“Essere qui” è il titolo del nuovo album di Emma Marrone, pubblicato oggi per Universal Music Italia. Visibilmente emozionata, la cantante dimostra di credere profondamente in questo progetto a cui ha alacremente lavorato per due anni tra Italia e New York: “Sono soddisfatta di questo disco in cui mi racconto nella modo più onesto e sincero che conosco. Questo album mi fa divertire, mi ci riconosco in ogni singolo aspetto. Sarà perchè ci ho lavorato in modo consistente per due anni, ho seguito i lavori dall’inizio alla fine. Ho visto cambiare questo album tante volte, più passava il tempo più maturavano le cose. A disco quasi chiuso, ho voluto ricantare alcuni brani perchè non è così scontato tirare fuori una canzone che resterà per sempre. In definitiva, ho cercato di far restare impressa la parte migliore di me, quella che ho accettato, che ho perdonato e che forse prima non conoscevo benissimo. Ho lasciato sedimentare la parte più fragile di me, quella più insicura. Poi ho conosciuto la pazienza. Io persona di pancia, ho imparato a respirare, mi sono letteralmente ripresa il mio respiro. Ho fatto questo disco non per dimostrare ma per mostrare. “Essere qui” è un punto di partenza, ogni traccia dice qualcosa di me e, anche se racconto storie di altri, non riesco a dissociarmi da ciò che interpreto. Ecco perchè scelgo sempre qualcosa che mi rappresenta”.
Ecco le appassionate parole con cui Emma introduce questo nuovo lavoro che rivela un nuovo equilibrio personale: “Sono molto più serena. Faccio scelte difficili, a volte azzardate, ma sono mie scelte, questo è quello che conta. Ogni cambiamento ha bisogno di essere digerito, capito e io sono solita prendermi il mio tempo per farlo. Non farei mai questo mestiere per accontentare o accontentarmi, ho tante domande a cui rispondere e io lo faccio attraverso la musica. Ho imparato ad ascoltarmi, ho voluto mettere un punto a certe lacune che avevo, per un po’ ho messo da parte quello che io sentivo di me stessa. Ero predisposta ad ascoltare sempre e solo i giudizi degli altri, a piccoli passi e con grandi sforzi mi sono lasciata un po’ andare, oggi sono molto più luminosa”. Tanta più luce, quindi, che si evince da un nuovo uso del linguaggio vocale: “C’è stata una ricerca più minuziosa nei testi, un uso diverso delle parole e un approccio diverso alle stesse. La prima persona che mi ha fatto notare che cantavo in modo diverso è stata mia madre, non l’ho scelto, è successo in modo naturale”.
Sul piano musicale, tanti generi commistionati tra loro e tanta musica suonata da grandi musicisti.Il disco vanta le collaborazioni musicali di Enrico “Ninja” Matta, Paul Turner, Adriano Viterbini, ed è stato mixato e registrato da Matt Howe alle Officine Meccaniche di Milano. ”L’Isola” è stato il brano che mi a spinto a lavorare in questo modo all’album, non ho voluto tradire quell’emozione, quel fascio di luce che mi ha squarciato. Più in generale ho dato precedenza a brani più giusti per questo momento specifico. Non mi sono approcciata all’album con un desiderio di rivalsa, bensì con un’attitudine da musicista. In studio sono rompiscatole e puntigliosa, mi ha dato soddisfazione il modo in cui mi hanno trattato i musicisti. Luca Mattioni in particolare si è messo ancora una volta a servizio della musica, ha realizzato 25 versioni di uno stesso brano solo per rendermi soddisfatta al cento per cento. Lui come tutti coloro che hanno lavorato a questo disco sono persone che amano la musica e che credono nella musica suonata dal vivo”.
Video: L’Isola
A proposito dei brani, la predisposizione è quella di dare spazio ad un bilancio esistenziale equilibrato. Al centro della tracklist il coraggio e la voglia di mostrarsi, di accettarsi, di raccontarsi. Su tutte, evidenziamo la canzone scritta da Amara, intitolata “Le cose che penso”: “Questo brano è il ritratto della mia anima e della mia voce, il frutto di una chiacchierata a cuore aperto tra donne” – racconta Emma che conclude: “Ho imparato a dire no alle cose che non mi piacciono e non mi rappresentano”. A 33 anni Emma sa chi è, cosa vuole, e cosa raccontarci. Che la sua forza faccia da ispirazione.
Raffaella Sbrescia