Esce venerdì 1 marzo, per Maciste Dischi/distribuito da Artist First, “VIVI PER SEMPRE” il nuovo disco dei Canova.
“VIVI PER SEMPRE” non ha un destinatario unico: è un augurio, un imperativo, una speranza. Le nove canzoni che compongono il nuovo lavoro della band oscillano tra il pop super catchy e un rock più ruvido e spesso. Variegati anche i temi: si va dalle notti insonni, le rincorse, le sigarette, le bevute, alle domeniche noiose, all’infanzia, alla vita da tour, fino al male di vivere.
Intervista
Bentrovati Canova, come state? Da cosa nasce questo nuovo progetto musicale?
“Vivi per sempre” vuole essere il proseguimento naturale del disco precedente. Ci piace l’idea di vedere i nostri dischi sotto la stessa luce, come passaggi naturali di un percorso omogeneo.
Tutto il nostro lavoro si basa sulla verità e sull’autenticità. Anche per la copertina dell’album non abbiamo voluto chiuderci in studio, ci siamo messi a spulciare instagram per ore finché l’immagine di questo cane si è stampata in testa. La sua espressione enigmatica racchiude lo spirito del disco: un po’ stralunato, un po’ innamorato, un po’ smarrito. L’abbiamo scelto andando anche oltre le nostre stesse aspettative. La foto è in analogico, ci ricollegava al nostro amore per il vintage, la fotografa è una ragazza tedesca che l’ha scattata per caso durante un viaggio in Sud Africa. Pensiamo che questo sia il miglior modo per dare verità a quanto facciamo, lontani da un mondo di plastica. In linea generale, queste nuove canzoni rientrano in un percorso unico, ci piace l’idea che possano offrirci la possibilità di fotografare momenti diversi in successione.
Come pensate di trasformare tutta questa energia sul palco?
La “botta” live è una cosa a cui teniamo molto. Le canzoni saranno esattamente queste, non le stravolgeremo, abbiamo registrato il disco in pochi mesi abbiamo molta voglia di suonarli dal vivo. In scaletta ci saranno solo brani nostri, abbiamo un approccio molto naturale alle cose, il nostro intento sarà creare una sinergia estemporanea.
Un po’ come è capitato con le ospitate di tanti colleghi/amici sul palco durante lo scorso tour?
Certo, le collaborazioni nascono sempre da una birra bevuta insieme. Brunori SAS si è esibito con noi all’Alcatraz dopo una serata trascorsa in compagnia. Lo stesso è accaduto con Lo Stato Sociale e Gazzelle.
Avete dichiarato che c’erano molte canzoni pronte, come mai ne avete scelte solo nove?
Partiamo dal presupposto che a noi piace l’idea dell’album come percorso d’ascolto. Non siamo fan dei progetti one shot, non siamo una band da singoloni, abbiamo quindi cercato di dare una coerenza al progetto senza scardinarne la varietà. Le canzoni rimaste nel cassetto troveranno sicuramente il modo di vedere la luce, non ci sono dubbi.
Come mai la title track si differenzia in modo così netto dagli altri brani in tracklist? Il messaggio è disturbante, l’avete definita un inno all’apatia…
“Vivi per sempre” è una canzone pesante, pensata per sentirsi male. La sensazione che lascia addosso è come se mancasse qualcosa. Volevamo comunicare una grande depressione, il mood non è di quelli catchy, l’obiettivo è creare un punto di domanda, un punto di vista esterno.
Cosa ci dite di “Ho capito che non eravamo”?
Questo brano è un no sense, un momento più rilassato, privo di dietrologie. Questa vorrebbe essere una canzone sulla fine di una relazione, il tono è ironico, la finalità è avulsa da un significato particolare. Anche questo è un lato della nostra medaglia: se da un lato c’ è la spensieratezza, dall’altro c’è il totale smarrimento.
Quali sono i vostri gusti, i vostri ascolti, i vostri orizzonti?
Siamo molto legati alla nuova ondata generazionale sia come gusti, sia come percorso. Samo nati tutti allo stesso modo bene o male, abbiamo la stessa età, gli stessi ricordi e stesse influenze musicali. Brunori e Baustelle ci piacciono di più in assoluto. Siamo vicini a Calcutta, Ex Otago, The Giornalisti, Gazzelle, Motta anche se siamo convinti che con la naturale evoluzione della carriera di ciascuno, le strade di divideranno anche in base al gusto e al sound di ciascuno.
Cosa ne pensate del Festival di Sanremo?
Il mondo della competizione è un po’ pericoloso, viene presentato come un gioco ma alla fine non lo è. Quello che conta è portare in gara una canzone in cui si crede fortemente anche se inevitabilmente si tratta di mettere in competizione quello che fai. Si tratta di un discorso delicato ma non escludiamo che un domani potremo partecipare. Musica e competizione per noi viaggiano separati, devi avere le spalle grosse, una carriera e non sovrastrutture esterne. Deve arrivare il momento giusto.
Da dove arriva “Goodbye goodbye”?
Prima di finire il disco ci siamo regalati un viaggio a Londra, tutto arriva dal mondo british. Visto che in realtà abbiamo trovato una città molto globalizzata, siamo rimasti molto delusi da questo viaggio. L’unica parentesi da estasi è stata la visita agli Abbey Road Studios. Temiamo che Milano possa diventare come Londra tra 20 o 30 anni, abbiamo paura di perdere di noi stessi, la nostra forma canzone. Ci si sente sviliti, privati della propria identità e non vorremmo mai che questo accadesse.
Se doveste ripensare all’esibizione del Primo Maggio a Roma e alla chiusura del tour all’Alcatraz, che tipo di ricordi vi verrebbero in mente?
In genere non ci guardiamo molto indietro, si tratta di scorie positive. Con questo disco abbiamo capito quali sono i nostri punti di forza e cosa ci piace fare. Il live è il nostro momento massimo di espressione, siamo una band da sala prove, andiamo in sala spesso e volentieri, siamo maniacali, ci piace incontrare live chi ascolta la nostra musica, non siamo grandi comunicatori social.
Raffaella Sbrescia
Tracklist del disco:
- Shakespeare
- Domenicamara
- Goodbye goodbye
- Ramen
- Per te
- Ho capito che non eravamo
- Groupie
- 14 Sigarette
- Vivi per sempre
La giovane band milanese che nel 2017 ha vinto il premio KEEPON LIVE come miglior nuova realtà dal vivo e il premio M.E.I. come miglior esordio italiano, partirà ufficialmente il 20 marzo 2019 dall’Alcatraz di Milano, lo stesso luogo dove si chiuse, il 31 gennaio 2018, con uno speciale concerto sold out, il lungo tour di “ Avete ragione tutti” che seguì l’uscita del disco d’esordio che contiene i singoli “Vita Sociale” (disco d’oro) e “Santamaria”.
I biglietti per tutte le date sono disponibili in prevendita su www.ticketone.it e nei punti vendita autorizzati. Il tour è organizzato da Magellano Concerti (www.magellanoconcerti.it). Di seguito le date confermate:
13 marzo 2019 – PERUGIA/Afterlife (Data Zero)
20 marzo 2019 – MILANO/Alcatraz
22 marzo 2019 – VENARIA REALE (TO)/Teatro Della Concordia
26 marzo 2019- PADOVA/Gran Teatro Geox
28 marzo 2019 – ROMA/Atlantico
29 marzo 2019- NAPOLI/Casa Della Musica
30 marzo 2019 – MODUGNO (BA)/Demodé
03 aprile 2019 – FIRENZE/Obihall Teatro Di Firenze
05 aprile 2019 – BOLOGNA/Estragon