Session One, è l’album d’esordio di Francesco Cardillo, cantautore e chitarrista originario del cassinate. Nelle dieci tracce che compongono il suo disco, prodotto dalla DaRecords ,un sound verace ed intenso trascina l’ascoltatore in atmosfere e contesti d’oltreoceano.
Ogni brano riserva ampio spazio a lunghi assoli strumentali che aprono la mente alle più disparate riflessioni. L’aspetto originale del repertorio di questo artista è che la mirabile capacità chitarristica si sposa in modo sorprendente con quella poetica; non è raro, infatti, trovare rime ricercate e assolutamente azzeccate ai fini interpretativi del testo.
Lo sguardo con cui Cardillo racconta, tra le altre cose, l’amore disilluso e l’amore romantico, è quello di un viaggiatore che, consapevole, ma incurante, dei possibili intralci disseminati lungo il sentiero della vita, trova sempre una nuova motivazione per ricominciare daccapo.
La passione che avvolge i suoi testi è quella dell’ animo rapito, confuso, braccato, malato, tormentato, accecato di un Giuda tradito da un “ti amo”.
Tutto il fascino dell’american blues emerge tra le note di Tra la strada e le stelle mentre il flusso strumentale di Camelia è l’essenza di tutto il disco.
Il teatro canzone di Medicine show chiude questo primo lavoro, pregno di ottimi spunti per una nuova “Session” di emozioni a ritmo di blues.
L’intervista
Francesco Cardillo: rocker di famiglia o per magia?
Rocker per magia! Nella mia famiglia nessuno è musicista, la passione per la musica è scoccata in me proprio “per magia”! Avevo circa 10 anni ed alla radio ascoltai “Sultans of swing” dei Dire Straits… mi innamorai subito ed indelebilmente di loro, della chitarra… e della musica in assoluto!!
Session One è il suo album di esordio, intende continuare a scrivere e comporre?
Io credo che per un artista ricevere consensi per ciò che ha creato di proprio pugno sia la soddisfazione più grande! Questo primo disco già mi ha dato tante soddisfazioni, quindi, vena creativa permettendo, penso proprio che continuerò a scrivere musica!!
Chi ha collaborato con lei alla realizzazione del cd?
I musicisti dell’associazione culturale PROMETEO in quasi due anni di lavoro hanno assecondato alla perfezione tutte le mie richieste sia strumentali che esecutive.
Da dove nasce l’amore per il blues?
Il blues, quello vero, oramai si è estinto! E’ impossibile viverlo come poteva essere un secolo fa! Oggi lo si può solo ammirare attraverso l’ascolto di quei dischi e quegli artisti che lo hanno reso grande ed apprendere da loro! Ovviamente è questo quello che io continuo a fare!
Che idea di blues intende trasmettere con le sue canzoni?
La mia idea di blues è doppia: raccontare storie e sensazioni e dialogare con il proprio strumento… adoro parlare con la mia chitarra!!!!!!
Qual è il filo conduttore dell’album?
Si tratta di un racconto di sensazioni e di storie sempre in chiave diversa. Per quanto riguarda l’aspetto musicale ho inteso creare una sorta di percorso culturale attraverso tutta la musica che ho ascoltato negli anni, una ricerca sonora basata sull’american sound e sulle influenze chitarristiche dei miei idoli di sempre, uno su tutti Mark Knopfler!
Canta l’amore assoluto o assolutista?
Tutto è relativo…. l’amore no! L’amore è assoluto!
“Tra la strada e le stelle” è la romantica storia di un viaggio verso un sogno. Cosa ha ispirato la poesia del testo?
Prima di fare il musicista facevo il camionista e, quando si è soli sull’autostrada, spesso ci si imbatte nel vortice dei pensieri, a volte tristi, a volte allegri…. e qualche volta viene fuori una bella canzone!
“Camelia” è un brano interamente strumentale. Allo stesso modo, molte delle tracce contenute in Session one presentano lunghi assoli. Quali sono le suggestioni che intende veicolare attraverso la musica spogliata dalle parole?
Semplicemente il mio amore per la chitarra!! E, come già detto prima, tributare la musica dei grandi artisti che mi hanno trasmesso questa passione!
Nel testo di “The Rocker” intima “Non servire la musica, se non sai che cosa sia”. Cos’è per lei la musica?
La musica è uno dei pochi mezzi che abbiamo in questo mondo per stare bene quindi bisogna rispettarla! A volte mi imbatto in serate dove vedo musicisti che suonano “tanto per”…. a loro mi riferisco nel ritornello!
Quali sono i prossimi live in programma?
Stiamo pianificando in questi giorni la stagione estiva, farò pochi live, ma sicuramente di qualità, soprattutto nel Lazio, Molise, ed al nord della Campania…. per date e i luoghi seguitemi sulla mia pagina Facebook!