“Sulo”, Gianni Lamagna in concerto a San Domenico Maggiore

Gianni Lamagna Ph Luigi Maffettone

Gianni Lamagna Ph Luigi Maffettone

Riconosciuto come uno tra i miglior interpreti del patrimonio culturale napoletano, Gianni Lamagna è stato definito “un artista dell’ottocento sperduto nel mondo contemporaneo”. Dotato di una speciale sensibilità vocale, espressiva ed umana, Lamagna ha incentrato il proprio percorso artistico su una continua ricerca mirata alla valorizzazione delle impercettibili peculiarità della cultura musicale “alta”. Il suo approccio versatile ed empatico si affida ad una visione divulgativa dell’arte. Una vera e propria mission che, nel corso di tanti anni, ha fatto da fil rouge ai numerosi spettacoli ideati ed interpretati dallo stesso Lamagna.

Gianni Lamagna Ph Luigi Maffettone

Gianni Lamagna Ph Luigi Maffettone

Il prossimo 19 settembre, nel cortile del convento di San Domenico Maggiore a Napoli,l’artista porterà in scena “Sulo”, uno spettacolo in cui differenti forme di epoche musicali, stili e modalità espressive saranno inserite in un percorso unico, grazie al  singolare eclettismo interpretativo di Lamagna, il quale canterà sia canzoni proprie che altrui, parlando di Napoli ma anche di terre lontane, senza orpelli nè artifici. Ad accompagnarlo semplicemente una chitarra, unico strumento scelto per  conquistare i più intimi cunicoli del cuore.

 

 

 

Intervista a Mimmo Cavallo: “Vi racconto cosa significa stare dalla parte delle Bestie”

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“Dalla parte delle bestie” è il titolo del nuovo album di inediti di Mimmo Cavallo, un lavoro ricco di ritmi etno-rock e suoni innovativi, accompagnati da testi ricercati ironici e pungenti, intensi sguardi alla vita e al suo tempo, passaggi attenti dal linguaggio schietto ma anche carezzevole e intimista. Edito da “Suoni dall’Italia”, un’etichetta discografica nuova nata su impulso della cantautrice Mariella Nava, l’album rappresenta un nuovo importante passo artistico per Mimmo Cavallo, considerato da più di vent’anni come uno dei cantautori più interessanti del  sud Italia e non solo. Nel dare voce ai bastian contrario, ai perdenti e ai sofferenti, Mimmo opera un atto di diversificazione e di difesa dell’uomo nelle sue più diverse accezioni. Una rivolta che parte dalle parole e che si oppone alla politica del fast. Di seguito vi proponiamo l’intervista in cui l’artista ha approfondito le tematiche racchiuse nell’album.

“I perdenti, i contrari, gli esclusi” sono i protagonisti del suo nuovo lavoro discografico intitolato “Dalla parte delle Bestie”. In che modo dà loro voce in questo album?

Attraverso quello che scrivo. Non creo personaggi reali però attraverso i concetti e le parole riesco a trasmettere le emozioni di chi le vive per davvero. In un periodo di alta omologazione, in cui il potere cerca di omologarci tutti, le diverse realtà esistenti in Italia rappresentano una ricchezza da preservare. A questo tentativo di omologazione ognuno risponde con i propri mezzi, con le proprie idee. Io scrivo canzoni e in questo senso, questo è un album di rivolta.

Nel brano intitolato “Rebellion” che tipo di ribellione auspica?

La ribellione è quella di coloro che non riescono ad essere considerati all’interno di un sistema come il nostro. Anche a livello musicale, conosco un sacco di ragazzi che fanno musica e che sono molto interessanti però la discografia si è fossilizzata sulle realtà che fanno leva sulle ragazzine che comprano gli album e non c’è molto altro. Secondo me, invece, ci sono tanti autori, cantautori che soffrono e di questa sofferenza noi intendiamo parlare. Ognuno cerca di dire la sua, di gridare all’etere la propria esistenza.

Lei è autore di molti altri brani di successo, come si approccia alla veste prettamente autorale?

Quando scrivo, lo faccio innanzitutto per me, non penso mai di fare un pezzo per darlo a qualche collega. Naturalmente a volte capita di incontrare, conoscere e scambiare opinioni musicali con tanti artisti… è stato così con Zucchero, Mia Martini, Fiorella Mannoia, Loredana Bertè, Gianni Morandi, Al Bano. Magari passando una serata insieme, è capitato di scambiarsi gli ascolti di qualche pezzo e, quando un artista si innamora di un mio brano, mi fa piacere che lo canti; si tratta di una grande soddisfazione e gratificazione. Nel caso di Zucchero con “Vedo nero” siamo anche riusciti ad arrivare primi in classifica… è ovvio che in questi casi, oltre alla gratificazione artistica c’è anche quella economica, il che non guasta mai.

Mimmo Cavallo (scatto tratto dalla pagina Facebook dell'artista)

Mimmo Cavallo (scatto tratto dalla pagina Facebook dell’artista)

“Basta con le donne tailleurs e sorriso”…

La visione di donna vincente ci viene propinata a piè sospinto ma in questo brano io intendo parlare della sofferenza delle donne che, invece, sono ancora costrette a stare nelle cantine a fare lavori umili e umilianti.C’è ancora da lottare, da scrivere, da capire su questo tema. Non bisogna mai abbassare la guardia.

E per quanto riguarda il singolo “Dalla parte delle bestie”?

Questo brano ha dato il titolo al cd. Queste parole intendono leggere la sofferenza degli esclusi, dei bastian contrari, degli ultimi, dei reietti. Io parlo di quelli che non ci stanno, che dicono no. Però anche ne “La voce della Taranta” si parla di sofferenza. La Taranta è una danza  diversa da come viene intesa oggi, la vera essenza di questa danza è insita  nella sofferenza millenaria dei contadini. Nel Salento alto, che fa capo a Taranto, la taranta ha ancora una valenza pagana. Come tutti i balli pagani che, ad un certo punto sono stati inglobati dalla Chiesa e dalla religione, anche in questo caso il tarantolato viene salvato da un Santo, ovvero Santu Paolu invece nel tarantino, fino agli anni 50-60, ancora non c’era questa ingerenza della Chiesa. Io parlo della nostra grande madre mediterranea, la dea della terra, verginizzata da un dio guerriero, depotenziata e messa da parte. Nelle canzoni, inoltre, bisogna sempre cercare il non detto, quello che c’è oltre, nei testi ci sono dei germi di discussione di cui si potrebbe parlare per ore. Il non detto è molto più importante di quello che si dice, è come la materia oscura che compone l’universo.

Cosa significa essere meridionali nel 2014?

Significa portare avanti un’idea di mediterraneità, così come era intesa durante l’era d’oro della Magna Graecia. Gli effetti conseguenti alla mancanza di tolleranza hanno portato alla cancellazione della parte femminile insita in ciascuno di noi, a favore di una visione maschile del mondo. Non sono uno che vive nel passato ma penso che la ricerca dello sviluppo non debba avvenire trascurando l’ecologia, l’ecosistema, gli equilibri naturali del nostro universo. Questa voglia di arricchimento perenne, questa corsa che non si ferma mai si oppone in tutto e per tutto all’esatta concezione della mediterraneità che, invece, presuppone la capacità di sapersi fermare, guardare il mondo con occhi diversi. La lentezza è la chiave di lettura più poetica del mondo e che ha tenuto insieme delle grandi culture in maniera pacifica.

Raffaella Sbrescia

 Acquista “Dalla parte delle bestie” su iTunes

“Un’altra ancora”, il nuovo singolo dei Nobraino

NOBRAINO 2Il fascino dei Nobraino continua a mietere vittime. “Un’altra ancora” è, infatti, il nuovo singolo della scatenata band indie rock. Tratto dall’album “L’ultimo dei Nobraino”, il brano si avvale di un testo brillantemente dissacrante, una canzone d’amore al contrario in grado di svelare un’anima allergica alla quotidianità di un rapporto a due. Il protagonista del brano è uno spirito vagabondo abituato a trotterellare di fiore in fiore per carpirne ogni più piccolo segreto prima che esso inevitabilmente sfiorisca. “Ora che ti parlo senza farti cadere, Ora che ho capito con chi faccio l’amore, Io con te potrei Dormire….  Ora che ho capito tutto quanto di te, ora che mi piace tutto quanto di te, puoi andartene per la tua strada io troverò un’altra ancora tutta da scoprire così … Io troverò un fiore ancora tutto da fiorire”; lo spiazzante testo si accompagna alla consolidata forma canzone a metà strada tra cantautorato impegnato e ironico folk-rock che, forte di un rodaggio di oltre un migliaio di concerti, rappresenta un inespugnabile marchio di fabbrica per i Nobraino. Lorenzo Kruger e soci sono lontanissimi da qualsivoglia etichetta o schema pre-impostato, il loro repertorio è in grado di variare in lungo e in largo senza mai perdere la credibilità artistica che fa di questo gruppo una delle realtà più interessanti dello scenario musicale italiano.

 Raffaella Sbrescia

Queste le prossime date del tour:

 11/05/2014         Pisa, Aspettando Metarock

21/05/2014         Padova, Cerebration Fest

 22/05/2014         Parma, Ex Carcere San Francesco

24/05/2014         Rimini, Velvet

 30/05/2014        Bologna, Biografilm Festival

31/05/2014         Segrate (Mi), Magnolia

07/06/2014         Castiglione del Lago (Pg), La Darsena Live Music

11/06/2014         Bergamo, Festa delle Cooperative

14/06/2014         Senigallia (An), Mamamia

21/06/2014         Sassocorvaro (Pu), Indietamo Festival

 26/06/2014         Monteprandone (Ap), Festa della Birra

27/06/2014         Bucine (Ar), Nostop Festival

28/06/2014         Jelsi (Cb), Piazza Valiante

04/07/2014         Ome (Bs), Somenfest

Video: “Un’ altra ancora”

Nel cuore della Lucania, la “Rassegna dell’Arpa Viggianese”

Dal 31 luglio al 4 agosto 2013 la città di Viggiano, situata nel cuore della Val d’Agri (Potenza), ospiterà  la VI edizione della “Rassegna dell’Arpa Viggianese”, diretta da Vincenzo Zitello con il sostegno il patrocinio della Regione Basilicata, della Provincia di Potenza, della Comunità montana Altro Agri e dell’Ente Parco nazionale dell’Appennino lucano.

L’ evento, a ingresso gratuito, celebrerà la secolare tradizione arpistica lucana con concerti, workshop per ragazzi, performance artistiche, esposizione di artigianato e strumenti tipici, mostre e installazioni.
Per cinque giorni e cinque notti – con al centro l’attività della scuola dell’arpa viggianese aperta tutto l’anno – la cittadina potentina accoglierà musiche e tradizioni, non solo italiane, accanto al suono magico dell’arpa: celtica,  bretone, classica.
Ospite speciale dell’edizione 2013 sarà il Maestro Roberto De Simone, compositore, musicologo e registra teatrale, custode e attento conoscitore della ricca tradizione partenopea, che riceverà nella serata conclusiva della rassegna il premio arpa popolare.

L’apertura, prevista per mercoledì 31 luglio, vedrà i concerti dell’Orchestra da Camera di Viggiano diretta da Luigi Ottaiano, con ospite il tenore Francesco Ciotola, dell’Ensemble di Percussioni di Gennaro Damiano e degli Auli, gruppo folk proveniente dalla Lettonia.

Il giorno seguente sarà la volta del trio del compositore Enzo Vacca che porterà in scena l’incontro tra la cultura piemontese e quella bretone, seguito dall’esibizione di Eugenio Bennato, uno dei massimi esponenti della musica etnica del Mediterraneo.
Venerdì 2 agosto, invece, a salire sul palco allestito al Mandorleto sarà l’irlandese Cormac De Barra, tra i più apprezzati interpreti dell’arpa celtica al mondo, seguito dal concerto per voci femminili e arpe del Verdi Ensemble, nel bicentenario della nascita del grande Giuseppe Verdi.
Sabato 3 agosto l’incontro tra la voce di Tullia Barbera e l’arpa di Raul Moretti condurrà l’Essenzial Duo in un viaggio tra i classici del pop-rock degli ani ’80 e ’90, prima dell’atteso concerto di Ambrogio Sparagna & Orchestra Popolare Italiana.
Gran finale domenica 4 con MG_Inc, il duo arpa e viola da gamba di Myriam Farina e GuidoPonzini che anticiperà la lunga esibizione dell’orchestra Arpa Popolare di Viggiano, diretta dal paraguayano Lincoln Almada, da Anna Pasetti e Daniela Ippolito.
Numerose le iniziative parallele all’evento: dalla mostra fotografica “Viggiano incontra il Mondo” a cura di Titti Fabozzi all’esposizione di artigianato e strumenti tipici con le esibizioni pomeridiane di Zampognorchestra (3 agosto) e dell’antropologo Ettore Castagna (4 agosto). Dai corsi musicali estivi organizzati in collaborazione col Centro Musicale Internazionale (dal 25 luglio al l’1 agosto) agli stage di musica popolare e arpa (dal 29 luglio al 4 agosto). Ampio spazio anche al tempo libero con  gli aperitivi in musica e le degustazione dei vini doc terre dell’Alta Val d’Agri e l’esibizione dei partecipanti ai workshop di chitarra, flauto, violino, violoncello e arpa.
Vista la speciale posizione geografica di Viggiano, al contempo rinomata stazione sciistica e sede del Museo del lupo, la Proloco organizzerà, infine, escursioni e visite guidate al Monte Sacro -  dove da maggio a settembre viene portata la statua della Madonna Nera - alla diga del Pertusillo e al Parco archeologico di Grumentum.
Per informazioni: 

Torna il BulbArt Festival: festival e baci tra i cespugli, con il golfo alle spalle.

Il BulbArt Festival si inserisce con due date (domenica 21 luglio e mercoledì 24 luglio) nel folto calendario della III Festa della riscossa popolare (che si terrà dal 18 al 28 luglio), nella splendida cornice del Parco urbano dei Camaldoli.
Il panorama mozzafiato sarà il contesto perfetto per gli eventi in programma che rappresentano la sintesi di tutte le attività svolte dalla BulbartWorks durante la scorsa stagione, appena conclusa.
Domenica 21 luglio l’ Orso Hipster, mascotte e talismano del Festival, introdurrà la giornata “electro/wave” legata alla musica inedita ed indipendente. Mattatori d’eccezione saranno i trentini Casa del Mirto, capisaldi della chillwave italiana, freschi di remix e collaborazioni internazionali alle spalle ( Kè, Phoenix, The Rapture) ma anche di progetti del calibro di Machweo e Go Dugong. I due artisti emiliani sono decisamente tra le nuove proposte electro ambient più stimolanti del momento in Italia. Insieme agli Headliner, una folta schiera di artisti indipendenti campani. Dall’electrorock internazionale dei Low fi alle melodie chillwave di Dinosaurie Juno, passando per suoni più spigolosi come quelli dei Sixth Minor, Tjkho, Hnycnb, e Starviolet.
Mercoledì 24 luglio i suoni saranno più melodici: ospiti speciali i londinesi Vadoinmessico, di ritorno in Italia dopo un entusiasmante tour invernale. Arricchiranno la giornata una corposa line up di band campane: si passerà dal Pop caraibico dei The Gentlemen’s agreement, all’indie pop internazionale di The Shak & Speares e The Collettivo, al folk dei Tarall&Wine, alle melodie di Beltrami e Bastian Contrario, fino all’indie 90’s di UnHappy e Redroomdreamers e Bludimetilene.
Ai concerti si affiancheranno stand, esposizioni, rinfreschi ed altre iniziative culturali.
Contatti Info: bulbartfestival@gmail.com
Inizio concerti dalle ore 17.30

E’ in arrivo il Festival Giorgio Gaber 2013

Partirà domani l’attesa edizione del Festival Giorgio Gaber 2013.
Un intero mese di manifestazioni con 25 appuntamenti di divulgazione, in ricordo del decennale della scomparsa, che, oltre alle due serate di Viareggio, centro nevralgico della manifestazione, si svolgeranno nei Comuni di Camaiore, Lucca, Pietrasanta, Seravezza, Massarosa e Capannori.
Apre la kermesse, la città di Camaiore, dove Gaber aveva scelto di vivere, con “Le strade di notte”, evento popolare diretto e organizzato da Gian Piero Alloisio, amico storico e collaboratore di Gaber, che prende il titolo proprio da una delle sue più celebri canzoni.
Lo spettacolo itinerante su testi di Gaber e Luporini, vedrà la partecipazione di oltre 300 artisti che invaderanno le vie del centro storico, in sedici diversi palcoscenici e che si protrarrà per circa quattro ore, dando vita ad una vera e propria notte bianca “gaberiana”.
Sabato 6 luglio alle ore 18:00 a Pietrasanta, Paolo Villaggio inaugurerà la mostra fotografica “Gaber al Piccolo”. Realizzata nel 2003 dal Piccolo Teatro di Milano, grazie al mitico fotografo di Strehler, Luigi Ciminaghi, la mostra documenta le numerose rappresentazioni di Gaber nello storico Teatro milanese e sarà allestita nella Villa La Versiliana, luogo in cui soggiornò D’Annunzio.
A partire da lunedì 8 luglio, sempre a Camaiore, 11 appuntamenti ad ingresso libero. Tratti dal prezioso archivio della Fondazione Gaber, una serie di filmati inediti, volti a ripercorrere la carriera del Signor G, accompagneranno le comiche esibizioni degli artisti, fra i quali: Enzo Iacchetti, Massimo Boldi, Maurizio Lastrico, Zuzzurro e Gaspare, Enrico Bertolino, Oblivion, Paolo Rossi, Teo Teocoli e Mario Lavezzi, Senso d’Oppio e Piero Chiambretti.
Il 19 e 20 luglio, Viareggio ospiterà le due tradizionali serate con interpreti eccezionali di canzoni e monologhi del Signor G, fra i quali: Gian Piero Alloisio, Annalisa, Arisa, Rossana Casale, Geppi Cucciari, Niccolò Fabi, Nino Formicola, Enzo Iacchetti, Paolo Jannacci, Mercedes Martini, Ministri, Andrea Mirò, Oblivion, Paolo Rossi, Renzo Rubino, Enrico Ruggeri, Paolo Simoni, Lucia Vasini.
Completano il cartellone alcuni incontri al Caffè de la Versiliana, con Enzo Iacchetti (18 luglio), Rocco Papaleo (19 luglio), Claudio Baglioni (21 luglio) e Roberto Bolle (27 luglio).
Le informazioni sullo svolgimento del Festival e i relativi aggiornamenti saranno disponibili sul sito internet ufficiale della FONDAZIONE GIORGIO GABER, www.giorgiogaber.it

La notte dei desideri: Jovanotti in concerto a Salerno

Lo Stadio Arechi di Salerno è stato il testimone di una gigantesca festa: il concerto di Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti,che, a 46 anni, si è scatenato su un enorme palcoscenico circolare, ripercorrendo 25 lunghi anni di carriera come un eterno Peter Pan.
L’ecletticità del suo repertorio, pesantemente rimaneggiato e stravolto, in chiave elettro dance ha scandito il concerto divertendo ed emozionando il pubblico come in una bolla di felicità.
La musica di Jovanotti, sebbene in continua evoluzione, è carica di vibrazioni positive che affascinano un po’ tutti ed è per questo che il suo pubblico non conosce limiti di età, di sesso, di religione, di provenienza. In un melting pot di note, occhi, braccia e sorrisi Jovanotti è passato dal western di Django, per introdurre la sua band di supereroi, al rap delle origini, alle sue ballatone senza tempo al pop, innervato di dance, degli ultimi anni.
Brillante, gasato, felice ed emozionato il Lorenzo nazionale dispensa sorrisi, smorfie e simpatici siparietti tra innumerevoli e “scenografici” cambi d’abito.
In questo suo Backup tour Jovanotti ha voluto mettere tutto sé stesso e anche di più: tutte le canzoni, più o meno note, un omaggio alla canzone d’autore italiana, aneddoti della sua infanzia, dediche alla famiglia, un piccolo sermone di incoraggiamento ad un Italia mortalmente ferita dai problemi, luci in 3D, cori da stadio ed effetti visuali d’ artista. E ancora, marce, raggae, ska, hip hop, rock, metal e chi più ne, più ne metta.
La verità, però, è che quando Lorenzo dà spazio alla sua voce e alle dolci parole di canzoni come Le tasche piene di sassi, A te, Baciami Ancora o l’indimenticabile Gente della notte, non serve nessun tipo di orpello per sentire un brivido di emozione serpeggiare lungo la schiena.
Il concerto, tuttavia, vuole essere una festa e festa sia: decibel sparati a palla per Ti porto via con me, La notte dei desideri, Tensione Evolutiva, Il più grande spettacolo e l’ever green L’ombelico del mondo.
L’eterno giovane Lorenzo, vuole stare collegato, vivere d’un fiato, pensare positivo e vivere come viene, viene mentre la pioggia cade giù.
Forse il suo buonismo può sembrare un po’ smielato ma Jovanotti vince la negatività e convince con la sua personalissima e ottimista chiave di lettura della vita.
‘In questa notte fantastica, che tutto sembra possibile, mentre nel cielo si arrampica, un desiderio invincibile che lascia una scia’, canta Jova che, prima di salutare tutti ribadisce, a più riprese, “Possiamo farcela!” .
Ce la faremo sul serio? Domani, si vedrà.
Foto di: Giovanni Somma

I “Sogni perduti” di Davide Cava

Diciannove anni trascorsi suonando al pianoforte, strumento da studiare ma anche valvola di sfogo per Davide Cava, giovane talento torinese alla sua prima avventura discografica.
Nonostante gli echi malinconici riecheggianti nel titolo, “Sogni perduti”, il primo singolo, pubblicato lo scorso 4 giugno, è un brano ricco di colore e suggestioni: “Ogni persona tende ad avere un mezzo con cui dissipare le proprie tensioni, una sorta di valvola di sfogo”, racconta Davide. “Può essere qualsiasi cosa, un luogo, un oggetto, un’azione. Personalmente trovo che l’atto del suonare il pianoforte sia ciò che mi permette di scaricare questa tensione, ma al contempo diventa il mezzo con cui riesco a comunicare i miei stati d’animo: sogni perduti è un esempio di ciò che voglio trasmettere, in modo da condividere i miei pensieri attraverso questo mezzo meraviglioso che è la musica”.

I repentini passaggi dal forte al piano sembrano, infatti, ripercorrere gli scalini della vita. Un fascino retrò avvolge le giovani e fresche note di Sogni perduti, prestandosi all’immagine onirica in cui una giovane donna siede nel giardino della propria tenuta estiva contemplando l’orizzonte per un bilancio esaustivo della propria vita.

Gli U_Led diventano i nuovi ciceroni della metropoli

“U_led”, versione dialettale di “Il led”, è il titolo, omonimo, del nuovo disco di un gruppo campano dalle idee molto chiare: 10 brani dai tratti innovativi e soprattutto interessanti, tratteggiati con cura ed intrisi di sonorità miste tra dub, reggae e rock.
 Seguendo la linea conduttrice di un punto di vista leggermente più defilato rispetto a quello predominante, gli U_Led si propongono come dei ciceroni contemporanei tra i tubi di scappamento
ed i cunicoli più bui della metropoli. Welcome to the chaos è un confuso trip tra caotici suoni underground mentre Paura racconta la vulnerabilità dell’uomo moderno che lo rende assoggettabile alle subdole trame del potere. Dub bio-Live in quel postoricrea quell’ asfittico trambusto cittadino che ci rende schiavi di una invisibile gabbia che comprime gli spazi e destabilizza gli equilibri mentre le macabre suggestioni di Larva ci ricordano la nostra caducità ed il nostro essere “esca da pesca per pescatori”. La visione nichilista del gruppo accentua una tendenziale vena tesa al cantautorato dei testi proprio mentre arriva Sun will shine again, la ballata rockeggiante che non ti aspetti. La poesia del Ladro di sogni è una delicata parentesi onirica che introduce la divertita e contagiosa risata del nomade divertito di Cerco un posto: “un posto dove vivere, soffrire, morire, sentire, in cui arrivare, da cui partire, un posto in cui soprattutto placare le ire”.

Immancabile il brano dedicato alla denuncia dell’eterno pregiudizio ai danni del sud, “qui non c’è solo malavita”, cantano gli U_Led in Malavita mentre delle ammalianti note dal sapore latino, scorrono beffarde tra una parola e l’altra. Gianturco skyline è ancora una volta la fotografia di un posto impossibile da descrivere, complesso da vivere, facile da denigrare. In chiusura le infinite possibilità di Se, smussano gli spigoli dei dolori e aprono prospettive ed orizzonti anche agli spiriti più cinici.

L’ Alibi perfetto di Alessandra Becelli

“AliBi” è il titolo del primo Ep di Alessandra Becelli, in distribuzione dal 21 giugno.
 Il brano che fa da preludio al primo disco della talentuosa artista umbra è Una Meraviglia in cui Alessandra racconta una storia finita ma ancora aperta dentro di lei. Un ‘amore ancora presente, che diventa ogni volta l’ “alibi perfetto” quando si rende conto di non essere più se stessa.
 Una meraviglia racchiude quindi un insieme di emozioni molto forti ma tutto l’ep è il risultato di un progetto raffinato scritto per e con la Becelli da tre autori, ben noti nel panorama nazionale, come  Francesco Morettini, Luca Angelosanti e Maltese che, attraverso 6 brani molto eterogenei tra loro, raccontano tutto il vissuto umano di una giovane donna alle prese con sé stessa.
Le raffinate sfumature vocali della voce di Alessandra cavalcano, con stile, il sottile confine tra il cantautorato e il pop.
Il disco si apre con Fuori dal tempo, una ballata intimista che si annida subito sotto l’epidermide.
Tracce di una storiaracconta un amore che si sbiadisce come luci di fanali ormai lontani.
La melodia intrisa di dolore di Una meraviglia lascia poi spazio alla rilassante dolcezza di Leggera che,come una carezza, lima le asprezze dello spirito. Solo una bugia dà ampio risalto all’incedere malinconico e charmant della voce di Alessandra.
In chiusura Settembre sigilla lo scrigno dei ricordi con un amaro sorriso, pronto a diventare risata, in un domani, si spera vicino.

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