Intervista a Cassandra Raffaele: ” In Adesso posso dirti (Fottiti) uso una parola esaustiva con sana ironia”

Cassandra Raffaele

Cassandra Raffaele

 

Cassandra Raffaele è una “cantora”, arrangiatrice e musicista indipendente, laureata in Tecniche di Neurofisiopatologia a Catania. Il suo temperamento naif e sopra le righe si unisce ai temi eterogenei e immediati che contraddistinguono i testi delle sue canzoni. A metà strada tra denuncia e ironia, il suo album di debutto “La valigia con le scarpe” ha già ottenuto un notevole riscontro da parte del pubblico, anche grazie alla scelta di location non convenzionali da parte di Cassandra che, attraverso il nuovo singolo intitolato “Adesso posso dirti (Fottiti)” ci lancia all’interno del suo mondo fatto di attente riflessioni mitigate da sonorità coinvolgenti

 “Adesso posso dirti (Fottiti)” è il titolo del singolo estratto dal tuo primo album “La valigia con le scarpe”. Cosa racconti in questo brano e cosa intende comunicare il suo emblematico titolo?

È un brano liberatorio rivolto a chi rende la nostra vita difficile. Una sorta di brano pocket, da tenere in tasca e da utilizzare quando incontri la persona “giusta” che si merita un bel “fottiti”, perché altre parole non sono esaustive come questa. Ma il tutto sussurrato con tanta sana ironia.

Nel video hai utilizzato una serie di selfie cantati, un linguaggio inteso come “metterci la faccia”… che tipo di feedback sta riscontrando questo strumento comunicativo?

Credo sia il linguaggio piu’ immediato e in linea con il nostro tempo. Si sente il bisogno di esprimersi, e di dire “Ehi, ci sono” e la gente ha colto con molto entusiasmo il mio invito in rete, a tal proposito.

Il tuo stile musicale è atipico e molto personale… quali sono le correnti musicali a cui ti ispiri e quali sono, invece, i tuoi punti di riferimento?

Adoro le voci calde del nu jazz come Madelein Peyroux, Stacy kent ma anche le atmosfere dei Gold Frapp. La visceralità di Ben Harper, la musica dei cantautori folk nostrani come Brunori. I Beatles restano una fucina di ispirazione. Insomma, elementi diversi ma che amo “cucire” attraverso i miei sensi nei miei vestiti musicali.

Suoni il pineapple ukulele, la chitarra e la batteria… qual è lo strumento a cui sei più legata?

L’ukulele

Quali sono i contenuti e i messaggi dell’album “La valigia con le scarpe”?

La consapevolezza del viaggio che scegli di fare, parte già nel momento stesso in cui cominci a preparare la valigia. Cosa portare? Ognuno sceglie cosa, e poi si parte.

Cassandra Raffaele

Cassandra Raffaele

Perché hai definito i brani “ 13 transizioni emotive in movimento”?

Perché nulla esiste se non è permeato da emozioni e le canzoni ne sono piene, e come valigie, ti seguono fedelmente.

Sei laureata in Tecniche di Neurofisiopatologia… un titolo di studio importante e che ti sarà costato tanti sacrifici…cosa ti ha spinto a lasciare il posto di lavoro e in che modo senti di poter sfruttare le competenze acquisite nel campo medico all’interno del contesto artistico?

Ho lasciato il lavoro in ospedale, nel momento in cui ho iniziato a scrivere canzoni e ho capito che potevo diventare “artigiana” di quello che facevo con la musica. La neurologia mi accompagna in questo lavoro, a tratti sognante, poetico, ma molto cerebrale.

Hai avuto un ruolo da protagonista in alcune delle manifestazioni più prestigiose all’interno del cantautorato italiano: Premio Bindi, Premio Bianca d’Aponte, Mei, Musicultura, Premio Fabrizio De Andrè, Premio Ninfa d’Argento… come ti sei sentita in questi contesti e cosa credi abbia colpito di te gli addetti ai lavori?

Mi sono sentita come una “bambina” il primo giorno di scuola. Ho tenuto gli occhi ben aperti per guardare, le orecchie per ascoltare e imparare il più possibile da chi c’era ai premi, dai presenter illustri, ai colleghi, insomma tutta gente che ha fatto della musica la propria esistenza. Oltre ad essere stato un momento di confronto, é stato anche un momento d’orgoglio personale. Mi sono messa in gioco da subito con quello che scrivevo e sono stata premiata per questo.

Sei ideatrice del Buzz Tour, un tour virtuale acustico… ci racconti questa esperienza?

Scelgo location poco convenzionali, riprendo dei video mentre canto delle canzoni e poi condivido in rete il tutto come se fosse la tappa di un tour. La musica arriva alla gente nei posti più impensabili. Importante è condividere, naturalmente, e fare buzz, cioè diventare uno sciame che diffonde musica.

Quali sono i tuoi prossimi progetti e impegni live?

In estate sarò impegnata in alcuni Festival e farò tappe della valigia, da nord a sud. E poi parteciperò a degli eventi molto importanti e prestigiosi che vi racconterò presto, naturalmente attraverso i miei canali.

 Raffaella Sbrescia

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Video: “Adesso posso dirti (Fottiti)”