Vasco il KOM(andante) Rossi torna allo Stadio Olimpico di Roma con ben 3 appuntamenti. Con i tre concerti romani ‘014, per Vasco saranno 16 volte a Roma. Dopo il grande successo dello scorso 25 giugno, il rocker è atteso dal pubblico anche per le repliche di questa sera e per il prossimo 30 giugno per una festa incentrata sul concetto chiave del cambiamento, quale è stata quella di ieri sera. Con i capelli rasati, con il solito look da duro e con una ritrovata forma fisica, Vasco Rossi ha conquistato ancora una volta il suo adrenalinico pubblico con un concerto tiratissimo ed energico, una grande “festa laica di comunione e liberazione”, come si è divertito a definire lui stesso il suo live. Una scenografia imponente e una lunga passerella a forma di “V” hanno proiettato il Kom praticamente al centro del parterre, per la gioia dei fan del prato che hanno potuto godere di un incontro ravvicinato con un artista che, a distanza di tanti anni, rappresenta ancora un baluardo del rock italiano.
Entrando nello specifico del concerto, la novità più importante riguarda il sound decisamente heavy oriented, una virata strumentale forse dettata da un importante cambiamento all’interno della band: accanto agli storici Stef Burns, alla chitarra, e Claudio Golinelli (Il Gallo), al basso, la sezione ritmica si completa con due new entries, si tratta di Vince Pastano alla chitarra e di Will Hunt degli Evanescence alla batteria. Tutti gli altri sono volti ormai noti: Alberto Rocchetti alle tastiere, Frank Nemola alla tromba, Andrea Innesto (Cucchia) al sax e cori e Clara Moroni ai cori.
Con una scaletta di 27 brani, il concerto è durato all’incirca due ore e mezza. In apertura “Gli spari sopra”, “La strega”, “Sballi ravvicinati del 3° tipo “, “Asilo republic” in un medley con “Delusa” poi “Cambia-menti” e “Dannate nuvole”. L’intenzione di Vasco è, dunque, quella di improntare questo suo nuovo live sull’evoluzione del suo percorso musicale. Il concerto è una battaglia a colpi di riff che non ammette pause: “C’è chi dice no”, “Stupendo”, “Un senso”, “Rewind”, “Vivere non è facile”, “Muoviti”, “Come stai” precedono “Manifesto futurista della nuova umanità” e “Liberi liberi”. Nei bis lo spazio è dedicato alle grandi e immancabili hit come “Sally”, “Siamo solo noi”, “Senza parole” e “Vita spericolata”. Imprescindibile, irrinunciabile per i fan di Vasco la poesia di “Albachiara”. Il concerto si chiude così, col cuore gonfio di emozione e, allo stesso tempo, spompato dalla carica energetica che Vasco riesce sempre a regalare.
Raffaella Sbrescia