Ritratti di Sanremo – Le pagelle della prima serata
I GIOVANI
GAUDIANO – Polvere da sparo
Le buone intenzioni ci sono, la sostanza meno. Sarà il mal d’amore al centro del testo ma la perfomance non convince. VOTO:4
ELENA FAGGI – Che ne so?
Giovane, fresca, innocente. Elena vive il palco con leggerezza ma il brano è debole per reggere l’Ariston. Voto:5
AVINCOLA – Goal!
Simone apre il suo mondo al pubblico o almeno ci prova con onestà e ironia. Peccato che le sonorità proposte siano molto, troppo somiglianti a tanti altri artisti contemporanei. Voto: 6-
FOLCAST – Scopriti
Questo ragazzo lavora con artisti del calibro di Tommaso Colliva e Rodrigo D’Erasmo. Il risultato sonoro è ricco e intenso e difatti c’è un’importante ipoteca sulla finale dei giovani. Voto: 7
I BIG
ARISA – Potevi fare di più
Sarebbe bello se Arisa scrivesse per sé. La sua anima è così ricca, così come la sua voce che, non ritengo difficile immaginare dei pezzi intrisi di sensibilità. In questo caso, la canzone di Gigi D’Alessio non è per lei e lo percepisce subito a pelle. Peccato. Voto: 5
COLAPESCE E DIMARTINO – Musica leggerissima
Mai come in questo caso la leggerezza è solo apparente. Il ritmo, i rimandi battistichiani e gli morriconiani dell’intro ci fanno sognare, ci portano lontano ma tra le righe c’è tanta verità, una verità pericolosa e che fa male. Due artisti dal repertorio di alto profilo che provano a farci sognare e ci riescono. Voto: 9
AIELLO – Ora
Aiello è un ragazzo che merita e che durante la sua esibizione non è riuscito a dosare tutta la dirompente energia che lo caratterizza. Il pezzo è coraggioso ed è intimo e sicuramente ad un secondo ascolto crescerà. Voto: 6
FRANCESCA MICHIELIN E FEDEZ – Chiamami per nome
Anche in questo caso parliamo di spreco. Sulla carta Michielin e Fedez sono un duo ampiamente rodato, abituato a mangiare a bocconi le classifiche. Per questo Sanremo hanno scelto un brano debole. Non basta che Francesca si faccia carico di dargli un senso e Fedez non può cercare giustificazioni nel mostrarsi teso. Non c’è coesione, non c’è amalgama tra le voci e il risultato delude. Voto: 3
MAX GAZZÈ e la Trifluoperazina Band – Il farmacista
Max è istrionico e ama mostrarsi in una veste sempre diversa. Sarebbe bello se questo ragionamento valesse anche per gli arrangiamenti delle sue canzoni. Il testo, come spesso accade per le cose realizzate da suo fratello Francesco, è geniale e originale ma non basta per imporsi in gara. Voto: 6
NOEMI – Glicine
Noemi è in grande forma ed è a Sanremo in cerca della vittoria. Il suo brano incarna lo spirito sanremese e ne rispecchia tutti gli standard. Sarà forse per questo che per un’ edizione diversa dagli schemi non è quello che in questo momento il pubblico sta cercando. Voto: 6-
MADAME – Voce
Enigmatica, misteriosa, affascinante. Madame ha un grande potenziale ma la sua voce sul palco dell’Ariston non ha convinto. Si spera possa fare meglio. Da rivedere. Voto: 5
MANESKIN – Zitti e buoni
Finalmente energia, voglia di esserci al 100% e fare di tutto per dimostrare quello che si è fino in fondo. I Maneskin sono cresciuti e bene, portano il rock a Sanremo e ci piace assaje. Voto: 8
GHEMON – Momento perfetto
R&B, l’hip-hop, il jazz, il soul convivono in Ghemon, che si mostra sempre originale e coraggioso. Voto:7
COMA_COSE – Fiamme negli occhi
Per chi conosce i Coma_Cose, la loro prima performance è stata destabilizzante. Occhi negli occhi e una dolcezza a cui non eravamo abituati. Voto: 6
ANNALISA – Dieci
Bella, algida, brava. Con una canzone all’altezza di queste caratteristiche potrebbe andare molto lontano ma così non è. Voto: 6-
FRANCESCO RENGA – Quando trovo te
Spiace dirlo ma Francesco Renga è stato protagonista di una performance scadente. Forse era stanco di aspettare, forse c’erano problemi di audio. Chi può dirlo. Di sicuro è tutto da rifare. Voto: 3
FASMA – Parlami
A lui l’ingrato compito di chiudere. Troppo autotune ma la personalità è tutta da scoprire. Anche qui urge una revisione magari a mente fresca. Voto: 4,5
Raffaella Sbrescia