Si avvicina alla conclusione l’edizione 2014 del Festival Internazionale di Villa Adriana, una manifestazione che racchiude ed evidenzia l’arte a 360 gradi, promosso dalla Regione Lazio – Assessorato alla Cultura e alle Politiche Giovanili e prodotto dalla Fondazione Musica per Roma in collaborazione con MIBACT – Direzione Regionale Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio e il Comune di Tivoli.
Danza, teatro, musica e circo contemporaneo sono le arti che hanno animato le antiche e prestigiose mura di Villa Adriana, un tempo dimora dell’imperatore Adriano, riconosciuta come uno dei più grandi siti archeologici a cielo aperto del mondo, situato sulle colline di Tivoli, a pochi chilometri da Roma. Dallo scorso 18 giugno e fino al 15 luglio 2014, sul grande palcoscenico all’aperto allestito nell’area delle Grandi Terme di Villa Adriana, si sono alternati, e continueranno ad esserci, artisti provenienti da tutto il mondo. In questo caso specifico vi parleremo della prima italiana dello spettacolo proposto dal Nederlands Dans Theater 2, andata in scena lo scorso 10 e 11 luglio con il sostegno dell’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi, in collaborazione con Duetto 2000-Roma.
Composto da diverse coreografie, rispettivamente intitolate “I new then” di Johan Inger, “Shutters shut” & “Subject to change” di Sol León & Paul Lightfoot, “Cacti” di Alexander Ekman lo spettacolo ha rappresentato una preziosa occasione di arricchimento culturale ed emotivo. In “I new then” il coreografo svedese Johan Inger propone un’intima chiave di lettura delle espressioni e dei movimenti dei ballerini, in nome della ricerca di trasparenza, colore e ottimismo. “Shutter Shut”, con la coreografia curata da Sol León e Paul Lightfoot, è un ritaglio d’arte incentrato su un breve studio del poema scritto e letto da Gertrude Stein, intitolato “If I told him: A completed portrait of Picasso [1923]”, in cui i danzatori basano i propri movimenti sulle parole anziché sulla musica.
“Subject to change”, invece, su musiche di Franz Schubert, dal Quartetto d’archi n. 14 in re minore D 810 La morte e la fanciulla (1824), II movimento “Andante con moto”; arrangiamento per orchestra d’archi di Gustav Mahler (1894) prevede la presenza di sei danzatori impegnati in un balletto che passa da un oppressivo duetto tra un uomo e una fragile donna a una vorticosa danza collettiva. In chiusura, “Cacti”, la coreografia di Alexander Ekman, risalente al 2008, ha dato vita a un nuovo arrangiamento di “Der Tod und das Mädchen” di Schubert, elaborato insieme alla Holland Symphonia, rappresenta un’inedita occasione di scoperta e conoscenza di paesaggi sonori contemporanei per un esperienza extrasensoriale assolutamente indimenticabile.
Fotogallery a cura di: Roberta Gioberti