Lui è Brian May, chitarrista e cantautore britannico, membro dei Queen, band da lui fondata insieme a Freddie Mercury e Roger Taylor; lei è Kerry Ellis, una delle grandi star del musical del West End e Broadway. I due grandi performer inglesi sono ormai una coppia artistica rodata e dopo essere tornati ad esibirsi dal vivo con il loro «One Voice – The Tour!», comprensivo di ben sei date italiane, i due artisti hanno incontrato la stampa italiana in occasione del lancio del nuovo singolo ‘Roll With You’ e dell’annuncio per Brian May di una nuova data di Queen+Adam Lambert (per il 25 giugno all’Anfiteatro Camerini di Piazzola sul Brenta (PD), nell’ambito del Postepay Sound).
Brian e Kerry stanno lavorando anche ad un nuovo album di inediti e, a tal proposito, la performer inglese ci ha svelato alcune prime indiscrezioni: «Mi piace molto stare in studio con persone come Brian, riesco ad apprezziare quanto sia bello non dover interpretare nessuno e riuscire a fare la musica col cuore e la propria personalità. Per quanto riguarda il nuovo lavoro, posso dire che a differenza di “Anthems”, più orchestrale, e di “Acoustic by candlelight” più intimo, questo disco rappresenterà la perfetta unione dei nostri stili». Dello stesso parere anche Brian May: «Incidere canzoni con Kerry per me significa sancire l’incontro di due mondi diversi, il nostro nuovo disco sarà più libero, più liquido, più sperimentale».
Entrambi appassionati di animali, i due artisti si sono cimentati nella scrittura di una canzone come “One Voice” per dare voce ad un messaggio universale. Alla luce di questa forte vena creativa, viene spontaneo chiedersi cosa possa pensare un artista leggendario come Brian May della musica moderna inglese: «C’è sempre qualcosa di nuovo che cambia le regole e si fa ricordare. Adele ha appena vinto i Brit Awards ed è fenomenale. Forse quello che manca è l’investimento delle label per qualcosa che duri nel tempo. Ma ci sarà sempre appetito per musica nuova», ha spiegato il chitarrista.
Naturalmente immancabile un riferimento anche a David Bowie: «Non sapevo fosse così malato, è stato uno shock. Anche se è Roger quello che l’ha frequentato di più, abbiamo vissuto dei periodi molto caldi assieme, particolarmente bello quello di Montreaux quando avevamo case e studio vicini. Così nacque Under Pressure». Per concludere, May ha anche parlato del suo legame con l’astrofisica: «Sono fortunato per come sono andate le cose con la musica ma sono sempre molto legato all’astronomia, Adoro guardare le foto di Plutone e le immagini stereoscopiche e sono felice che mi sia stato dedicato addirittura un asteroide. Se suonassi nello spazio sceglierei: “Is this the world we created?” – ha continuato – Il mio fine sarebbe quello di sensibilizzare l’immaginario collettivo ad un’approfondita riflessione in merito all’attuale situazione climatica ed ambientale».
Video: Roll with you