Il mondo della musica perde Francesco Di Giacomo. Voce solista del gruppo Banco del Mutuo Soccorso ed importante esponente del progressive rock italiano, l’artista è rimasto vittima di un incidente stradale, conseguente ad un malore cardiaco.
Beffarda è la vita che, nello stesso giorno in cui ci priva di un grande uomo e di un grande cantante, ci regala una giovane e promessa musicale. Si tratta del rapper campano Rocco Hunt che si è, infatti, aggiudicato la vittoria della sezione “Nuove Proposte” del 64 mo Festival di Sanremo con il brano “Nu juorno buono”. Definito da alcuni “poeta urbano”, Rocco propone un nuovo modo di rappare, forte di un testo deciso, sensato, propositivo. Non sono mancate nemmeno le polemiche riferite ad un’ipotetica strumentalizzazione del discorso legato alla terra dei fuochi, presente nel testo, ma i presupposti di chi intende sostenere questa tesi non hanno valide motivazioni per poter stare in piedi. Questo ragazzo ha del talento così come lo hanno anche Diodato, The Niro e Zibba. Mai come quest’anno i giovani della sezione nuove proposte sono degli artisti con un percorso artistico ben delineato ed una personalità stilistica e vocale da tenere in grande considerazione. Da sottolineare è, inoltre, il fatto che Zibba si è aggiudicato il Premio della critica Mia Martini, sezione nuove proposte, insieme al premio della sala stampa Lucio Dalla, a testimonianza del grande riscontro che l’artista ha ottenuto tra gli addetti ai lavori.
Per quanto riguarda l’andamento generale della quarta serata, interamente dedicata ai grandi cantautori della tradizione italiana, in linea con le storiche attività del Club Tenco, tutti i concorrenti della sezione “campioni” si sono cimentati in una reinterpretazione personalizzata di brani a loro scelta. Tra tutti, è il caso di focalizzarsi sul delicato ed emozionante duetto di Renzo Rubino (che si aggiudicato il premio della critica per il miglior arrangiamento con il brano “Per sempre e poi basta”) e Simona Molinari sulle note di “Non arrossire”, appartenente al repertorio dell’indimenticabile Giorgio Gaber: voci cristalline, occhi lucidi, intensità espressiva e grande affiatamento tra i due artisti hanno convinto il pubblico a casa ed in platea. Molto particolare anche la rivisitazione che Arisa ha fatto di “Cuccuruccù”, il brano di Franco Battiato, insieme a degli ispiratissimi Who Made Who. Davvero bizzarra, invece, la performance di The Bloody Bedroots e Raphael Gualazzi che hanno omaggiato l’eterna “Volare” di Domenico Modugno insieme a Tommy Lee dei Mötley Crüe.
Molto dolce è stata, inoltre, la spiegazione che Riccardo Sinigallia, squalificato dal festival per aver eseguito la canzone intitolata “Prima di andare via”, la scorsa estate in un club a Cremona, ha dato in diretta al pubblico dell’Ariston: “In genere canto per pochissime persone e quel pomeriggio un mio carissimo amico mi aveva chiesto di cantare questo brano e l’ho accontentato. Nel tempo il brano è cambiato tantissimo e, tra l’altro, non avrei mai pensato che sarei stato scelto per partecipare al festival. In ogni caso non presenterò ricorso anzi, grazie per la luce che mi avete dato e che non avevo mai avuto prima”. Commosso di fronte alla sincera emozione di Sinigallia, il direttore artistico del festival Fabio Fazio ha, quindi, invitato il cantautore ad esibirsi lo stesso durante la serata finale del Festival, seppur, chiaramente, fuori concorso.
Sul fronte ospiti, i momenti topici sono stati tre: Mengoni in apertura con Endrigo, Gino Paoli e Danilo Rea, per un ampio omaggio alla scuola cantautorale genovese, e Paolo Nutini in chiusura. “La magia della musica può farti ricordare cose che stai già dimenticando”, con queste parole Gino Paoli ha introdotto il suo medley: “Ritornerai”, “Vedrai vedrai”, “Il nostro concerto” e ‘Il cielo in un stanza’, hanno lanciato il pubblico in una lunga e sentita standing ovation. Grande sorpresa, in chiusura, per l’omaggio che Paolo Nutini ha voluto fare a Lucio Dalla cantando “Caruso”. Il cantautore italo-scozzese ha poi concluso il suo graditissimo intervento musicale con “Candy” ed il nuovo singolo “Scream” , che anticipa il terzo album intitolato “Caustic Love”, in uscita il prossimo 15 aprile.
Raffaella Sbrescia