«La musica cambia a seconda di dove la fai», cita Remo Anzovino, richiamando un passo tratto dal libro di D. Byrne, intitolato “Come funziona la musica”, in occasione del suggestivo concerto tenutosi nel campo di erba medica a Milano in piazza Gae Aulenti per la nuova edizione del Piano City Milano. «Per me che vengo da Pordenone, questo concerto in mezzo all’erba circondata dal cemento rappresenta l’occasione perfetta per richiamare l’attenzione al rispetto nei confronti della natura», ha spiegato l’artista agli spettatori. Riconosciuto, con merito e ragione, come uno dei pianisti compositori più originali della scena nazionale, Anzovino si esibito in uno speciale piano solo emozionando un pubblico particolarmente attento e raccolto. Coadiuvato dalle speciali luci del primo tramonto estivo milanese, il pianista pordenonese ha proposto i suoi più grandi successi e alcune composizioni inedite che faranno parte del suo quinto album di inediti, attualmente in registrazione tra Tokyo, Parigi e Londra e che vedrà la luce il prossimo autunno. Sinceramente colpito dal silenzio rapito e dagli sguardi sognanti di ciascuno, Anzovino ha spaziato tra le composizioni più note del suo repertorio ricordando che «Il compito di scrive la musica è che essa diventi degli altri». Sulla scia di questo ragionamento, il compositore ha voluto eseguire in assoluta anteprima ben 3 dei brani che saranno inclusi nel suo nuovo album: il sognante ed enigmatico “Galilei”, la cosmopolita “Instanbul – Hypno” e la struggente “Estasi – Full Moon”. Particolarmente scenografico l’omaggio a Buster Keaton, tra i maestri del periodo del cinema muto classico per un piacevolissimo mutuo scambio di emozioni.
Raffaella Sbrescia