Cos’è che fa la differenza quando gratifichiamo una persona al punto da definirla artista? Io credo che si tratti della capacità di arrivare dritti al cuore con una disarmante facilità. Questo è, ad esempio, il caso di Ermal Meta che, in qualità di autore, musicista e compositore, è riuscito ad insediarsi a pieno titolo tra gli artisti più amati sia dal pubblico che dagli addetti ai lavori nonché dai colleghi. Nel tempo abbiamo imparato ad apprezzare le sue canzoni, dapprima quando era nella band La Fame di Camilla, poi come firma di brani portati al successo da noti interpreti come Francesco Renga, Emma Marrone, Marco Mengoni e tanti altri. Oggi lo riscopriamo nelle vesti di solista e padrone del palco de La Salumeria della Musica a Milano. Quello che sorprende durante l’attesa del concerto, è la presenza di un pubblico decisamente eterogeneo, una tangibile dimostrazione del fatto che l’ultimo album di inediti pubblicato da Ermal, intitolato “Umano” e la sua partecipazione al Festival di Sanremo hanno decisamente ampliato la forbice di ascolto. La delicatezza delle parole, la cura degli arrangiamenti e l’empatia emotiva suscitata da una vocalità multisfaccettata sono i crismi che rendono ogni brano in scaletta passibile di emozione.
La setlist, suddivisa in tre parti, ha messo in piazza brani traghettati da La Fame di Camilla, tra cui Come il sole a mezzanotte, Buio e luce, Crescere, La rivoluzione ed una versione acustica di Due lacrime da brividi. Molti i pezzi estrapolati dal suo album “Umano,” a partire dalla titletrack all’attuale singolo in rotazione radiofonica Gravita con me passando per Pezzi di paradiso, Bionda, la toccante Lettera a mio padre e Volevo dirti. Ben fatto anche l’omaggio a Leonard Cohen con una versione intimista di Hallelujah. Spazio anche per qualche brano di cui conoscevamo solo l’Ermal autore come Straordinario (Chiara Galiazzo) e Occhi Profondi (Emma Marrone) scritto insieme all’amico e collega Dario Faini, presente al concerto insieme a Niccolò Agliardi. Il finale è tutto all’insegna delle hits: Odio le favole, cantata a squarciagola da tutti e la preziosa A parte te, il gioiello più bello tenuto da parte fino all’ultimo per concludere al meglio una serata da ricordare.
Raffaella Sbrescia