Forte di uno share del 62,45 % di share conquistato durante la prima serata, il Festival di Sanremo procede a vele spiegate con gli altri 14 cantanti in gara.
Il primo a rompere il ghiaccio è il giovanissimo Will con “Stupido” non degno di particolare nota. A seguire il ritorno in scena dei Modà sempre fedeli alla loro identità con “Lasciami”, di chiara ispirazione ai Pooh.
Spiritosa, frizzante e molto attenta ai dettagli, la co-conduttrice Francesca Fagnani, sempre pronta a incalzare il duo Amadeus- Morandi.
La gara riprende con Sethu e la sua caotica “Cause perse”.
L’attesa reunion dei decani della musica italiana Massimo Ranieri, Albano e Gianni Morandi è la celebrazione del bel canto, della classe e della trasversalità artistica; tanto per ricordare come si canta come Dio comanda. Il momento amarcord si conclude sulle note de “Il nostro concerto” di Bindi e le flessioni di Albano che in questi giorni compie la bellezza di 80 primavere.
Emozionato e visibilmente commosso J-AX per il ritorno degli Articolo 31 con Dj Jad e la loro nostalgica “Un bel viaggio”.
Decisamente travolgente l’esordio al Festival di Sanremo di Lazza che con “Cenere” inficia in maniera decisa e importante il predominio di Mengoni. L’arrangiamento di Re Mida Durdust incendia il palco e sicuramente resterà a lungo in radio.
Dopo 22 anni torna sul palco sanremese la fuoriclasse Giorgia ma “Parole dette male” non la valorizza a sufficienza ed è priva di mordente.
Veramente toccante l’intervento dell’attrice di origini iraniane Pegah Moshir con Drusilla Foer contro il regime di dittatura in Iran.
Ipotecano il Premio della Critica Colapesce DiMartino con “Splash”: ironia dissacrante, cinismo, melodia e poesia si intersecano in modo brillante.
E’ il momento degli ospiti internazionali Black Eyed Peas con un medley che spazia tra passato e presente all’insegna dell’ hip hop e del coinvolgimento a tutto tondo.
Giunge il convincente esordio soul di Shari e la sua Egoista.
Il monologo della Fagnani nasce invece dalle parole dei detenuti nel carcere minorile di Nisida: uno spaccato di vita atroce ma che lascia anche spazio alla speranza in un realistico contributo da parte dello Stato italiano per un cambio di prospettive.
Trascinante, centrata, suadente Madame con “Il bene nel male”, deludente invece il ritorno di Levante, la sua interpretazione artefatta di “Vivo” non trasmette particolari emozioni.
Tananai porta melodia e sentimentalismo sul palco di Sanremo per cancellare il ricordo di una performance poco centrata. Sicuro e intraprendente Rosa Chemical con “Made in Italy”, un brano dedicato a chi si è sentito almeno per una volta sbagliato nella sua diversità.
LDA espordisce al Festival con “Se poi domani”: una ballad lagnosa e irrilevante come tante altre. Le ultime a esibirsi sono Paola & Chiara, la reunion del duo è all’insegna del trash con tanto di balletto, corpo di ballo e punti Fantasanremo; più che Furore è uno spaccato di folklore leggero e vacuo.
Raffaella Sbrescia
CLASSIFICA PROVVISORIA SECONDA SERATA
1) COLAPESCE DIMARTINO
2) MADAME
3) TANANAI
4) LAZZA
5) GIORGIA
6) ROSA CHEMICAL
7) PAOLA & CHIARA
8) LEVANTE
9) ARTICOLO 31
10) MODà
11) LDA
12) WILL
13) SHARI
14) SETHU
CLASSIFICA GENERALE
1) MARCO MENGONI
2) COLAPESCE DIMARTINO
3) MADAME
4) TANANAI
5) ELODIE
6) COMA COSE
7) LAZZA
8) GIORGIA
9) ROSA CHEMICAL
10) ULTIMO
11) LEO GASSMAN
12) MARA SATTEI
13) COLLA ZIO
14) PAOLA & CHIARA
15) CUGINI DI CAMPAGNA
16) LEVANTE
17) SUPEREROI
18) ARTICOLO 31
19) GIANLUCA GRIGNANI
20) ARIETE
21) MODà
22) GIANMARIA
23) OLLY
24) LDA
25) WILL
26) ANNA OXA
27)SHARI
28) SETHU