Greta Manuzi, classe 1990, originaria di Longiano (Forlì-Cesena), è stata una delle voci più amate della scorsa edizione di “Amici” ma la musica ha da sempre fatto parte della sua vita. Dopo l’ep “Solo Rumore”, uscito il 21 maggio 2013, l’artista ha inciso “Ad ogni costo”, un album di inediti, su etichetta Carosello Records, in cui ogni brano racconta un pezzetto della sua vita. Giovane e appassionata, Greta è davvero molto determinata a percorrere la strada del canto e anche, in quest’intervista, l’artista ha lasciato trasparire tutta la sua grinta e la voglia di apprendere il più possibile.
“Ad ogni costo” è il titolo del tuo primo album di inediti, giunto dopo l’Ep “Solo Rumore”. Come nasce questo progetto, quali sono i temi cardine e a cosa s’ispira il titolo? C’è qualcosa che rimanda all’omonimo titolo della canzone di Vasco Rossi?
Il disco ha questo titolo soprattutto per il fatto che fin da piccina volevo “ad ogni costo” far la cantante ed intraprendere questa strada, è anche vero, però, che la canzone, “Ad ogni costo”, cover di “Creep” dei Radiohead, fatta da Vasco Rossi, mi ha aiutato tantissimo durante il mio percorso ad Amici e, più in generale, durante l’evoluzione della mia vita artistica. Per quanto riguarda il tema principale del disco, invece, ho scelto l’amore, seguendo l’idea di parlarne analizzandolo attraverso varie sfaccettature, sicuramente diverse da quelle che conosciamo di solito. Si tratta, inoltre, di un disco parzialmente autobiografico, la prima fase di preparazione mi ha visto, infatti, al centro di una lunga chiacchierata con gli autori, ai quali ho raccontato davvero molto di me, cosa pensavo dell’amore e come sto vivendo la mia gioventù. Tutti i professionisti con cui ho collaborato sono stati veramente molto bravi non solo a rendere questi sentimenti per iscritto, ma anche a fare in modo che potessimo scrivere insieme, facendo un lavoro da zero. Ho avuto anche la fortuna di lavorare con autori di un certo livello come Roberto Casini, storico autore ed ex batterista di Vasco, Luca Chiaravalli, Andrea Bonomo, Gianluigi Fazio per cui questo lavoro mi ha consentito di apprendere davvero molte cose e, tutt’ oggi, sto cercando di assorbire il più possibile.
Come hai vissuto l’anno post “Amici di Maria De Filippi” e quali emozioni hanno scandito quest’ultimo periodo?
Appena ho finito “Amici” mi sono lanciata subito nella promozione del disco “Solo Rumore”, ho girato tutta l’Italia e ho avuto il piacere di fare concerti in tante piazze, poi ci sono stati 3 mesi di fermo, durante i quali mi sono riposata ma ho anche iniziato il lavoro in studio. Avere a che fare con autori e produttori di un certo livello mi ha fatto sentire come se stessi ancora nella scuola di “Amici”; certo erano situazioni diverse ma ho imparato tante cose nuove. Ovviamente sono stata lontana da casa per molto tempo ma questo è quello che voglio fare nella mia vita e voglio farlo utilizzando il 100% delle mie energie, del mio cuore e di tutto l’amore che ho dentro.
In “Ti salverò da me” e in “Le nostre mani” le carezze sono in un caso “armi silenziose”, in un altro “un’arma in grado di distruggere. Come mai questa connotazione negativa?
Come dicevo, il disco è parzialmente autobiografico per cui ho raccontato un pò le esperienze che mi sono capitate come, ad esempio, quella volta in cui ho dovuto allontanare una persona da me perché non ero io la persona giusta per lei. “Le nostre mani” parla, invece, di due persone che fanno fatica ad accettare la fine di una storia d’amore.
Quanto ti rappresentano questi 10 brani?
Il mio disco deve per forza rappresentarmi in tutto e per tutto perché sennò non riuscirei neanche a cantarlo. Quando canto le cose devo averle vissute veramente altrimenti faccio fatica a trasmetterle alle persone.
Nel brano “amiamoci a metà” canti “meglio bere pioggia che la sete”…si tratta di uno dei tuoi mantra quotidiani?
Beh, direi proprio di sì. Questa canzone ha un tema particolare e ci sono molto affezionata perché si sofferma sulla scarsa importanza data al sentimento dell’amore e la protagonista del brano dichiara di essersi stancata di stare male e decide di dare ironicamente in affitto metà del proprio cuore.
E, ancora, “i giorni a rotoli sono miracoli”?
Tutto quello che ci capita nella vita ha sempre un perché. Tutte le esperienze che viviamo, dalla più negativa alla più positiva, servono sempre a qualcosa. Si tratta di piccoli miracoli che ci aiutano ad affrontare la vita giorno per giorno, per migliorarci e per renderci più forti.
Sei in giro con il tour di promozione del disco, c’è in programma un tour di concerti? Hai già delle idee su come sarà il tuo live?
Certo! Posso sicuramente dire che, partendo dal presupposto che io sono un po’ pazza di mio, si tratterà di un live molto particolare. Avrò anche la fortuna di avere al mio fianco i miei pazzeschi musicisti di sempre, che non ho abbandonato, per cui sarà spettacolare!
Raffaella Sbrescia
Video: “Due come tutti”
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