Musica intesa come unione, integrazione, sperimentazione. Con una lunga jam session Renzo Arbore e la sua Orchestra Italiana hanno coinvolto il pubblico del Teatro Nazionale di Milano in un percorso tanto ludico e godibile quanto didattico e formativo. Sposando i cardini della melodia della canzone italiana e di quella napoletana, più nello specifico, Arbore ha voluto divertire, commuovere, emozionare, sorprendere gli spettatori attraverso un tumultuoso viaggio musicale intriso di richiami, omaggi e commistioni.
Ritmi cubani, richiami da New Orleans, echi caraibici, spunti orientali e gli intramontabili classici napoletani si rivestono delle influenze arrivate attraverso centinaia di concerti in tutto il mondo. Nei suoi concerti , Arbore integra sempre cose nuove ai classici cavalli di battaglia e per farlo ama essere affiancato da 15 musicisti versatili, esperti e trasversali. Tra chitarre classiche, mandolini, percussioni, assoli di chitarra elettrica, voci e cori appassionati come quelli della bravissima Barbara Buonaiuto e di Gianni Conte, il concerto diventa un’altalena di emozioni contrapposte. Lo show è divertente, colorito e ricco. Tra fatti e misfatti, Arbore, quello della note, ricopre con carisma, la qualifica di gran mattatore. Battute, aneddoti, gags e ricordi di anni indimenticabili rappresentano, infatti, il quid in più di una serata da conservare nei cassetti più reconditi del cuore.
Raffaella Sbrescia
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