Con il primo concerto della tournèe estiva al Carroponte di Sesto San Giovanni Cristina Donà torna sulle scene e lo fa in grande stile. La delicata potenza della voce dell’artista e la sua inimitabile verve istrionica hanno subito creato un’atmosfera di forte empatia con il pubblico: “Che bella rappresentanza di pubblico c’è stasera, hanno fatto una selezione all’ingresso?”, scherza la cantante, riuscendo a tenere saldamente per mano gli spettatori tra le montagne russe della sua musica fatta di piccole e grandi emozioni. Dopo il lungo tour che ha visto come protagonista l’ultimo album “Così Vicini” nei club, negli auditorium e nei teatri italiani con numerosi sold-out dall’ottobre 2014 sino a fine aprile, Cristina inaugura la versione estiva del suo show con “Tregua”, brano tratto dal primo album pubblicato nel ’97. In scaletta tantissime canzoni del suo vasto repertorio, arrangiate per l’occasione, da una formazione di musicisti dalle grandi capacità espressive. La line-up è quella che ha accompagnato Cristina Donà nello “Special Electric Tour” invernale: Saverio Lanza, polistrumentista e produttore di “Così Vicini”, Emanuele Brignola al basso (al fianco di Cristina dal 2007 ) e Cristiano Calcagnile, batterista e percussionista che l’ha accompagnata nei tour dei primi tre album.
Interprete, autrice e cantautrice di spessore, Cristina Donà non lascia nulla al caso. Tutto delle sue canzoni lascia trasparire cura, attenzione, dedizione. Dagli arrangiamenti particolareggiati ai virtuosismi vocali, la Donà lascia ampi spazi all’ironia e allo scherzo completando una personalità forte e coinvolgente, emotiva ed emozionante. “Proteggi la tua testa da pensieri inutili”, canta Cristina, in “Un esercito di alberi” ricordandoci “ quanto è bello essere vivi” ne “Il tuo nome”. Fiumi d’amore in “Stelle buone” e scariche rock in “The Truman show”, eseguita di getto senza tante prove alle spalle. Intensa e godibilissima “Goccia”. Occhi chiusi e ricordi d’infanzia alla mano per la “Così vicini”, un brano di grande grazia e delicatezza. E poi, ancora “Dove sei”, “Miracoli”, “Giapponese” e la tormentata “Torno a casa a piedi”. Cristina presenta i musicisti, racconta aneddoti, interagisce con il pubblico, scherza con i tecnici senza mai perdere tonicità e la completa padronanza del palco che sembra non voler lasciare mai. ”Il senso delle cose” è racchiuso anche in questa magia che, nonostante gli alti e bassi della vita, non ci abbandona mai e che, per fortuna, artisti come Cristina Donà riescono ancora a creare, donandoci dei sogni.
Raffaella Sbrescia