Mirko Signorile è un pianista pugliese, classe ‘74. Tra i più interessanti della scena jazzistica italiana, l’artista ha quattro album all’attivo e uno in lavorazione. Nel corso della sua carriera Mirko ha arricchito di molteplici sfumature il suono attraverso un’appassionata ricerca musicale e numerosissime collaborazioni illustri. La sua attività abbraccia anche altre arti come il cinema, il teatro e la danza contemporanea e nel suo ultimo album, ”Magnolia”, egli compie un viaggio sonoro che trova ispirazione nello sguardo sognante di una bambina.
Mirko, il tuo percorso artistico nasce da una formazione classica che si è poi evoluta e arricchita nel tempo. Quali sono state le fasi ed i passaggi che hanno scandito la ricerca del tuo suono?
Mi sono diplomato in pianoforte classico presso il Conservatorio Niccolò Piccinni di Bari ma già dall’età di 16 anni suonavo in un gruppo jazz- fusion. Il mio suono quindi è sempre stato un mix tra ricerca consapevole e istinto. Nel jazz, per esempio, non puoi prevedere la tua espressività, devi un po’ lanciarti nel buio, pronto a trovare strade nuove man mano che si presentano. Il mio suono si è evoluto e continua a evolversi esattamente nella misura in cui si allarga la mia idea di musica. Soprattutto è diventato sempre più espressione di una particolare vibrazione: quella della mia anima.
Nell’arco della tua carriera ti sei interfacciato con artisti internazionali, anche molto diversi tra loro. Cosa ti hanno lasciato queste collaborazioni? Con quali di questi artisti vorresti ancora suonare e quali sono, invece, le collaborazioni che vorresti realizzare in futuro?
Ho avuto la fortuna di suonare con artisti “unici” che mi hanno insegnato tantissimo. Penso all’energia e alla capacità di tenere alta la dinamica di un assolo di Dave Liebman, alla bellezza del suono e all’umanità di Paolo Fresu, all’approccio scientifico di Gaetano Partipilo oppure al senso dello swing di Fabrizio Bosso. Ognuno di loro mi ha insegnato questo e molto altro e spesso l’hanno fatto con una parola o con uno sguardo, un sorriso. Con alcuni di loro ho ancora il privilegio di condividere il palco. Intanto sono nate nuove collaborazioni come quelle con Marco Messina dei 99posse e i Vertere String Quartet con i quali stiamo lavorando ad un cd che uscirà quest’anno. Ma è nata anche una bellissima collaborazione con Raffaele Casarano. Mi piacerebbe risuonare con Renèè Aubry e fare un giro di concerti con Abdullah Ibrahim.
Potresti definire con un solo aggettivo ciascuno dei tuoi album?
“In full life” – free
“The Magic circle” – evoluzione
“Clessidra” – romantico
“Magnolia” – energico
Parlaci di “Magnolia”, il tuo ultimo lavoro discografico. Suoni, titoli dei brani e sfumature rimandano la mente ad un’idea di nuovo e di diverso. A quali suggestioni ti sei ispirato e cosa intendono comunicare queste melodie?
“Magnolia” è il nome di una bambina che, nel mio immaginario, attraversa i brani di questo cd e non è un caso che esso porti il nome di un fiore. Sul palco porto sempre con me una bambola che simboleggia proprio quella capacità di stupirsi che è tipica dei bambini e dell’essere innocenti rispetto alla vita. I brani hanno caratteri diversi: sognanti, fiabesci, duri ma sempre melodici. Amo il lirismo, lo trovo un mezzo attraverso il quale esprimere la mia gioia e la mia voglia di vivere.
Sogno, desiderio, incanto, frammentazione dei confini spazio-temporali. Quali tra queste sono le parole chiave che contraddistinguono maggiormente il tuo lavoro?
Tutte queste parole contraddistinguono la mia musica e quindi mi risulta impossibile sceglierne una. Essa parte dal sogno, dall’elemento favolistico e fiabesco; si realizza attraverso il desiderio e l’urgenza espressiva creando un mondo musicale del quale io per primo sono spettatore incantato. La frammentazione dei confini spazio-temporali sta nel fatto che la mia musica non è identificabile con un genere ben preciso. E’jazz ma va oltre il jazz.
Come nasce il Mirko Signorile Quartet?
Nasce dall’incontro di musicisti che si conosco da anni, si stimano tantissimo ma soprattutto si vogliono bene. Con me ci sono Giorgio Vendola al contrabbasso, Cesare Pastanella alle percussioni e Fabio Accardi alla batteria.
Che tipo di concerto proporrete al Teatro Zurzolo Live di Napoli il 15 ed il 16 febbraio?
Proporremo un concerto suonando brani tratti da Magnolia ma anche brani tratti da Clessidra (Universal 2009). E’la fotografia del Mirko compositore e del Mirko improvvisatore.
Raffaella Sbrescia
Video: “Come burattini”
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