Loredana Bertè è tornata a ruggire! Dopo quarant’anni di carriera vissuti tra grandi successi e altrettante sofferenze, l’artista punta tutto su se stessa scegliendo il palco come sua vera casa. Autenticamente fedele al suo indomabile spirito, Loredana sta infiammando il suo nutrito pubblico con il “Bandabertè 1974 – 2014 Tour”: l’occasione perfetta per lasciarsi trasportare dal graffio inimitabile della sua voce e apprezzare tanti pezzi storici del suo ampio repertorio. In questa breve intervista le abbiamo chiesto come sta vivendo questa speciale fase del suo percorso artistico.
Il prossimo 17 aprile sarà sul palco del Teatro Acacia, in occasione della data partenopea del suo tour… com’è il suo rapporto con questa città? C’è qualche ricordo o qualche aneddoto che le andrebbe di raccontare?
Ho mille ricordi di questa città, mi piace molto Napoli. Per fortuna il lavoro mi ci porta spesso. Recentemente sono venuta per delle produzioni Rai ed è sempre bello svegliarsi la mattina con il Golfo di Napoli davanti agli occhi. Ti entra dentro al cuore.
In una recente intervista al Corriere della Sera ha dichiarato di “riuscire a graffiare più di prima”… cosa significa per lei cantare?
Cantare è tutto, mi fa sentire viva. Una valvola di sfogo. Il palco è la mia casa, lì rido e piango e sono davvero me stessa. Per farmi smettere, infatti, devono buttarmi giù.
La sua vita è stata piena di incontri, amicizie e sofferenze… chi è Loredana oggi e quali sono le sue prospettive artistiche?
Io sono io, autentica e fedele a me stessa. Sono quello che ho visto, quello che ho fatto. Ho avuto una carriera più fortunata della vita privata e allora ho imparato a vivere giorno dopo giorno, non penso più al futuro.
Pioniera di avanguardie musicali, lei è stata tra i primi ad integrare l’utilizzo del loop nei suoi brani… quali erano e quali sono, oggi, i presupposti su cui si incentra la sua ricerca musicale?
Ascolto e amo i Beatles, Aretha Franklin, David Bowie, Nina Simone e non ascolto solo rock. Quello che mi piace lo faccio mio, lo elaboro e lo riverso nella mia musica. Adesso stiamo lavorando ad un progetto, ma non posso anticipare niente. Top secret.
Sul palco canterà tante canzoni del suo vasto e illustre repertorio, cosa ha provato nello scegliere ed organizzare la scaletta?
Ho pensato a questi miei “primi” quarant’anni e ho scelto brani che raccontano la mia storia. E’ un concerto costellato di perle rare, di canzoni che non canto da tempo e che voglio regalare al pubblico che mi segue da sempre. Non ci sono brani che amo più di altri, le canzoni sono come tutte come figli.
Come sta andando questo tour e cosa le sta lasciando a livello personale?
Rivedo luoghi e incontro amici che non vedevo da tempo. Mi sento da sempre cittadina del mondo e il tour è il massimo per chi ama cantare e viaggiare. Mi fa stare bene, sono serena.
Raffaella Sbrescia
Si ringrazia Loredana Bertè per la disponibilità