Sui gremiti spalti dell’Arena Flegrea di Napoli si è tenuto l’atteso concerto dei ragazzi de Il Volo. Sono passati 5 anni da quando Piero Barone (tenore), Ignazio Boschetto (Tenore) e Gianluca Ginoble (baritono) conquistarono gli schermi italiani con il talent show, targato Rai 1, “Ti Lascio una canzone”. Guidati dal manager Michele Torpedine e dal produttore Tony Renis, i tre giovanissimi artisti sono riusciti a conquistare un’ampia fetta del pubblico internazionale esibendosi dal vivo in tutto il mondo ed instaurando durature amicizie e collaborazioni con alcuni dei più prestigiosi esponenti dello scenario musicale mondiale. Grazie all’eterno fascino del repertorio proposto, con brani della tradizione classica italiana, soprattutto quella napoletana di primo ‘900, Il Volo si muove in netta controtendenza rispetto alle mode musicali del momento ed è forse anche per questo che il loro concerto rappresenta l’occasione per avvicinare il pubblico più giovane alla tradizione musicale italiana.
Dopo ben 8 tour internazionali, il primo tour italiano sta portando i golden boys in giro per la penisola e dopo aver incantato le platee di Taormina e Pescara, i 3 giovanissimi interpreti sono, dunque, approdati a Napoli cantando con classe e notevole padronanza scenica alcuni evergreen della canzone italiana, famosi brani tratti da musical e operistici, spaziando moltissimo tra generi musicali diversi con uno stile e degli arrangiamenti moderni, finemente eseguiti dall’Orchestra Sinfonica Campana, diretta dal Maestro Leonardo Quadrini. Cantando in italiano, inglese, spagnolo, tra incessanti applausi e piccole standing ovations, Gianluca, Ignazio e Piero hanno subito proposto dei cavalli di battaglia: “Un amore così grande” di Mario Del Monaco e “Granda” del reuccio Claudio Villa, per poi passare all’elegante “Tous les visages de l’amour” di Charles Aznavour e alla loro “We are Love”. Tributo di Piero Barone a Placido Domingo con “No puede ser”, poi di nuovo con Ignazio e Gianluca per “Caruso” di Lucio Dalla.
Diversi i momenti dedicati alle esibizioni singole, grazie alle quali il pubblico ha avuto modo di apprezzare ciascuna delle tre diverse voci che compongono il trio. In scaletta anche “Quando l’amore diventa poesia” di Massimo Ranieri, “Io che non vivo” di Pino Donaggio, cantata in trio e col pubblico, “Cant’ help falling in love” di Elvis Presley, interpretata da Gianluca, e poi, ancora, “Nel sole”, “Memory” di Barbara Streisand (con cui sono stati recentemente in tour) feat. Gianni Guarracino alla chitarra. Suggestiva l’interpretazione de “Il canto” di Pavarotti, che i tre ragazzi hanno voluto dedicare a Davide Bifolco, il ragazzino tragicamente scomparso pochi giorni fa a Napoli. A seguire ”Smile” di Charlie Chaplin, la celeberrima “Mamma” di Beniamino Gigli, “Anema e core” con il maestro James Senese al sax, una particolare versione di “Beautiful Day” degli U2 e l’omaggio a Napoli con “Malafemmena”.
Chiusura in grande stile con dei classici di portata monumentale: “Torna a Surriento”, “Il mondo” di Jimmy Fontana e l’irrinunciabile “‘O Sole mio” sono i brani che Gianluca, Ignazio e Piero, ormai giovani uomini, sicuri di se stessi e delle proprie potenzialità, hanno scelto per congedarsi dall’entusiasta pubblico napoletano tra applausi scroscianti.
Raffaella Sbrescia