Elisa Toffoli è una delle cantautrici italiane più apprezzate per la sua vocalità trasparente, limpida e preziosa, per la sua incredibile sensibilità e per la capacità di sapersi reinventare nel corso del tempo. Cresciuta a Monfalcone e proveniente da una famiglia di origini miste, Elisa ha da sempre sentito molto forte dentro di sé il desiderio di lasciarsi andare alla sperimentazione, alle contaminazioni, alla diversità musicale, contenutistica e culturale. Sulla scia dello speciale “Canzone”, andato in onda lo scorso 15 maggio su Rai Uno, cogliamo l’occasione per realizzare il profilo artistico di una donna piena di risorse, sempre pronta a mettersi alla prova.
L’ esordio discografico di Elisa è in lingua inglese, una lingua che nel corso degli anni ha saputo regalarle tantissime soddisfazioni e che le ha consentito di tessere le parole in frasi dal fascino senza tempo. Il primo disco è “Pipes & Flowers” e risale al 1997. Prodotto per l’etichetta Sugar Music di Caterina Caselli, questo lavoro viene subito accolto dal pubblico e dalla critica con grande entusiasmo. Il sound solare del primo lavoro lascia il posto ad uno più viscerale ed intimista, enfatizzato dalla ricerca di sonorità elettroniche grazie alle quali Elisa sperimenta la propria voce in modi nuovi e imprevisti, si tratta di “Asile’s World”, pubblicato nel 2000. L’anno successivo è quello della svolta: Elisa compie il grande passo e comincia a scrivere in italiano; una fase di pulizia, di sottrazione, di esposizione.
L’artista affronta se stessa e dopo una lunga fase di isolamento creativo, Elisa è un bocciolo pronto a fiorire: “Luce (Tramonti A Nord Est)” è il primo singolo in italiano, presentato proprio durante la 51esima edizione del Festival di Sanremo e lì, accompagnata dal quartetto d’archi dei Solis String Quartet, l’artista vince il Festival inaugurando, così, una nuova felice fase professionale. Nel terzo album, “Then Comes The Sun” Elisa abbandona gli arrangiamenti di matrice elettronica perché, come lei stessa ha spiegato, il metodo sta proprio nel non avere un metodo. Nella musica, alla lunga la formula uccide la creatività, annulla la novità, distrugge la magia. “Lotus” è il quarto album artistico di Elisa che, intanto, matura, cresce, si evolve e produce risultati importanti, senza trascurare fondamentali amicizie in ambito culturale, musicale ed artistico. Tra queste spicca la sintonia professionale con il produttore Glen Ballard. Il frutto di questo importante sodalizio è racchiuso nell’album intitolato “Peal Days”, che viene dato alle stampe nel 2004.
Anche nello scenario musicale italiano Elisa è benvoluta da tantissimi colleghi, su tutti Luciano Ligabue con cui la Toffoli incide il brano “Gli Ostacoli Del Cuore”, seguito da “Eppure Sentire”, con musiche del compositore Paolo Buonvino. Forte del grosso successo che il singolo “Dancing” riscuote in America, Elisa trova il successo anche oltreoceano e nel 2008 l’artista si esibisce negli Stati Uniti al Joe’s Pub di New York City. Con la nascita della primogenita Emma Cecile Rigonat ed il sesto album, intitolato “Heart”, da lei prodotto assieme al compagno e chitarrista Andrea Rigonat, Elisa trova il modo di cambiare ancora la propria musica; dopo il successo del duetto con Giuliano Sangiorgi sulle note di “Ti Vorrei Sollevare”, Elisa torna alla scrittura con il settimo album pubblicato nel 2010 e intitolato “Ivy”; qui l’artista prende ispirazione dal fascino mai scontato della natura.
Sempre presente anche nell’ambito di iniziative musicali a sfondo benefico, Elisa riesce ad inanellare una serie di importanti traguardi tra cui spicca la pubblicazione del singolo “Ancora Qui”, composto con la collaborazione del Maestro Ennio Morricone e scelto dal regista Quentin Tarantino per la colonna sonora del film “Django Unchained”. Una serie di grandissimi successi che, tuttavia, non riusciranno mai a scalfire la personalità semplice e con i piedi ben piantati per terra di Elisa.
Con la nascita del secondogenito Sebastian Rigonat e la pubblicazione del nuovo album di inediti “L’Anima Vola”, Elisa si mette completamente a nudo lasciando che il mondo scopra nuovi elementi della sua personalità così ricca e multisfaccettata. Dopo aver interpretato “Ecco che”, il singolo scritto da Giuliano Sangiorgi per la colonna sonora del film di Giovanni Veronesi “L’Ultima Ruota Del Carro” Elisa si è poi concessa un tour teatrale, di cui seguiranno, a breve, le date estive. Un’avventura live molto ben strutturata, come sempre incentrata sull’idea della musica come immagine e sul concetto ricorrente di “riscatto”, inteso nel senso più completo del termine. In totale connessione artistica e spirituale con il proprio pubblico, Elisa è ormai una star ma, per tutti noi, sarà “in ogni posto, in ogni caso, quella di sempre”.
Raffaella Sbrescia
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