Lorenzo Cilembrini, in arte Il Cile, ha inaugurato il suo nuovo mini tour al Tunnel Club di Milano lo scorso 11 dicembre. Tra le mani la sua fedele chitarra, negli occhi l’emozione di chi si approccia al pubblico con la voglia di far bene ed il carico emotivo da fronteggiare con prontezza, mentre nel cuore palpita il carico di entusiasmo per una nuova importante avventura artistica. Tra le labbra le storie, le poesie e le canzoni che contengono il succo della vita. Senza troppi giri di parole, preamboli o effetti scenici, Lorenzo cerca e trova il suo approccio al pubblico in modo lento ma inesorabile. Una dopo l’altra, le canzoni del giovane cantautore s’incastrano in un perfetto meccanismo armonico. Ad accompagnare il Cile sul palco sono Presentini alle chitarre, Pasquini al basso, Squarcialupi alla batteria e Faralli alle tastiere per intarsiare vizi e virtù, gioie e guai. L’amore è un suicidio, Siamo morti a vent’anni, La ragazza dell’inferno accanto, Tamigi, I tuoi pugnali, Le parole non servono più, sono i tra i brani più acclamati della scaletta. Ampio spazio anche alle canzoni contenute nel recente lavoro discografico di Lorenzo, intitolato “In Cile Veritas”: Sapevi di me, Vorrei chiederti, Mary Jane, Parlano di te, Ascoltando i tuoi passi catturano le attenzioni del pubblico riscontrando un caloroso feedback. Lorenzo porta avanti il primo concerto di questa nuova avventura live modellandosi e modulando la voce e l’emozione inanellando canzoni l’una dopo l’altra. In chiusura l’attesa e amatissima Cemento Armato rappresenta ancora il marchio di fabbrica di un song writer dallo stile ricercato ed elegante, mai stucchevole e spesso incisivo. Un brano di impatto che, a distanza di tanto tempo, riesce ancora a smuovere l’anima dall’interno.
Raffaella Sbrescia