Cosentino di nascita, romano di adozione, AIELLO parteciperà al Festival di Sanremo 2021 nella sezione Campioni con il brano “ORA”, che sarà incluso, così come i precedenti singoli estratti, nella tracklist del nuovo progetto discografico dell’artista intitolato “Meridionale” in uscita il 12 marzo 2021.
“Il mio secondo disco è un progetto a cui tengo particolarmente. Dopo “Ex-Voto”, questo nuovo lavoro rappresenta un modo per provare a confermare a chi mi ha apprezzato che non si è trattato solo di un abbaglio. Si tratta di un lavoro di grande onestà e trasparenza, l’ho portato avanti senza tradirmi cercando di fare un passo in avanti e di evolvermi seguendo il mio modo di vivere la musica. Il titolo rispecchia le mie origini e omaggia la Calabria, la terra che mi ha dato la voce. Una terra spigolosa, aspra, piena di ombre ma molto bella e molto generosa, circondata dal mare e dai sapori forti. Volevo accendere una luce su una terra di cui si parla poco, non si tratta di dualismo; vivo a Roma e amo Milano. Il meridione appartiene a tutti e la musica è contaminazione, è mescolare cose diverse e questa è la mia visione. Nel mio album ascolterete pop, clubbing, sonorità street, urban, classic in un turbinio di colori diversi.
La mescolanza tra generi musicali non è un lavoro artificioso. La mia terra è stata particolarmente soggetta a diverse colonizzazioni, ho voluto racchiudere un percorso culturale nel mio linguaggio contemporaneo, parlo di storie nuove ma anche di qualche storia che non sono riuscito a cancellare. Il disco gode della presenza di tre produttori: Brail, Alessandro Forte e MACE che, invece, ha coprodotto il brano sanremese. Sulla base di questa premessa spero che l’ascolto possa offrire diversi spunti. Ragiono in ottica di live, da spettatore ho sempre sognato una musica fatta di abbracci, lacrime e sudore; questa è la mia visione. La carnalità e la passione sono due caratteristiche che mi rispecchiano e che ho sempre riscontrato nelle popolazioni del sud del mondo nonché nel mio modo di vedere le cose e soprattutto la musica.
Nel brano “Ora” racconto la storia di un ragazzo che si appresta a vivere una storia d’amore e, come spesso accade, lo fa tramite il sesso: un sesso curativo ma non abbastanza, tossico ma solo in parte. Si tratta di un pezzo molto carnale, urlo di essere stato uno stronzo, non è banale ammetterlo, di solito è più facile incolpare qualcun altro, lo stronzo sono stato io e me ne assumo la responsabilità.
Ero solo nella mia casa di Roma, ho realizzato di avere delle colpe, ho parlato di sesso, un sesso speciale, che ho definito ibuprofene. Sono scappato, me sono pentito, non si può tornare indietro ma era giusto che chiedessi a me stesso cosa fosse accaduto e spiegarmelo. Ho voluto vestire le parole in modo non scontato, non volevo tradire la mia visione di musica.
Sono sempre stato un fan del Festival di Sanremo, tanti lo considerano pesante ma alla fine siamo tutti a guardarlo e a giudicarlo. Non ho mai pensato che fosse un passaggio obbligato per la carriera, l’anno scorso non ci pensavo assolutamente e neanche qualche mese fa, poi il momento particolare ha inciso. Sanremo è il più grande palco della musica live, Amadeus ha allargato molto i generi, il cast è cool, contemporaneo, giovane. Nel mio brano pop, classic e urban si incrociano provando a essere veraci alla ricerca di larghi abbracci sempre più stretti. Il Festival mi darà tre grandi regali: suonare con una grande orchestra, arrivare al maggior numero di persone possibili e poter tornare a suonare dal vivo. Inutile prevedere grande forza e consapevolezza, arrivo sul palco con coscienza maggiore e forte del fatto che tutto questo me lo sono sudato da solo se non con il sostegno delle persone che credono che io valga qualcosa. Ai tuoi live arrivi con una certa tensione ma ti senti anche protetto, a Sanremo sarò tra i big ma sarò il più piccolo dei big, avrò la responsabilità di conquistare tutti, un ruolo molto più difficile che cantare a casa propria. Se dovessi arrivare ultimo e avere i concerti pieni andrebbe benissimo così.
Sto lavorando per crescere e spero che questo traspaia soprattutto dal mio nuovo lavoro. Porto come esempio il feat. con Sum un’artista napoletana della scena r’nb che vive tra Milano e Londra. Ho chiesto un feat di qualità con un talento in fase di fioritura e l’ho incontrata personalmente al Giffoni Film Festival. Volevo Napoli nel mio disco, la volevo donna, brava, figa, cool e di alto livello. Quando lavoravamo al brano “Di te, niente” ho vissuto tutto il tuo entusiamo e spero di meritarmi la sua fiducia. Anche un artista piccolo rischia nell’ affiancarsi ad un altro progetto in via di sviluppo a cui si viene poi affiancati in seguito. Culturalmente la Campania e la Calabria sono legate da sempre, quella magia che immaginavo possibile si è concretizzata e ne sono orgoglioso.
Tra gli altri brani del disco, vorrei porre un focus anche su “Farfalle”. Il primo pezzo dell’album vuole dare subito uno scossone, si entra a gamba tesa nel viaggio sonoro con suoni più stronzi ma con un cuore sempre morbido. Poi c’è “Scomposto”, la ballad per eccellenza del disco nonché il pezzo manifesto della mia persona. Vivo tutto in modo poco abbottonato, poco schematizzato, seguo il flusso, sono sempre molto fluido nel racconto e nella condivisione delle mie visioni. Con il brano “Per la prima volta” vi dimostro che io sono uno che vuole ballare. Tutte le volte che hanno provato a incasellarmi, sono sempre scappato. Non sono un sottone né un angelo, la clubbing music mi fa volare e mi piace mostrare che si può ballare e sorridere oltre che riflettere sulle macerie delle storie passate”.