Sforna un sold-out dietro l’altro, intrattiene, diverte, coinvolge e smuove il suo pubblico, lui è J-Ax. Il rapper è in tourneè con “Il Bello d’Esser Brutti Tour” e dopo tre sold-out consecutivi all’Alcatraz di Milano è il caso di soffermarsi sulla definitiva rinascita artistica di un rapper che, nonostante gli alti e bassi, è riuscito a scrollarsi di dosso il passato per una nuova avventura che gli sta regalando una serie di soddisfazioni. Forte della sua personalità carismatica, della sua carica creativa e del grande entusiasmo del suo nutrito pubblico, Alessandro Aleotti, porta dal vivo i pezzi contenuti nel nuovo album, già disco di platino, arrivato dopo ben 4 anni dall’ultima produzione, inserendo in scaletta un importante numero di brani, anche risalenti all’inizio della sua carriera. Non solo rapper ma anche produttore, scrittore, Ax ha anticipato la tendenza musicale del momento e, anche se molti detrattori lo hanno criticato per la sua partecipazione a The Voice of Italy, J Ax lascia che a parlare siano semplicemente le sue canzoni. Cori da stadio e scrosci di applausi hanno scandito le tappe milanesi del guru di casa. In apertura dello show che abbiamo visto lo scorso 19 marzo, J-Ax, si mette subito a nudo in un video in cui il rapper è impegnato a combattere contro contro le sue paure e contro i suoi dubbi, rappresentati nella clip da un alter ego senza peli sulla lingua, crudo e spietato.
Una volta vinti i suoi demoni, Ax appare sul palco carico e pronto a far scatenare il suo pubblico, carico a molla. La scaletta, composta da ben 30 brani, si apre con “Ribelle e basta”, “Rap’n'roll” e “Vecchia scuola”. A dominare sono brani in pieno stile “rap’n'roll” che, conditi dalle invettive di Ax, si rivestono di una forza che trascende il contesto. Il pubblico è complice, partecipe, entusiasta e bramoso di parole costantemente sul filo del rasoio; J Ax ne è consapevole e non si lascia pregare, il suo concerto racchiude un excursus piuttosto esaustivo dei suoi successi, comprese le hit risalenti ai tempi degli Articolo 31. Il live termina, in un tripudio generale, sulle note “Intro”, il brano che chiude l’ultimo disco del rapper, e che, in realtà, rappresenta il nuovo punto di partenza di un “loser” che ce l’ha fatta, un ribelle che ha trovato la perfetta valvola di sfogo: la musica.
Raffaella Sbrescia
SETLIST:
“Ribelle e basta”
“Rap’n'roll”
“Vecchia scuola”
“Old skull”
“S.N.O.B.”
“Hai rotto il catso”
“La tangenziale”
“Rock city”
“Spirale ovale”
“+ stile”
“Aqua nella scquola”
“Sono di moda”
“Sopra la media”
“Domani smetto”
“Un altro viaggio”
“Caramelle”
Medley: “Immorale/Decadance/Tutta scena”
“Gente che spera” (con Noemi)
“The pub song”
“Maria Salvador”
“Tutto o niente” (con Emiliano Valverde)
“Miss&MrHide”
“Il bello d’esser brutti”
“L’uomo col cappello”
“Piccoli per sempre”
BIS:
“Uno di quei giorni”
“Altra vita”
“Intro-outro”
Photogallery a cura di: Luigi Maffettone