Dopo la trionfale data d’apertura al Palalottomatica di Roma, Francesco De Gregori approda al Mediolanum Forum di Assago con “Vivavoce tour”, la grande avventura live con la quale l’artista romano propone dal vivo, con una serie di date in tutta Italia, i brani tratti dal recente doppio album intitolato «Vivavoce» (già doppio disco di platino). Ad intrattenere il Forum, gremito fin dalle 20, il giovane e validissimo cantautore Paolo Simoni che ha presentato alcuni brani del suo ultimo album di inediti “Si Narra Di Rane Che Hanno Visto Il Mare” (Warner Music). Alle 21 è la volta del Principe ed è subito evidente che si tratta di un concerto importante, caratterizzato da un’acustica particolarmente nitida con voce e strumenti musicali in forte risalto. Considerato, a ragione, uno dei più importanti cantautori italiani, De Gregori si muove come un capitano in un vasto mare di parole immaginifiche traghettando il pubblico nei meandri di un viaggio a ritroso nel tempo. Con una scaletta di 30 canzoni fatta di tanti capolavori e numerose piccole perle, De Gregori emoziona spettatori di tutte le età con la freschezza e la genuinità di chi affida la propria forza comunicativa semplicemente alle parole e alla propria musica. La scelta di arrangiamenti inediti sorprende gli spettatori senza tuttavia destabilizzarli grazie a delle linee melodiche sempre riconoscibili e capaci di penetrare a fondo nell’anima. Il live è tutto un susseguirsi di suggestioni: si va dalla coinvolgente «Caterina», impreziosita dal suono della sua inimitabile armonica, alla sconfinata dolcezza di «Bellamore» del 1992, a «Il canto delle Sirene» del 1987, fino a «La leva calcistica della classe’68». Forum in delirio sulle note di «Generale», proposta in una versione molto emozionante. «Sotto le stelle del Messico a trapanàr» a «La ragazza e la miniera» del 1983 cedono il passo a «Il futuro» cover di Leonard Cohen che De Gregori si limita a tradurre ed interpretare per poi proseguire in un continuo altalenarsi di brani del suo repertorio, a volte lasciati più fedeli alle loro versioni originali, a volte completamente stravolte.
A metà concerto la sorpresa: Luciano Ligabue sale sul palco del Forum non solo per duettare con il Principe sulle note di “Alice” (come nell’album VivaVoce) bensì per cantare ben quattro pezzi. Accolto da un’ovazione, Ligabue imbraccia la chitarra e inizia a intonare “Non dovete badare al cantante”. De Gregori lo accompagna e duetta con lui, per poi passare da “Atlantide” ad “Alice” e chiudere con “Il muro del suono” dello stesso Ligabue. Il concerto prosegue poi in un piacevolmente interminabile sequela di classici, da “Niente da capire” a “Titanic”, da “Buonanotte Fiorellino” a “Vai in Africa”. I bis sono “La donna cannone” e “Rimmel”, seguite da un’intensa “Can’t Help Falling In Love”. A chiudere il concerto sono due tra i brani certamente meno noti della sua sterminata carriera, “Sono Cose”, da Mira Mare 19.4.89, e “Volavola” da “Per brevità chiamato artista”, scelte per lasciare nel cuore la sensazione di aver assistito ad un evento memorabile.
Raffaella Sbrescia
La scaletta
Finestre Rotte
Viva L’Italia
Il Panorama di Betlemme
Caterina
Un guanto
Bellamore
Il canto delle sirene
La leva calcistica della classe ’68
La testa nel secchio
Generale
Sotto le stelle del Messico a trapanàr
La ragazza e la miniera
Il Futuro (cover di Leonard Cohen)
Belle époque
Mayday
Non dovete badare al cantante
(Ligabue cover) (with Ligabue)
Atlantide
(with Ligabue)
- Alice
(with Ligabue)
- Il muro del suono
(Ligabue cover) (with Ligabue)
Niente da capire
Guarda che non sono io
Titanic
Buonanotte Fiorellino
Vai in Africa, Celestino
Encore:
La donna cannone
Rimmel
Can’t Help Falling In Love (cover di Elvis Presley)
Encore 2:
Cose
Volavola