Lisa Starnini ( voce), Gianni Ilardo (chitarra), Gianni Bruno (piano), Edo Notarloberti (violino), Corrado Calignano (basso), Alessio Sica (batteria) sono i Cirque des Rêves, un gruppo nato nel 2013 grazie all’inedito incontro di diverse culture musicali: da un lato la tradizione folk nordeuropea celtica, dall’altro il verace folk/blues partenopeo. L’uso della lingua francese, inglese e italiana e di ricercate melodie hanno subito posto il gruppo al centro dell’attenzione. In quest’intervista è la carismatica leader Lisa Starnini a raccontarci i segreti del “Circo dei sogni”.
Come nasce e quali sono le attrazioni che “Il Circo dei sogni” offre al pubblico?
I Cirque des Rêves sono sei musicisti molto diversi, provenienti da generi musicali molto lontani tra loro. Questo gruppo è nato praticamente durante un caffè in uno studio di registrazione dove suonavamo un po’ tutti con progetti diversi. Un bel giorno, da buoni amici, abbiamo deciso di tentare di innalzare questo tendone dentro cui volevamo racchiudere, non solo i nostri sogni, ma anche quelli di tutti coloro che vorranno farne parte. Ovviamente date le premesse, non si trattava di un’idea di facile realizzazione ma i fatti ci hanno dimostrato che la diversità è probabilmente il nostro punto di forza.
Il vostro ep, omonimo, è nato in tempi molto brevi. Qual è stata la genesi di questo lavoro e quali sono i temi affrontati nei brani?
In effetti l’ep è nato due mesi dopo che avevamo fatto la prima prova insieme! Si è trattato di un processo davvero molto spontaneo, nessuno di noi si aspettava una tale velocità perché , tra l’altro, l’opinione comune era che ci saremmo sicuramente azzuffati, vista la grande eterogeneità dei nostri background musicali, invece nell’ep ci sono pezzi che hanno dentro di sé un pezzo di ciascuno di noi
La vostra musica si discosta da etichette di qualsiasi genere. Se potesse descriverne i tratti generali, quali parole userebbe?
Mi viene in mente il folk contemporaneo, il pop, il rock e chissà cos’altro! Il fatto è che non ci poniamo limiti…questa è la nostra particolarità: ogni pezzo nasce con un suo carattere, un suo genere e questo ci permette di dargli vita nel modo più naturale. Diciamo che è la musica a condurci per mano e non il contrario…
Ci sono delle immagini o delle suggestioni che hanno influenzato la vostra musica in qualche modo?
Sì, alcuni pezzi sono nati durante i viaggi che abbiamo fatto. La melodia del valzer francese, ad esempio, è nata proprio in Francia e, anche nel prossimo disco, ci sarà un pezzo nato in un paesino medievale francese. Posso quindi dire che è il viaggio a condizionare di più la nostra scrittura melodica.
Siete già al lavoro su nuovi brani? In che direzione vi state muovendo?
Beh, inizierei col dire che ci sarà l’aggiunta di un’altra chitarra con Gianluca Capurro e che si tratterà di un album tutto in italiano e in francese per cui abbandoneremo la lingua inglese.
A cosa è dovuta la scelta di cantare anche in francese?
La scelta è stata molto naturale perché si tratta di una lingua che appartiene alla mia famiglia: mia nonna era belga, mia madre ha vissuto 11 anni in Francia e parte della mia famiglia vive nella parte francese della Svizzera. A questo aggiungerei che ho scelto il francese anche come porta fortuna, visto che mia nonna è stata colei che mi ha insegnato a credere nei sogni.
Nel videoclip del brano “Cahier des Rêves” viene usata la tecnica del teatro delle ombre. Anche la vostra musica possiede delle sfumature teatrali?
La regista del video è Sara Tirelli, è veneziana ed ha avuto questa idea non appena ha sentito il pezzo. Io sono molto legata al teatro delle ombre perché lo andavo a a vedere da piccola quindi questa intuizione mi è piaciuta tantissimo e, tra l’altro, credo che calzi proprio a pennello con il pezzo; gli dà probabilmente un’aura che era nascosta nelle note e che noi non avevamo visto. In ogni caso non riesco ad immaginare un video diverso da quello che è stato fatto.
Dove e quando potremo ascoltarvi dal vivo?
Saremo al Duel Village di Caserta il 21 marzo, al teatro San Giustino di Roma l’11 aprile e stiamo chiudendo una data con il Blue Note di Milano. Spero, inoltre, che andremo anche un po’ all’estero perché mi piacerebbe dare spazio al riscontro estero che abbiamo avuto in questi mesi: Messico, Turchia, Grecia e Francia sono i paesi in pole position!
Raffaella Sbrescia
Video: “Cahier des Rêves”
[youtube http://www.youtube.com/watch?v=wcU5e5C8khE]