Perturbazione in tour: una serata all’insegna delle forti emozioni alla Salumeria della Musica

Perturbazione live @ Salumeria della Musica

Perturbazione live @ Salumeria della Musica

Saranno bastati due anni d’attesa per il ritorno dei Perturbazione a Milano? A giudicare dal calore con cui il gruppo torinese è stato accolto dal pubblico della Salumeria della Musica, si direbbe proprio di sì. Reduci dalla pubblicazione di un nuovo album di inediti intitolato “Le storie che ci raccontiamo”, Tommaso Cerasuolo (voce) Cristiano Lo Mele (chitarra) Rossano Antonio Lo Mele (batteria) Alex Baracco (basso) con la straordinaria partecipazione di Andrea Mirò, sono tornati in tour con il loro suono caldo e strutturato e con la loro poetica tutta declinata al racconto di un presente agro-dolce. Nei racconti in note dei Pertrubazione  si passa dal particolare ad una trasposizione universale senza soluzione di continuità. Con “So that’s as wide as we look at stories. A story is the relationship that you develop between who you are or who potentially are and the infinite world and that’s our mythology”, le parole del regista angloindiano Shekhar Kapur, si apre un concerto intenso ed emozionante, nonostante l’incedere di diversi problemi tecnici, che hanno inficiato una bella interpretazione del brano “Cara rubrica del cuore” e che hanno sicuramente inciso sull’umore e sull’emotività dei diretti interessati.

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Attraverso una scaletta ben studiata ed esaustiva, i Perturbazione hanno pensato a bilanciare gli equilibri tra passato e presente: “Io ti aspettavo”, “Se mi scrivi”, la straordinaria “Il palombaro”, “Nel mio scrigno” ed il nuovo inno generazionale “Trentenni” hanno scandito le prime fasi del concerto, caratterizzato dall’ottima performance multitasking della brava Andrea Mirò. Clima disteso e goliardico sulle note di “Ossexione”, più intensa l’interpretazione di “Diversi dal resto” e “A luce spenta” e poi, ancora, “Buongiorno Buonafortuna”, la movimentata “Dipende da te”: donare o prendere, fermarsi o correre, fuggire o fingere sono gli interrogativi che ogni giorno scandiscono il nostro vivere. Immancabile “L’Unica”, ovviamente cantata all’unisono e a squarciagola, la melanconica “Giugno, dov’eri”, “Il senso della vita” e l’iconica titletrack “Le storie che ci raccontiamo”, un brano che riassume in una manciata di strofe un ampio spaccato socio-culturale. Bravi ai Pertubazione, ancora qualche data per rodare ogni dettaglio al meglio e poi torneremo a trovarvi in estate.

Raffaella Sbrescia