Si è svolta alle 11.30 di questa mattina l’inaugurazione di “ROCK!4”, la mostra internazionale che fino al 6 aprile 2014 sarà a disposizione del pubblico presso il PAN-Palazzo delle arti di Napoli. Il percorso che Carmine Aymone e Michelangelo Iossa, ideatori, organizzatori e direttori culturali della mostra, giunta al quarto anno di vita, hanno inteso creare con questo allestimento è una sorta di viaggio temporale che parte idealmente dal 1954, con l’uscita del primo singolo di Elvis Presley “That’s all right, Mama” e di “Rock Around the Clock” di Bill Haley & his Comets, fino ai giorni nostri.
Entusiasta il saluto di rito dell’Assessore alla cultura di Napoli Nino Daniele:« Questa mostra è una festa, il rock ha sempre avuto un grande ruolo nella dimensione soggettiva dell’individuo e, proprio per questo, ha spesso avuto un effetto liberatorio, costituendo un forte stimolo al ritrovamento di una dimensione autentica e libera. Il rock è il rifiuto delle gerarchie, non è mai rassegnazione, non lo è mai stato e mai lo sarà. E allora ai giovani dico: agitatevi! Abbiamo tanto bisogno della vostra energia!». Alle sue parole hanno fatto eco quelle del console generale degli Stati Uniti d’America a Napoli, Colombia A. Barrosse:« Rock in inglese vuol dire “scuotere” ma anche “pietra”, sintetizzando i due termini il risultato che ne verrebbe fuori sarebbe un scuotimento di corpi, di schemi, di coscienze. Oggi siamo qui, non solo “just to have fun”, ma anche per dire “let’s rock’n’roll”!». Inteso in questo senso il rock rappresenta, dunque, uno stimolo a vivere la vita a 360 gradi senza sconti e senza scorciatoie, detto in un’era in cui la corruzione ed il conflitto di interessi ci attendono al varco in ogni situazione importante, pare quasi una frase buttata lì a caso ma la verità è che non ci si può arrendere, non si può cedere all’idea che le cose debbano irrimediabilmente rimanere così come sono, e questa mostra si presenta proprio come una risposta tangibile a questo monito di reazione.
25 appuntamenti, 12 aree tematiche, tanti incontri con i protagonisti della scena musicale internazionale, migliaia di memorabilia, gadgets, vinili, documenti audiovisivi, fotografie, manifesti d’epoca e strumenti musicali provenienti da alcune prestigiose collezioni private sono solo alcune delle attrattive offerte al pubblico. Basti pensare che, a dimostrazione della trasversalità che caratterizza il linguaggio musicale del rock, un’intera sala del secondo piano è stata completamente dedicata a Massimo Troisi. A proposito di questo, anche l’ attore Lello Arena è brevemente intervenuto alla conferenza stampa per ribadire con forza questo concetto aggiungendo anche altro: «Mi pare ormai chiaro noi napoletani siamo destinati a regalare cose belle al mondo senza chiedere nulla in cambio… e, se questo è il nostro destino, cerchiamo di realizzarlo con allegria!».
Tra le altre aree tematiche della mostra segnaliamo, inoltre, quella dedicata ai fotografi con gli scatti di Guido Harari, Henry Ruggeri, Riccardo Piccirillo, Dino Borelli, Giuseppe D’Anna, Dario Di Silvestro e Stefania Furbatto e poi, ancora, la sezione “rock fantasy”, dedicata al rapporto tra il linguaggi del rock, il fumetto e i cartoons, suddivisa nelle due sottosezioni, rispettivamente intitolate Rock’n’comics e Rock’n’Cartoons e “Baby Rock”, l’appuntamento, realizzato in collaborazione con il British Council, che ogni sabato mattina darà ai bambini la possibilità di apprendere la lingua inglese.
Ampio spazio anche alle cosiddette “rock legends”: su tutti l’omaggio della città di Napoli a Lou Reed, l’angelo nero del rock, e i premi Rock! Legend. Il primo è stato consegnato proprio stamattina a Lino Vairetti, frontman dello storico gruppo degli Osanna che, a sua volta, ha dedicato il premio a Francesco Di Giacomo, cantante e voce solista del Banco del Mutuo Soccorso, scomparso ieri sera a causa di un incidente stradale. I premi sono realizzati da Dario Scotto, su pietra lavica e legno, e verranno consegnati anche a Mark Wilkinson, Fish (Marillion), Uli Jon Roth (Scorpions) e alla Principessa Elettra Marconi Giovannelli, figlia di Guglielmo Marconi. A chiudere l’evento di inaugurazione il trascinante blues del leggendario basso di Nathaniel Peterson.
Raffaella Sbrescia
Album fotografico conferenza stampa e aree tematiche:
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