La Geografia del buio: il nuovo album di Michele Bravi

MICHELE BRAVI_cover_ph credit Roberto Chierici

MICHELE BRAVI_cover_ph credit Roberto Chierici

Esce il 29 gennaio “La Geografia del Buio”. Il nuovo concept album di Michele Bravi racchiude al proprio interno una prorompente forza evocativa. Il lavoro rappresenta una grande riflessione sul dolore nata dalla solitudine più grande che l’artista abbia mai conosciuto. Dopo tanto tempo trascorso in silenzio, un tempo infinito senza la forza di poter parlare, Michele Bravi presenta l’album parlando come un fiume in piena, con un animo finalmente capace di poter raccontare in modo profondo, intimo e speciale tutto quello che si cela dietro queste dieci tracce.

L’album prende vita da “Diario di un dolore” di C.S Lewis e da una presa di coscienza: l’afflizione non è uno stato ma un processo. Non serve una mappa per descriverlo ma un racconto. “La geografia del buio” è il disegno di un labirinto ed è la storia di come si convive con il buio; un concept album che va seguito come un sentiero che attraversa il buio e dà uno spazio al dolore.

“Di solito si cerca di nascondere il dolore ma invece va mostrato al salotto e puntarci sopra una lampada. Il dolore è un fatto, una casa senza luce è comunque una casa e io quella casa ho imparato ad arredarla grazie alla terapia, ho potuto dare un disegno a quel labirinto che avevo percorso attraverso queste 10 canzoni.

“La geografia del buio” è anche il disco d’amore più grande che abbia mai scritto e interpretato. Spero che condividere il mio dolore possa avere una forza propulsiva enorme. La condivisione è tutto; ho potuto decifrare il mio dolore solo quando la persona a cui ho dedicato il disco ha condiviso il suo dolore con il mio.

L’obiettivo del disco è narrativo, il suono del pianoforte doveva essere particolare, non perfetto. Ecco perché abbiamo scelto un piano che avesse una storia, uno strumento verticale di inizio ‘900. Tutto il disco è stato scritto nel salotto di casa, tra i suoni della quotidianità, attraverso un lavoro di sottrazione che mettesse in risalto il silenzio.

Ci tenevo che questo disco potesse essere letto sia attraverso la parte lirica che attraverso una trama nascosta, un filo che passasse tra il suono della mia voce e il suono del pianoforte. Ringrazio Andrea Manzoni che è riuscito a colorare con i suoi respiri e con il suo tocco degli arrangiamenti già molto complessi.

C’è un brano intitolato “A sette passi di distanza”, una canzone senza testo, in cui risaltano i miei respiri di quando ancora non riuscivo a cantare. Nel mentre che la eseguivo per spiegarla in studio, qualcuno ha schiacciato un rec ed è stata trattenuta nella sua imperfezione nel momento ideale per farlo. “Mantieni il bacio” è stato scritto da Federica Abate, una mia grande amica che mi ha protetto molto ma anche una grande professionista. A 8 anni perse sua nonna e a mezzanotte scrisse “Cinderella” di cui ha conservato la melodia in un cassetto. Mi ha regalato questo brano che poi ha incontrato le parole di Massimo Recalcati e di Cheope.

 

La seconda parola che racchiude il disco è “amore”. Ritengo questo lavoro la più grande dichiarazione d’amore che io abbia mai fatto. La persona che ha condiviso il dolore con il mio, una mattina sul letto di casa mia mi ha chiesto di usare la musica per raccontare il mio dolore e questo disco è la dimostrazione del fatto che sono riuscito a mantenere la promessa. Tempo fa quando parlavo della mia sessualità volevo dimostrare la parità nel poter non dire, ora invece dico che chi ama deve poter condividere questa forza propulsiva. Questo è il mio invito ad esporsi per chi ha il coraggio di farlo e soprattutto per permettere a qualcuno di dare un primo bacio e sentire effettivamente quel sapore senza nessuna voce che ti confonde e che allontana da un ricordo che può essere bellissimo”.

 Raffaella Sbrescia

Video: Mantieni il bacio

Tracklist

  • La promessa dell’alba
  • Mantieni il bacio
  • Maneggiami con cura
  • Un secondo prima ft Federica Abbate
  • La vita breve dei coriandoli
  • Storia del mio corpo
  • Tutte le poesie sono d’amore
  • Senza fiato
  • Quando un desiderio cade
  • A sette passi di distanza