Preparatevi a lasciarvi travolgere dalle atmosfere oscure, ossessive, a tratti claustrofobiche di “2974. Music for Dark Airports”, l’album realizzato da P. Oz. il combo nato nel 2001 da un’idea di Antonio Bufi e Antonio Lisena. Alla base di questo lavoro d’avanguardia c’è una forte contaminazione tra suoni di matrice rock ed elettronica minimal. Il risultato è una miscela sonora di impatto immediato, pronta a conquistare la psiche e l’epidermide di un ascoltatore attento, pronto a cogliere ogni singola sfumatura tra le innumerevoli stratificazioni sonore scelte per esprimere concetti spesso troppo dolorosi per poterli descrivere attraverso l’uso delle parole. In questo specifico caso il tema che ricorre in questo concept album è il crollo delle Torri Gemelle, avvenuto l’11 settembre 2001, in seguito ad un attacco terroristico a New York. Coadiuvato dalla drammatica forza empatica della copertina, questo disco si fa strada in maniera apparentemente marginale, eppure profonda, nei cuori degli ascoltatori grazie al perturbante fascino dell’oscurità misterica che pervade gran parte delle tracce proposte. Echi e riverberi, voci e rumori distorti, strutture sonore noisy e frequenti cambi ritmici non eliminano il mood onirico che attraversa tutto il lavoro. Giochi elettronici e miscugli strumentali immergono l’ascolto in una dimensione liquida, priva di limitazioni e di etichette, un’opera frastagliata, difficile da inquadrare e da gestire; quasi un buco nero in cui riversare emozioni, suggestioni, pensieri e incubi. Un lavoro visionario, forse estremo, che si presenta come una ipotetica perfetta colonna sonora di una tragedia che va oltre l’immaginabile. “2974. Music for Dark Airports” è molto più di un lavoro strumentale, troppo riduttivo parlare di ambient music, qui si tratta di un lavoro pensato per azionare meccanismi interpretativi individuali, tutti da rimescolare e filtrare per provare a comprendere il mistero della vita.
Raffaella Sbrescia