“Sangue Vivo” è il titolo del musical che andrà in scena il 21-22-23 marzo, alle 21.00, presso il Teatro Mediterraneo della Mostra d’Oltremare di Napoli. L’opera è ambientata nei giorni nostri e, attraverso la forte figura spirituale di San Gennaro, intende infondere una nuova speranza nei cuori di quanti desiderano il riscatto di una società alla deriva. A parlarci della trama, lo spirito e gli obiettivi di questo originale progetto è il direttore artistico Salvatore Sorrentino
A cosa è ispirato il titolo “Sangue vivo”?
“Sangue vivo” è un richiamo certo al martirio di San Gennaro, il cui sangue viene lasciato in “eredità” alla sua città perché lo custodisca e ne tragga forza per superare il male che la attanaglia e per resistere al velenoso intreccio tra i mali antichi e moderni che hanno tormentato e tormentano la sua storia.
Qual è il messaggio che intende trasmettere questo spettacolo?
Un profondissimo legame della città di Napoli con il suo Santo Patrono Gennaro che, dal suo sangue, ha sempre trovato la forza per superare le delusioni, non chiudere le porte alla speranza, e, come avviene al malavitoso protagonista del musical, Carlo, ritrovare la via del rinnovamento, della grazia e della salvezza.
Quale sarà la trama e chi saranno i personaggi?
Il protagonista è Carlo, ascendente camorrista che, proprio nel giorno della festa di San Gennaro, si macchia di un terribile omicidio. Mentre si allontana dal luogo del delitto e si incammina sicuro nella città, Carlo incontra un personaggio misterioso, Procolo, che lo porterà a fare un percorso nei luoghi più caratteristici di Napoli, gli farà tornare il desiderio della serenità perduta con la sua azione assassina. Così, l‘affetto della fidanzata Elena, le lacrime e la preghiera accorata a San Gennaro di mamma Rosa, arriveranno come una eco e scaveranno nel profondo del cuore di Carlo. Per lui ormai tutto è predisposto: mancherà solo l’ultimo intervento salvifico di San Gennaro in un luogo caratteristico di storia e di fede.
Si tratta di uno spettacolo adatto anche ai non credenti?
Certamente! In “Sangue vivo” troviamo messaggi di universalità che coinvolgono tutti indistintamente: il bene, il male, tematiche con cui ognuno di noi si confronta per cercare di dare senso al mistero della vita.
Quali sono le vostre aspettative in merito allo spettacolo e al riscontro del pubblico?
Vorremmo che lo spettatore avvertisse lo scorrere di un nuovo sangue nelle vene: per non spegnere la voce, non chiudere le porte alla speranza e fortificarsi nella sfida educativa cui è chiamato. Lo spettacolo si rivolge anche ai nostri giovani, ai quali dovremo affidare questa città, oggi ancora martoriata, ma che solo il sangue di San Gennaro, che si ravviva, potrà lavare e purificare.
Quali sono i componenti dello staff e qual è il loro ruolo?
I testi del musical sono di Marica Giambattista, Antonio Scherillo e Salvatore Sorrentino. Regia, musiche e scene sono tutte affidate ad importanti professionisti napoletani: Mario Aterrano alla regia, Antonio Di Ronza alle scenografie, Rosario Imparato all’allestimento, Dino Carano alle coreografie, Gerardo Bonocore, Rino Giglio, Patrizia Marotta e Ciro Trojano alle musiche e testi delle canzoni, ed altri artisti.
Raffaella Sbrescia