Lo scorso 2 maggio il Napoli – Comicon, Salone Internazionale del Fumetto, ha ospitato nella sala Cartoona Italia Davide Toffolo, tra i maggiori autori italiani di graphic novel e membro del gruppo rock Tre Allegri ragazzi morti. L’artista ha introdotto la sua opera, pubblicata lo scorso 15 gennaio per Rizzoli Lizard, mettendo a frutto le proprie abilità di entertainer sfruttando la sua proverbiale verve comica. Al centro del suo lungo intervento la propria identità: uguale fra gli uguali, Davide si è trasformato in Eltofo, il cantante yeti che, prima di disegnare se stesso e capire il mondo, ha cercato di scoprirlo.
All’interno dello speciale set unplugged organizzato per l’occasione, Toffolo ha offerto al pubblico alcuni dei maggiori successi del repertorio dei Tre Allegri ragazzi morti: “La tatuata bella”, “La mia vita senza te”, “Puoi dirlo a tutti”, “Alle anime perse”, “Il mondo prima”, “La faccia della luna”, “Sono morto” e “Occhi bassi” nel finale a sorpresa. Autore libero e spregiudicato, Davide Toffolo si è persino cimentato in una partita a tennis con la Wii. Perfettamente a proprio agio, l’artista si è poi dedicato ad un significativo racconto fotografico della propria esistenza e del mondo a lui circostante tra individui descritti come alieni, gli ecomostri di Taranto, le brutture architettoniche di Pordenone e provincia, il tutto distrincandosi tra i quadri e gli animali morti conservati in freezer, le tavole dei suoi lavori esposte sul muro di casa e i piccoli dettagli della propria vita, fino alla concretizzazione del suo percorso artistico e la mutazione in Eltofo. Un percorso costruito per tasselli, anche microscopici, mirati alla definizione di un individuo completo.
All’interno di “Graphic Novel is Dead” ci sono anche altri personaggi chiave come Andy Kaufman, oracolo personale di Eltofo, e Pepito, la sua “spalla comica”, un piccolo pappagallo domestico, che lo accompagna nel suo viaggio interiore e in un passato talvolta doloroso e che offrirà alla fine del racconto un divertente colpo di scena.
Il lavoro ha visto anche la collaborazione della fotografa Cecilia Ibanez, che lo ha seguito nell’ultimo tour negli stadi con Jovanotti e al Comicon di Napoli. Il colore e la supervisione del lavoro sono a cura di Alessandro Baronciani, il risultato è un’autobiografia assolutamente non definitiva perché, come disse il leggendario Joe Strummer “Il Futuro non è scritto”.
Raffaella Sbrescia