Napoli ha ancora voglia di lasciarsi cullare dalla poesia, crescere respirando il profumo della cultura, prosperare lungo le strade della libertà artistica. Lo sa bene Peppe Barra, un artista che conosce a fondo pregi e difetti di una città così peculiare. Con il suo concerto- recital intitolato “Ci vediamo poco fa”, in scena al Teatro Toto’ di Napoli, l’artista ha cantato e giocato con il pubblico attirandolo nel “suo mondo artistico fatto di follia, poesia, malinconia, ironia graffiante, estro e divertimento, per farci scoprire le canzoni degli autori che più ha amato”. Con un repertorio incentrato sia su canzoni classiche che moderne, Barra ha alternato monologhi, parodie e canzoni fino al gran finale di voce e pianoforte. Comico, grottesco, divertente, malinconico, dirompente e vivace, l’artista si mostra senza filtri, contamina suoni e stili e lo fà, con tutta la sua energia travolgente, accompagnato da Paolo Del Vecchio alle chitarre, Ivan Lacagnina alle percussioni, Sasà Pelosi al basso acustico, Luca Urciuolo alla tastiera e alla fisarmonica, Giorgio Mellone al violoncello e Alessandro De Carolis al flauto.
A tracciare le linee guida dello show, una serie di omaggi ad alcuni degli autori più amati da Barra. Tra tutti segnaliamo: Enzo Gragnaniello, Bob Marley, Renato Carosone, Raffaele Viviani, Pino Daniele, Giambattista Basile, Giorgio Gaber, Salvatore Di Giacomo. Per chiudere il suo viaggio culturale, Barra sceglie un brano particolarmente intenso e significativo “Tammurriata nera” di E. A. Mario e NicolardI: un grido di dolore, angoscia e rabbia che, accostato al duplice omaggio a sua madre Concetta e ad Eduardo De Filippo con “Uocchie c’arraggiunate” di Fieni, sancisce la degna conclusione di un percorso musicale difficile ma di grande bellezza.
Photogallery a cura di: Luigi Maffettone