Giuseppe Capuana, è un pittore, cantautore e musicista di origini siciliane e provenienza milanese che vive, ormai da tempo, in Toscana. Dal fortunato incontro con Giulio Iozzi (arrangiatore e produttore artistico) nasce “Il Sangue di Giuda”, l’ album in uscita il prossimo 7 novembre su etichetta Raimoon Ed. Musicali Srl, in cui parole e musica convergono seguendo i ritmi e le linee di stili diversi tra loro, eppure uniti dal fascino senza tempo del genere cantautoriale. Capuana racconta le storie di uomini e donne in potersi rispecchiare per emozionarsi al pensiero che determinate fasi della vita ci accomunano tutti, aldilà di qualsiasi preconcetto. Raffinato e sensibile, l’artista canta e sogna senza porsi troppi perché ed il risultato è di forte impatto emotivo.
Come hai maturato l’idea di scrivere, produrre e registrare questo album?
I testi e le melodie sono nate dal “bisogno” di ritornare ad esprimermi “artisticamente” e visto che erano diversi anni che non riuscivo più a farlo, aver ritrovato questo “bisogno” nella musica è stata una rinascita. L’idea di produrre questo album è nata dopo aver conosciuto Giulio Iozzi, l’arrangiatore di tutti i pezzi, che ha creduto, anche forse più di me, nella realizzazione del progetto.
Di chi sono le 5 anime affacciate alla finestra del “Vicolo Carlotta”?
“Vicolo Carlotta” è la canzone dell’album a cui tengo di più perché legata a uno dei momenti più belli della mia vita. Questa canzone diversamente dalle altre è il mio primo “dipinto di parole”. Sono tanti piccoli fotogrammi che rendono visibile ciò che canto. Le anime affacciate alla finestra valgono quanto le persone che passeggiano nel dipinto di Van Gogh “Terrazza del caffè la sera”…semplicemente non possono non esserci, non sarebbe la stessa cosa.
Cosa racconti, invece, in “Il volo dei matti”?
“” il volo dei matti è il loro sorriso e cancella le pagine del loro destino”". Lucio Dalla cantava ” Il pensiero come l’oceano, non lo puoi bloccare, non lo puoi recintare” , così è per il sorriso di alcune persone, non lo puoi bloccare nè recintare e quando si apre sparisce persino quel briciolo di coscienza di appartenere a questa vita.
Alcuni brani sono ambientati in un contesto di registrazione differente dagli altri… cosa accomuna “Come un dente di leone”, “Se”, “Se non si può ridere” e “Buonanotte a te”?
A volte mi capita di cominciare a scrivere una canzone e accorgermi che è finita dopo pochissime parole e non perché non so più portarla avanti, ma semplicemente perché aggiungere altro sarebbe superfluo. Così, io e Giulio abbiamo deciso di inserire alcuni di questi pezzi chitarra e voce e farli diventare degli “intermezzi” tra una canzone e l’altra.
Ci parli del bellissimo ed intenso brano intitolato “Incomprensioni”?
”Incomprensioni” e “Il matto Jim” sono gli unici due testi che non nascono dalla mia penna. Il primo è stato scritto da Domenica Borghese e quando Giulio mi ha proposto di dargli voce ho accettato subito perché prima di ascoltare l’arrangiamento ho letto il testo e l’ho trovato , come hai detto tu, intenso. Il secondo è stato scritto da Alessandro Secci, una tra le persone più “pazze” nello scrivere testi che abbia mai conosciuto.
A cosa è dovuta la scelta della data 20.07.2011 come titolo di un brano e cosa si cela al centro della trama del brano?
“Di quel misfatto, sia chiaro il fatto, che di cantarlo non darò giudizio”". Racconto, col giusto peso che bisogna dare alle canzoni, uno dei tragici giorni del G8 a Genova…
Cosa rappresenta per te la musica e in che modo riesci a veicolare la tua essenza al suo interno?
In questo momento la musica rappresenta una rinascita, e l’interpretazione, più che la voce, è lo “strumento” che uso per filtrare ciò che è giusto esca dalle mie parole.
Dove e quando potremo ascoltarti dal vivo?
Spero prestissimo, stiamo lavorando per questo! Tutte le date e informazioni usciranno sulla mia pagina Fb: https://www.facebook.com/pages/Giuseppe-Capuana/664584030236289?fref=ts e sul sito giuseppecapuana.com
Raffaella Sbrescia
Video: “Il Sangue di Giuda”