Vulcanico, carismatico, sorridente, carico e propositivo. Gianni Morandi presenta a Milano “Autoscatto 7.0”, un doppio album, pubblicato lo scorso 25 novembre, prodotto da Sony Music e arrangiato da Diego Calvetti, che racchiude la raccolta dei più grandi e significativi successi della carriera dell’artista bolognese. Per farlo, Gianni sceglie di invitare la stampa a Casa Eatery di Via Conca del Naviglio per un incontro serale, poco formale, in cui lasciarsi andare tra chiacchiere, aneddoti e canzoni senza età. Semplice, trasparente, disponibile Morandi descrive questo lavoro come un’istantanea di quello lui è oggi con un doveroso occhio di riguardo alla sua lunga e prestigiosa storia musicale. Nel corso di lunghi decenni Gianni ha attraversato alti e bassi ma, nonostante tutto, è stato in grado di superare sia le barriere generazionali che i cambiamenti della musica in tutto il mondo. Amatissimo da giovani e meno giovani, Morandi è anche uno dei personaggi più amati su Facebook. Davvero ampia è stata la parentesi dedicata proprio a questa piattaforma social che ogni giorno gli regala migliaia e migliaia di commenti, likes e feedback da parte degli utenti: “La scaletta di questo doppio album è stata scelta dai miei fans di Facebook. In effetti anche il titolo deriva proprio dalla mia consueta abitudine di postare foto fatte da me, da mia moglie, da mio figlio, da chi capita. Nei post che scrivo cerco sempre di lasciare un messaggio sereno, positivo, che possa far nascere un sorriso in chi mi legge”, ha spiegato Gianni, dimostrando di tenere davvero molto a questa nuova dimensione di confronto con il pubblico. Tornando a parlare della nuova raccolta discografica, Morandi introduce anche i 3 inediti. Il primo s’intitola “Io ci sono”, un brano di grande impatto emotivo in grado di risaltare la freschezza e la potenza vocale dell’artista, firmato dallo stesso Gianni e da Saverio Grandi con la musica di Emiliano Cecere. Al centro della canzone un messaggio fortemente propositivo, in controtendenza con il disfattismo a cui ci siamo ormai abituati: “C’è una nuova strada insieme, ogni giorno un passo in più, ogni volta un gradino più su. Io ci sono finchè tu lo vorrai. Io ci sono è di questo che abbiamo bisogno noi, di sognare noi“. Gli altri due brani inediti sono “Lascia il sole” e “Amor mio”, entrambi scritti per Gianni da Cesare Cremonini lasciando una ulteriore prova tangibile di trasversalità contenutistica e generazionale: “Tu, dentro me, sei la musica che voglio sentire. Solo tu, dentro me, sei la musica che voglio sentire”, canta Gianni, elargendo certezze, emozioni e pensieri saldi.
“Dalla grande luce al grande buio è stato un attimo”, racconta Gianni, parlando del lungo periodo che lo ha visto lontano dalle scene senza tralasciare un cenno alle tante collaborazioni, agli incontri e alle amicizie che hanno segnato la sua vita e la sua carriera. Su tutti il legame con Lucio Dalla e le esilaranti imitazioni di Mogol con le quali Morandi ha tenuto banco per più di mezz’ora improvvisando un vero e proprio show di cabaret. Sorrisi, ricordi, canzoni tra passato e presente, ormai perfettamente integrate nel substrato della cultura italiana, hanno divertito i giornalisti presenti all’incontro lasciando la comune sensazione di trovarsi di fronte ad una persona ed un artista capace di farsi amare davvero da tutti. Quel 7.0 posto davanti alla parola autoscatto per esorcizzare la cifra 70, relativa all’età anagrafica dell’artista, rende visivamente un concetto preciso: attraverso la sua schietta semplicità, Gianni è ancora in grado di comunicare e di trasmettere cose di cui abbiamo sempre più bisogno come: amore, passione, speranza, serenità.
Raffaella Sbrescia