Dopo la pausa estiva, L’Arenile Reload di Bagnoli ha riaperto i battenti con il concerto di Giuliano Palma che, con il suo Old Boy Tour, ha fatto tappa a Napoli, nell’ambito di Drop, la prestigiosa rassegna musicale la quale, da anni ormai, regala al pubblico partenopeo il meglio della musica dal vivo. Una vera e propria fiumana di persone ha partecipato all’evento, free entro le 22.00, affollando non solo l’area antistante al palcoscenico ma anche tutti gli spazi circostanti. Un’atmosfera di festa e spensieratezza alimentata dal repertorio offerto da Giuliano Palma che, al centro di un nuovo percorso da solista, ha offerto al pubblico il meglio dei suoi storici successi. Accompagnato da Fabio Merigo (Chitarre), Marcello Ag Marson (Basso e Contrabasso), Paolo Inserra (Batteria), Matteo Pozzi (Pianoforte), Enrico Allevana (Trombone), Marco Scipione (Sax), Luigi Giotto Napolitano (Tromba), Giuliano Palma si è subito calato nelle vesti di mattatore della serata con un lungo show, durato ben due ore.
Con le sue canzoni a metà strada tra swing e jazz e le ormai note rivisitazioni di alcuni grandi successi d’oltreoceano, Giuliano Palma è riuscito ad ottenere unanimi consensi, grazie alla sua collaudata formula musicale leggera e orecchiabile. “Ufo”, “Testardo io”, “Così lontano”, “Nuvole rosa”, “Musica di musica”, Be young, Be Foolish, Be Happy” sono i brani che l’artista ha proposto in apertura di concerto creando subito un clima di diffusa leggerezza in un contesto assolutamente in linea con questa idea. A seguire “Come ieri”, “Domani” e l’immancabile “Che cosa c’è”: le onde del mare, la luna quasi piena e una leggera brezza notturna hanno accompagnato volti divertiti e sguardi sognanti mentre mani e corpi si sono incontrati, scrutati, cercati.
Il fascino vintage dei suoni e dei brani proposti da Palma in brani come “Pensiero d’amore”, “Un grande sole” “Always Something There To Remind Me”, “Re senza trono”, “Un bacio crudele” e l’evergreen “Tutta mia la città” hanno scandito la seconda parte di un concerto intenso e divertente, un’oasi sgombra dalle nuvole della routine quotidiana, una boccata d’ossigeno per distendere i nervi. Nonostante una lunga serie di tarantolate coreografie Giuliano Palma ed i suoi scatenati musicisti hanno mantenuto intatte le energie per il rush finale: “Wonderful life”, “Se ne dicono di parole” e l’irrinunciabile “Messico Nuvole” hanno, infatti, chiuso il concerto tra gli scoscianti applausi del pubblico. L’autunno può arrivare, all’Arenile è sempre estate.
Raffaella Sbrescia
Fotogallery a cura di: Luigi Maffettone