Un’allegra miscellanea di suoni, generi e richiami. La musica di Jeane Louis Galice, in arte Jain è stata protagonista al Tunnel di Milano. Avevamo già avuto modo di apprezzare la performance della francesina migrante sul palco del GQ FreakOut 2016, lo scorso 18 settembre, stavolta invece sul main stage c’era soltanto lei per cantare dal vivo tutte le canzoni contenute nel suo fortunato album “Zanaka”. I suoi testi sono intrisi di partenze e arrivi ma la sua musica, in gran parte riprodotta da una loop station, è quello che lei stessa ha definito “meltin’ pop”, ovvero una miscela musicale in cui è possibile trovare di tutto. Più nello specifico si tratta di una base pop con dei richiami al soul, electro, afro, hip hop. Padrona del palco, dei testi, di se stessa, Jain si mostra soprattutto “padrona” del pubblico assolutamente galvanizzato dalla sua presenza scenica. Con la sua tutina a pantaloncino e lunghe trecce scure, Jain è minuta ma scatenata, salta, balla, incita il pubblico all’interazione trasformando il concerto in un’intima festa tra amici. Saranno stati gli anni trascorsi in Congo e negli Emirati Arabi, la forza di Jain sta proprio in questa spiccata ecletticità e nei forti contrasti in grado di conquistare anche i detrattori più accaniti.
Raffaella Sbrescia