Napoli si mette a nudo attraverso il “Campania Stage”, una tre giorni costellata di incontri e dibattiti finalizzati al confronto e all’analisi dello stato generale della musica. La location di questa full immersion è il Teatro Trianon, il teatro della musica a Napoli che, grazie alla direzione artistica di Giorgio Verdelli, sta aprendo, sempre più, le proprie porte alla scena culturale internazionale. Questa prima edizione di “Campania Stage” ha visto la partecipazione di rappresentanti istituzionali, manager del sistema radiotelevisivo, giornalisti di settore, addetti ai lavori e artisti ma, aldilà dei grandi nomi presenti alla manifestazione, è importante sottolineare la volontà e l’impegno con cui non solo il teatro, ma anche tutti coloro che si sono prodigati per la riuscita dell’evento, stanno cercando di stimolare il riscontro della cittadinanza, valorizzare l’immenso patrimonio artistico, culturale e musicale della città, in sintesi, di darle una scrollata.
Un scossone è quel che ci vuole, infatti, per ridare tono e freschezza ad una miniera d’oro ma anche per dare il giusto risalto alle contaminazioni, all’interculturalità, alla contemporaneità. In qualità di “Calediscopio di realtà diverse” – così come affermato dal Professor Pasquale Scialò - in merito alla canzone napoletana e le sue contaminazioni, “è fondamentale riconoscere la capacità di adozione, di interazione, di dialogo che contraddistingue la cultura napoletana per una nuova e riuscita dimensione interculturale della musica”.
Raffaella Sbrescia