“Instant Dialogues”: Ciccio Merolla e Riccardo Veno ci raccontano i segreti del loro album strumentale

Ciccio Merolla & Riccardo Veno Ph Gaetano Massa

Ciccio Merolla & Riccardo Veno Ph Gaetano Massa

 “Instant Dialogues” è un originale progetto strumentale, prodotto dall’etichetta Jesce Sole, che racchiude la visione musicale di due artisti presenti da svariati decenni sulla scena musicale italiana, stiamo parlando del percussionista Ciccio Merolla e del sassofonista Riccardo Veno che, dopo tante collaborazioni live, si sono lasciati reciprocamente ispirare, dando vita a suoni, storie e ritmi dal fascino senza tempo. La loro perfomance creativa trae spunto dal puro istinto e da suggestioni estemporanee ecco perché abbiamo raggiunto i due artisti per lasciarci conquistare dal loro magico mondo in cui scambio, confronto, incontro, eclettismo sono le parole chiave.

“Instant Dialogues” racchiude la creatività e le suggestioni strumentali di due personalità forti, complesse e diverse… come siete arrivati alla genesi di questo progetto, quali sono i messaggi che intende comunicare questo lavoro e quali sono le ispirazioni a cui avete fatto riferimento?

Riccardo: I nostri primi concerti in duo risalgono alla fine degli anni ‘90, sentimmo forte, già da allora, l’esigenza di mettere insieme i nostri suoni e le nostre sensibilità. Da allora il progetto in duo è sempre andato avanti e stavolta abbiamo pensato che era il momento di fermare su disco questo lungo percorso… Fonte d’ispirazione è stata sicuramente la grande libertà espressiva che era presente nella musica strumentale degli anni ’70 e ’80 e abbiamo cercato di trasferire quella ricerca nei nostri suoni.

Riccardo, Lei è  sassofonista, polistrumentista e attore, nonché autore di numerose colonne sonore e musiche sia per la cinematografia che per il teatro… come descriverebbe i tratti caratteristici della sua visione musicale e come si è trovato durante la lavorazione di questo disco così particolare?

Io adoro tanta musica, da Bach a Ornette Coleman, passando per le sperimentazioni elettroniche, anche estreme, fino ad arrivare a Nyman ma, in particolare, amo la musica barocca poiché, nella sua perfetta geometria, si esprime il trascendente. Amo pensare che la mia musica si rivolga sempre e comunque alla spiritualità e al desiderio delle visioni di chi l’ascolta. Per me suonare con Ciccio è un’esperienza molto forte, la lavorazione di “Instant Dialogues” è stata un vero è proprio viaggio emozionale: la creazione istantanea ti obbliga ad essere in costante contatto con le tue energie più profonde…

Ciccio, in questo progetto si è allontanato dal rap per avvicinarsi ad un mondo quasi mistico… In che modo la sua vicinanza al buddismo e la sua attività di musico terapeuta, nonché la sua abilità strumentale percussionistica, hanno influito in “Instant Dialogues”?

Ho 40 anni e sono cresciuto ascoltando da Merio Merola a Miles Davis, mi sono appassionato alla musica strumentale sin da quando ho iniziato a studiare le percussioni. Ho praticamente consumato tutti i dischi di Codona con Don Cherry e Jan Garbarek e molti altri. Io e Riccardo abbiamo iniziato a fare concerti insieme già dal ’98 poi abbiamo intrapreso strade diverse ma il desiderio di fare un disco insieme non è mai svanito, finché non ci siamo re-incontrati.

Ciccio, a proposito di parentesi particolari della sua carriera, come si è trovato a vestire i panni di un pericoloso capo banda nel film “Song ‘e Napule” dei Manetti Bros?

E’ stato bellissimo. Fin da piccolo ho sempre sognato di essere ogni giorno un personaggio diverso, lontanissimo da me, ovviamente, e ho scoperto che il cinema ti dà questa opportunità. Spero di lavorare ancora con i Manetti Bros, anche perché mi hanno fatto sentire a mio agio e tutto è andato liscio come l’olio.

Come siete riusciti a materializzare il vostro sodalizio artistico e come è avvenuta la scelta di melodie e strumenti da utilizzare per questo lavoro?

Riccardo: Siamo entrati in studio portando con noi il bagaglio di più di 15 anni di concerti, “obbligandoci” a comporre, a dialogare emozionalmente in tempo reale, nella stessa stanza di ripresa facendoci guidare solo dai suoni…la nostra empatia, creatasi in tutti questi anni, appunto, ha fatto il resto…

Ciccio: Ovviamente è Riccardo a comporre le melodie, quindi il mio lavoro è facilitato da questo, ho cercato timbri e suoni appropriati ad ogni brano e ho suonato strumenti acustici come se stessi eseguendo pezzi di musica elettronica. Si sente?

Quali storie hanno generato questo spazio bianco in cui ognuno può disegnare il frutto della propria percezione?

Riccardo: Le nostre passioni musicali comuni, gli anni passati a suonare insieme, anche in altri progetti, il nostro desiderio di libertà espressiva sono le “storie” che hanno dato vita a “Instant Dialogues”…

Ciccio: E’ la magia e la libertà che ci danno la musica e l’arte in genere, noi ci siamo abbandonati dandoci l’uno all’altro con tutta l’anima e l’ascoltatore non può fare a meno di avvertire questo.

C’è qualche brano in particolare a cui vi sentite più legati o più vicini per qualche ragione specifica?

Riccardo: Ovviamente sono legato a tutti brani…forse” Myo-on” poichè insieme al meraviglioso suono della caisa di Ciccio c’è una melodia quasi da musica barocca…e poi l’afro beat di” Madiba”…

Ciccio: Un disco è composto da diversi brani ma noi abbiamo registrato viaggiando ininterrottamente . E’ come una fiaba con un inizio ed una fine ed io la amo tutta.

Ci raccontate la nascita e lo sviluppo di “Gharbì”?

Riccardo: “Gharbì” nasce dalla nostra passione per i suoni del Maghreb, Gharbì infatti in arabo e anche in catalano vuol dire Libeccio, in vento di sud-ovest che porta con sé la sabbia del deserto…

Ciccio: E’ un ritmo arabo serrato, una tammuriata mediorientale che rispecchia la nostra passione e il nostro coinvolgimento per la cultura mediterranea.

E “Najla’s Chant”?

Riccardo: “Najla’s chant” è un brano molto particolare poiché mette insieme la magia degli  Udu drums indiani con uno strumento della tradizione classica come il clarinetto basso; è come se due tradizioni spirituali, due mondi così diversi dialogassero sull’amore, un sentimento universale. In questo senso potrei dire che questo brano è molto rappresentativo del nostro lavoro.

Ciccio: Riccardo mi fece sentire il fantastico suono del suo clarinetto basso, ed io pensai subito all’ Udu Drum il resto è  “Najla’s Chant”

Il brano intitolato “Madiba” rappresenta un omaggio a Nelson Mandela?

Riccardo: Nelson Mandela è un nostro eroe, una figura enorme del ‘900 e della storia dei diritti civili e Madiba è il nostro sentito omaggio a questo grande uomo, a questo grande spirito…

Ciccio: Io dedico tutte le mie opere a Nelson Mandela e a personaggi come lui che hanno cambiato il mondo. L’andamento e le sonorità inizialmente Jazz e poi africane ci hanno fatto venire in mente il nostro Nelson.

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La copertina è il frutto delle visioni fotografiche di Mimmo Jodice… L’immagine rappresenta un incontro armonico tra spettacoli di luce, turbolenze, cumuli tempestosi e imponenti scenari di vento e di spumeggianti risacche in bianco e nero. Cosa ne pensate del risultato?

Riccardo: E’ stato per noi un grande onore avere un’opera di uno dei più grandi artisti del nostro paese come copertina per il nostro album… Le sue foto, le sue opere, sono misteriose ed al tempo stesso potenti. Ci piacerebbe che gli ascoltatori di “Instant Dialogues” pensassero la stessa cosa di questo album.

Ciccio: Per quanto mi riguarda il risultato è magico, il Maestro Jodice, fotografo del silenzio, è riuscito in una foto a raccontare tutto il disco e molto altro. Ma non c’erano dubbi…

Dove e quanto potremo ascoltare questo progetto dal vivo?

E’ in preparazione il tour che porterà “Instant Dialogues” in giro tra festival e rassegne in tutta la penisola, per essere sempre aggiornati sui nostri spostamenti, consultate le nostre pagine Facebook!

Raffaella Sbrescia

Acquista “Instant Dialogues” su iTunes

Tracklist

1.Kadar

2.Myo-on

3.Ànemos

4.Najla’s chant

5. Leo

6. Melos

7.Sabbie

8.Sunday

9.Gharbì

10.Madiba