Non me ne frega niente: il primo singolo del nuovo album di Levante è già un successo

Levante ph Alan Chies

Levante ph Alan Chies

In Italia è l’era del nuovo pop. Una delle più valide esponenti femminili di questa corrente musicale è Claudia Lagona, in arte Levante. Forte dei consensi ottenuti dal precedente disco “Abbi cura di te”, la cantautrice torna in scena annunciando un nuovo album di inediti intitolato “Nel caos di stanze stupefacenti”, in uscita il prossimo 7 aprile per Carosello Records. “Non so perché caddi in quel buco nero. L’orizzonte degli eventi dove tutto ciò che va non ritorna. Mi sentii così, per mesi e mesi. Aggrappata alle sole mura di una stanza, la mia stanza. Non seppi aprire la porta, non seppi mai arrivare alla maniglia che mi avrebbe salvata. Non serviva una mano, serviva una maniglia per aprire un varco dentro quel caos e fuggire. Fuggire da me. Non ci fu serratura, non ci furono chiavi, non ci furono finestre… ci fu solo la musica NEL CAOS DI STANZE STUPEFACENTI”. Con queste parole l’artista ha presentato il titolo di questo nuovo lavoro anticipato da un primo interessante singolo intitolato “Non me ne frega niente” balzato subito al numero uno delle tendenze di YouTube e tra i trend topic di Twitter. Grazie al videoclip diretto dal collettivo fiorentino The Factory,  registrato a casaBASE, la residenza d’artista di BASE Milano e ideato dalla stessa Levante, il brano si riveste di ulteriori interessanti sfaccettature: da un lato le atmosfere distopiche di Black Mirror, dall’altro una clinica di cura del futuro in cui pazienti soffrono di disturbi compulsivi da cellulare. Questo è il perturbante scenario che fa da sfondo ad una marcia pop, figlia della vena creativa di Levante e Dario Faini nonché della produzione di Antonio Filippelli che guarda alle produzioni del Nord Europa e alle grandi voci della scena internazionale come Lykke Li e Florence Welch. Andando ad analizzare il testo nello specifico, scopriamo una precisa istantanea delle principali isterie da “social network” dei nostri giorni.

Levante

Levante

Disincanto, disillusione e trasparenza fanno capolino in un racconto fedelmente ispirato alle avvilenti dinamiche del web: “Sogno la pace nel mondo ma a casa sono a brava a far la guerra. La storia è sempre quella, noi siamo tutti uguali ma il colore della pelle conta. Se parte la rivolta combatto con lo scudo dello schermo, le armi da tastiera il giorno sto in trincea lancio opinioni fino a sera. Non me ne frega niente se mentre rimango indifferente il mondo crolla e non mi prende, non me ne frega niente se mentre la gente grida aiuto io prego non capiti a me”, scrive e canta Levante, mettendo in evidenza le più la parte più meschina, codarda e superficiale di un modo di fare sempre più diffuso e sempre più degradante in modo intelligente e di classe. Un ottimo presupposto in attesa di scoprire cosa ci riserverà il resto dell’album.

 Raffaella Sbrescia

A maggio Levante sarà live nelle principali città italiane con la sua nuova tournée “Nel caos tour 2017” organizzata da OTRlive. La data di Milano prevista per l’11 maggio all’Alcatraz è spostata per ragioni organizzative a martedì 16 maggio. Si parte il 4 maggio dall’Atlantico di Roma e si prosegue il 5 maggio a Perugia all’Afterlife Live Club, il 6 all’Estragon Club di Bologna, il 12 al New Age Club di Roncade (TV), il 13 maggio al Teatro della Concordia di Venaria Reale (TO) e si concluderà il 16 maggio all’Alcatraz di Milano (NUOVA DATA). Prevendite disponibili su Ticketone: http://bit.ly/nelcaosLEVANTE

 Video: Non me ne frega niente

Leggera: a scuola di eleganza con Magoni e Spinetti per Musica Nuda

 Cover_Leggera

Sempre più rodato e prolifico il duo Musica Nuda composto da Petra Magoni e Ferruccio Spinetti. Lo scorso 27 gennaio è uscito infatti “Leggera” (Warner Music), un album composto da 12 brani interamente scritti e cantati in italiano. Il filo conduttore di questo nuovo lavoro è la delicatezza con cui vengono raccontati sentimenti intimi, pensieri dolorosi, riflessioni scomode. Grazia, eleganza e leggerezza avvolgono testi votati all’emozione. Il disco si apre con “Come si canta una domanda” una poesia di Peppe Servillo musicata da Ferruccio Spinetti e magistralmente interpretata dall’istrionica Petra Magoni: “Con gli occhi chiusi bacerai una bugia sulla mia bocca lascerai”, canta Petra, dando voce ai tormenti controversi di chi si barcamena tra promesse d’amore, incertezze e disillusione. Il fascino carnale del tango irradia le parole di “Condizione imprescindibile”: i nervi e la muscolatura del contrabbasso costruiscono una tensione erotica che matura in un crescendo irresistibile e travolgente. Un amore di tipo melanconico e struggente permea il testo di “Dimane”: “il tempo che è passato non torna ma quello per cercarti c’è”, scrive Spinetti, tra interrogativi senza risposta, sospiri e riflessioni che ci restituiscono tutto il sapore agrodolce di un sentimento irrisolto. La titletrack (in collaborazione con Kaballa e Tony Canto) recita: “ogni parola è rumore dove ogni anima è sola” e poi, ancora, “Rinuncio all’odio e all’amore sentimenti la cui vacuità sembra aumentare col tempo”: deduzioni profonde che affrontano in modo leggero, per l’appunto, un modo di intendere il mondo sempre più frettoloso e superficiale.

Spinetti_Magoni_PH_Massimo_Zannoni

Spinetti_Magoni_PH_Massimo_Zannoni

Tutt’altro registro per “Lunedì”, firmata da Frankie Hi-NRG Mc, in cui ritmo, immaginazione e desiderio s’intrecciano in modo ironico e sottile fasciando una velata richiesta di protezione. Indaffarati passanti si affacciano tra gli scaffali e le storie silenziose di “Feltrinelli” scritta da Francesco Cusumano. “Canto, me ne vanto, mi diverto”, canta Petra Magoni in “Canzone senza pretese”, l’inedito di Lelio Luttazzi e Zeppieri già uscito in una compilation per Musica Jazz che qui si arricchisce del contributo vocale di Frida Bollani Magoni. L’ascolto prosegue con “Ti darò”: la dichiarazione d’amore per eccellenza frutto dell’incontro delle penne di Petra Magoni e Luigi Salerno. L’isterismo bisbetico di “Zitto zitto” ci offre la possibilità di godere appieno della versatilità vocale ed interpretativa dell’inimitabile Petra Magoni mentre “Luce” passa, filtra, attraversa volti, pensieri, immagini riportando la mente ai ritmi di Bahia. Fausto Mesolella ancora in veste di autore per le musiche di “Tu sei tutto per me” col testo di Alessio Bonomo: “se dico amore c’è l’eco di te”; non c’è altro da aggiungere o forse sì. Il disco si chiude con  un bell’ omaggio alla canzone d’autore italiana con la cover di “Ti Ruberò” di Bruno Lauzi, brano registrato due anni fa: “ti ruberò a tutti quelli che non sanno sognare”: un intento, una missione, un compito non facile quello che Petra Magoni e Ferruccio Spinetti intendono portare avanti con questo nuovo capitolo del progetto Musica Nuda che, a giudicare  dalla minuziosa cura con cui è stato realizzato, rappresenterà un nuovo importante esempio di eccellenza Made in Italy.

Raffaella Sbrescia

TRACKLIST

01 Come si canta una domanda (Servillo-Spinetti). Chitarra, F. Spinetti

02 Condizione imprescindibile (Kaballa-Canto)

03 Dimane (Spinetti)

04 Leggera (Kaballa – Canto). Chitarra, Tony Canto

05 Lunedì (Spinetti – Di Gesu)

06 Feltrinelli (Cusumano). Ospite F. Mesolella al Dobro

07 Canzone senza pretese (Luttazzi-Zeppieri). Ospite Frida Bollani Magoni

08 Ti darò (Salerno). Ospite Luigi Salerno

09 Zitto zitto (Kaballa-Parigi)

10 Luce (Salerno-Spinetti). Chitarra F. Spinetti

11 Tu sei tutto per me (Mesolella-Bonomo). Ospite F. Mesolella alla chitarra

12 Ti ruberò (Lauzi)

Ascolta qui l’album:

“LEGGERA” TOUR

03/03     Botticino (Bs) – Teatro Centrolucia

04/03     Mira (Ve) – Teatro Villa dei Leoni

05/03     Torino – Cap10100

10/03     Rimini – Teatro degli Atti

11/03     Milano – Blue Note (Doppio spettacolo ore 21,00 e 23,30)

16/03     Napoli – Teatro Politeama

21/03     Cusset (Francia) – Theatre de Cusset

07/04     Poggibonsi (Si) – Teatro Politeama

08/04     Vittoria (Rg) – Teatro Vittoria Colonna

12/04     Matera – Auditorium Gervasio

18/04     Roma – Auditorium Parco della Musica – Sala Petrassi

22/04     Fano (PU) – Teatro della Fortuna

27/04     Denver (Colorado, Usa) – Newman Center For The Perfoming Arts

28/04     Detroit (Michigan, Usa) – Detroit Institute Of Arts

30/04     Toledo (Ohio, Usa) – Toledo Museum Of Art

 

 

 

 

Bestiario Musicale: un viaggio notturno tra gli animali della Maremma insieme a Lucio Corsi

Bestiario Musicale - cover

Bestiario Musicale – cover

Con il sopraggiungere del crepuscolo, ecco affacciarsi le dolci, semplici e curiose note di “Bestiario musicale”, il secondo album del giovane cantautore Lucio Corsi. Il disco, comprensivo di 8 brani e alcuni racconti musicati, è un concept ideato, scritto, arrangiato da Corsi durante un periodo di ritiro nella sua nativa Maremma. Al centro dei contenuti proposti ci sono gli animali, certo, ma non animali qualsiasi bensì quelli che sono soliti ricorrere nell’immaginario, nell’epica e nel quotidiano di alcune territorialità specifiche. Dopo aver annotato le caratteristiche e le leggende che si portano dietro ognuno dei protagonisti prescelti, Lucio Corsi ha dato loro vita parlandone traslando le loro vicende in modo metaforico. Arrangiate con pianoforte, contrabbasso, spinetta e percussioni, queste canzoni notturne vivono dei rumori e delle atmosfere del bosco, si nutrono di sogno e ingenuità, ispirano visione e distensione.

Lavorando con la massima libertà creativa e compositiva, Lucio Corsi ci accompagna per mano tra le sue visioni. Il brano più suggestivo è “L’upupa”. Il re degli uccelli si fa portavoce del messaggio chiave del disco: I nostri poteri ancestrali saranno schiacciati dal ribaltamento dei valori e dalla mutazione dell’uomo. Ma non tutto è perduto, a darle man forte c’è “La civetta”: il gatto nero del cielo, donna di piuma, la sirena del bosco. I cori delle cicale, i grilli sintetizzatori, i balzi delle lepri, le spine delle istrici, i musi dei cinghiali color asfalto e le lucertole, vecchi serpenti trasformati in drago, uniranno le loro forze per sconfiggere cinismo e disillusione. Ad impreziosire questo lavoro fuori dal coro è la bella copertina dipinta da Nicoletta Rabiti, madre di Lucio Corsi.

Raffaella Sbrescia

Ascolta qui l’album:

 

 

 

“À la vie, à la mort”: il pop di classe proposto da Nicolas Michaux

Nicolas Michaux - cover album

Nicolas Michaux – cover album

C’è pop e pop. Quello proposto dal cantautore belga Nicolas Michaux nell’ album d’esordio intitolato “À la vie, à la mort”, in uscita domani 27 Gennaio 2017 su etichetta Tôt ou Tard, rappresenta un brillante  e raffinato excursus del pop, inteso nel senso più ampio del termine. Grazie alla sua esperienza di globe trotter, Nicolas Michaux, insieme a Julien Rauïs -sound engineer e co-produttore dell’album, è riuscito ad incanalare nei 10 brani che compongono questa raccolta tutte le influenze che ha incamerato nel corso degli anni. Veleggiando tra melodie dal taglio originale e particolareggiato, Nicolas cesella parole francesi e inglesi con arrangiamenti delicati e sorprendentemente fascinosi. La peculiarità di questo giovane artista è lo stile ricco di richiami ma non riconducibile a nessun altro. La chiave della bellezza di questo lavoro sta nell’ approccio artigianale nella creazione dei brani, nella sana voglia di sperimentare senza allontanarsi da coordinate semplici e coinvolgenti.

Video: À la vie, à la mort

Minimale e intimista, la scrittura di Nicolas Michaux racconta di viaggi, di incontri fatti principalmente durante il suo lungo soggiorno in Danimarca, suonando nella band Eté 67. Il fil rouge che lega tutti i brani del disco è la ricerca - di speranza, di dignità, di delicatezza. Valori, questi ultimi, sempre più rari e agognati dalle anime più sensibili. Ad incarnare queste deduzioni sono alcune canzoni in particolare: l’apripista “Noveau Départ”, la sognante titletrack “À la vie, à la mort”, la scanzonata “Croire En Ma Chance” e l’attualissima “Les Iles Désertes”. Per un’esperienza ancora più ricca e stimolante, in rete ci sono i tanti originalissimi videoclip in cui Nicolas Michaux mette in evidenza tanti lati della sua poliedrica personalità.

 Raffaella Sbrescia

Ecco le date del suo tour italiano:

giovedì 26 gennaio: POMOPERO, Breganze (VI)

sabato 28 gennaio: MISHIMA, Terni

giovedì 2 febbraio: OFF, Lamezia Terme (CZ)

venerdì 3 febbraio: PUNTO G, Siracusa

sabato 4 febbraio: ZOOTV, Brucoli (SR)

domenica 5 febbraio: LA CARTIERA, Catania

martedì 7 febbraio: AL KENISA, Enna

mercoledì 8 febbraio: BOLAZZI, Palermo

giovedì 9 febbraio: CAFÈ LIBRAIRIE, Cosenza

venerdì 10 febbraio: BEBOP, Taranto

sabato 11 febbraio: MR ROLLY’S, Vitulazio (CE)

domenica 12 febbraio: BUATT, Eboli (SA)

martedì 14 febbraio: NA COSETTA, Roma

mercoledì 15 febbraio: EX CINEMA AURORA, Livorno

giovedì 16 febbraio: BOTTEGA ROOTS, Colle Val d’Elsa (SI)

venerdì 17 febbraio: TBA, Viareggio

sabato 18 febbraio: ARCI CHINASKI, Sermide (MN)

 

‘o Treno che va: la recensione del nuovo album dei Foja

'O treno che va - Foja

‘O treno che va – Foja

“’O treno che va” (Full Heads – distr. Audioglobe) è il titolo del terzo capitolo dell’avventura discografica dei Foja. Dario Sansone (autore e voce), Ennio Frongillo (chitarra), Gianni Schiattarella (batteria) e Giuliano Falcone (basso) tornano in scena con un album intelligente, di cuore e di sostanza. A cavallo tra la canzone classica napoletana e le melodie italiane, il sound della band arde, scuote e tiene viva l’anima scugnizza dei nostri padri. Ogni canzone è un tassello, una pennellata di colore, l’attimo prima di una nuova entusiasmante ripartenza. Attraverso la sapiente e cesellata fusione tra modernità e tradizione, i Foja lavorano sull’istinto e sulla poeticità alternando profondità e leggerezza. Gli strumenti principali della band sono il dialetto napoletano, inteso come marchio identitario ed una collezione di pregevoli arrangiamenti scanditi da travolgenti mandolini e sensuali riff blues immersi in spruzzi di folk. Il risultato? Una cascata di emozioni semplici e dirette al cuore. L’album si apre con “Cagnasse tutto”: “Chiuderei gli occhi per non vedere tutto questo sporco e sentire il cuore che batte nel petto”; il manifesto del desiderio di svolta attraverso un viaggio destinato a segnare un punto di non ritorno. Il percorso continua con i picchi anarchici di “Gennaro è fetente”: blues e folk si incrociano nel brano che vanta la partecipazione di Edoardo Bennato e della sua inconfondibile armonica a bocca. “Chin’ e pensieri” racchiude, invece, un invito a non piangersi addosso. Più elaborata la struttura strumentale della romantica ballad “Nunn’è cosa”. «’O treno che va» è la title track che ci trascina via dalle paranoie e che ci spinge a cercare quello che non sappiamo e che non conosciamo. Un input accorato e arricchito da suggestivi innesti strumentali. Molto pittoresca la trama di “Buongiorno Sofia” in cui l’amata Napoli viene metaforicamente trasfigurata tra pensieri rotti e una vita che non ci basta. Sottilmente impegnata è “Aria ‘e mare”, arricchita dalla partecipazione dal sapore country di Ghigo Renzulli (Litfiba): tra mandole e mandolini i Foja ci raccontano di come si giochi senza vergogna con la vita della gente. Dolce e melanconica la trama di “A chi appartieni”, introspettiva e carica di emozioni contrastanti è “Famme partì”: il corposo sax di Daniele Sepe fa la differenza tra disillusione e insofferenza. Belli i frame cinematografici di “Dummeneca”: profumi e squarci di cielo sono il contesto in cui ricordi semplici e di grande impatto emotivo spingono l’ascoltatore a fare i conti con le cose veramente importanti. Come magici alchimisti i Foja innestano sonorità mediterranee e latine in “Tutt’e due”. Pensieri indesiderati e sorrisi mancati fanno capolino in “Nina e ‘o cielo”. A chiudere i battenti sono, infine, la ballata country-rock “Statte cu’ mme e la dolcissima “Duorme”: un augurio all’insegna del sogno e della bellezza, quella autentica, da preservare a qualunque costo.

 Raffaella Sbrescia

 Video: Cagnasse tutto

Foja - ‘ O treno che va - TOUR NAZIONALE 2017

Sab 11 Febbraio - Policoro (MT) - Absolute Cafè

Dom 19 Febbraio - ROMA - Quirinetta

Sab 25 Febbraio - Lamezia Terme - Vinyl

Gio 2 Marzo - Coreno Ausonio (FR) - Freedom

Sab 4 Marzo - BOLOGNA - Arterìa

Ven 10 Marzo - PESCARA - Scumm

Sab 11 Marzo - San Salvo (CH) - Beat Cafè

Gio 16 Marzo - MILANO - Serraglio

Ven 17 Marzo - TORINO - Officine Corsare

Sab 18 Marzo - Fabrica di Roma (VT) - Vintage

Ven 24 Marzo - NAPOLI - Casa della Musica

Date in aggiornamento sul sito www.arealive.it

Ascolta qui l’album:

Comunisti col Rolex: J-Ax e Fedez in un’istantanea del modus operandi Made in Italy

cover Comunisti col Rolex

cover Comunisti col Rolex

Esce oggi, distribuito da Sony Music Italy, “Comunisti col Rolex”, il nuovo atteso album di J-Ax e Fedez. L’album è stato registrato negli studi di Newtopia a Milano e prodotto dalla coppia Takagi & Ketra. Da MC a creatori di tormentoni, i pop-rapper del momento sono codificatori di una corrente giovane e in questo lavoro, frutto di quattro anni vissuti fianco a fianco, sperimentano mondi diversi lasciando spazio alla rispettiva parte creativa. Il titolo del disco viene fuori da una polemica: “Ci hanno chiamato spesso “Comunisti col Rolex”. Un modo per indebolire le nostre posizioni insistendo sul concetto di incoerenza da parte di due artisti che, pur essendosi arricchiti, continuano a trattare tematiche sociali. Si tratta della polemica tutta italiana, del “cuore a sinistra e portafogli a destra”. Ecco, per noi “Comunisti col Rolex” non significa incoerenza, ma merito. È la dimostrazione che in Italia ci si può ancora arricchire onestamente. Ed è una cosa di cui andiamo fieri”.  Questo hanno raccontato i due alla stampa ieri mattina presentando il disco proprio a casa dello stesso Fedez.  La forza di questo album sta, in effetti, in un’attitudine musicale decisamente variegata in cui vengono disciolti i canoni del pop tradizionale ad appannaggio dell’interscambio tra elettronica, rap, punk. Il risultato è attuale, fresco, contemporaneo e, perché no, divertente. La formula di J-Ax sarà furba o paracula ma, checchè se ne dica, “Comunisti col Rolex”  venderà, eccome.

Video: Piccole cose

Il fulcro dell’album sta in una sapiente alternanza di suggestioni: si va da momenti introspettivi alla standardizzazione dei trend passando per un curioso incrocio di nomi pop: Giusy Ferreri, Arisa, Loredana Bertè, Nek e Alessia Cara. L’album si apre con “Assenzio”, un pezzo incentrato su una formula particolare e che ha ospitato anche Levante e Stash dei The Colors. Nel brano in questione J Ax e Fedez rappano 24 barre tra eterna dannazione e maschere appiccicate addosso. La titletrack tira in ballo i due pesi e le due misure con cui la stampa ha gestito le vicende legate all’acquisto di un appartamento di lusso da parte di Fedez. “La verità è che la gente ti odia sempre, tanto vale farsi odiare facendo quello che ami veramente”. Tutt’altro registro per “Il giorno e la notte” feat. Giusy Ferreri: “Avere il tuo odio è meglio di avere l’amore di un’altra”. Proseguendo il tour nel museo dell’ostentazione, arriva il turno di “Senza pagare”, brano annunciato come prossima hit estiva e basato sul costume tutto italiano di offrire qualunque cosa a chi gode di una certa popolarità (con o senza meriti). Di stampo emotivo “Fratelli di paglia”: “Tutti ascoltano cosa canto ma non cosa sento”. Particolarmente incisivo il j’ accuse di “Tutto il mondo è periferia”. “Milano intorno” (scritta insieme a Calcutta) è uno spunto per confrontare la «New York che non dorme mai» alla Milano «che non sogna più». “Io credo alla gente ma non sono praticante”, canta J-Ax, salvo poi parlare bene dell’Italia in “L’Italia per me” feat. Sergio Sylvestre. Un odi et amo alla ricerca di un “antifurbo”. L’elogio della musica che non avrà certo cambiato il mondo ma che ha sancito la crescita dei “nostri eroi” è racchiuso in “Musica del cazzo”. Il nuovo singolo “Piccole cose” feat. Alessandra Amoroso viene presentato come uno dei brani più rappresentativi di questo nuovo progetto. Nella vita di tutti i giorni, in cui l’attenzione è rapita costantemente da innumerevoli distrazioni  proverai sempre nostalgia per cose piccole e semplici. “Dalla cameretta al camerino, tutti ti stanno accanto ma nessuno ti sta vicino”. Ottima la prova in italiano della talentuosa Alessia Cara in “Cuore Nerd”, brano dal testo pieno di esercizi di stile. Di stampo più melodico e tradizionale il featuring con Nek in “Anni luce”, intenso e nostalgico quello con Arisa in “Meglio tardi che noi”. “Non so pensare in piccolo, meglio precipitare che volare basso”, scrivono i due in “Allergia”, ancora una volta insieme a Calcutta. Un brano controverso che trova nel contributo di Loredana Bertè un indiscutibile plus.  Il disco si chiude con “Pieno di stronzi”, la chiosa perfetta per un album che tra battute facili e spesso aggressive trova modo, tempo e spazio per spiazzanti input di autoanalisi. A questo punto non rimane che attendere il tour, organizzato da Clemente Zard, il cui obiettivo sarà portare in scena la piramide sociale e il concetto di rivalsa raccontato nel disco.

Raffaella Sbrescia

LA TRACKLIST:

1. Assenzio feat. Stash e Levante

2. Comunisti col Rolex

3. Il giorno e la notte feat. Giusy Ferreri

4. Senza Pagare

5. Fratelli di paglia

6. Tutto il mondo è periferia

7. Milano intorno

8. Vorrei ma non posto

9. L’Italia per me feat. Sergio Sylvestre

10. Musica del cazzo

11. Piccole cose feat. Alessandra Amoroso

12. Cuore Nerd feat. Alessia Cara

13. Anni Luce feat. Nek

14. Meglio tardi che noi feat. Arisa

15. Allergia feat. Loredana Bertè

16. Pieno di Stronzi

 

GLI INSTORE

Il 20 gennaio saranno a Torino, il 21 a Orio al Serio, il 22 a Milano, il 23 a Cagliari, il 24 a Roma, il 25 a Nola (Napoli), il 26 a Palermo, il 27 a Belpasso (Catania), il 28a Lonato del Garda (Brescia), il 29 a Torri di Quartesolo (Vicenza), il 30 a Paderno Dugnano (Milano) e il 31 a Varese. Afebbraio, invece, terranno 5 instore: il 2 a Campi Bisenzio (Firenze), il 3 a Perugia, il 4 Savignano sul Rubicone (Forlì-Cesena), il 5 a La Spezia e il 6 a Genova.

IL TOUR

Il tour, organizzato da Saludo Italia e Newtopia, partirà da Torino l’11 marzo e si chiuderà a Pesaro il 22 aprile, passando per le maggiori città italiane.

11 Marzo – Torino PalaAlpitour

13 Marzo – Bologna Unipol Arena
15 Marzo – Firenze Nelson Mandela Forum
18 Marzo – Roma Palalottomatica SOLD OUT
19 Marzo – Roma Palalottomatica
28 Marzo – Napoli PalaPartenope
31 Marzo – Acireale Pal’Art Hotel
3 Aprile –  Reggio Calabria PalaCalafiore
5 Aprile –  Bari PalaFlorio
7 Aprile –  Padova Kioene Arena
8 Aprile –  Conegliano Zoppas Arena
10 Aprile –  Milano Mediolanum Forum SOLD OUT
11 Aprile –  Milano Mediolanum Forum SOLD OUT
13 Aprile – Milano Mediolanum Forum
16 Aprile – Trieste PalaTrieste
19 Aprile – Genova 105 Stadium
21 Aprile – Montichiari (BS) PalaGeorge
22 Aprile  - Pesaro Adriatic Arena

Ascolta qui l’album:

“Lungomare paranoia”, il nuovo album di Mecna ci porta a tu per tu con noi stessi.

Lungomare Paranoia -cover album

Lungomare Paranoia -cover album

Il terzo album di MECNA, rapper classe 1987, s’intitola ”Lungomare Paranoia” (Macro Beats/A1 Entertainment) e arriva a due anni di distanza da “Laska”. Questo lavoro, composto da 12 brani senza featuring, segna un momento di svolta all’interno del percorso del giovane artista che, del tutto libero da imposizioni e ragionamenti commerciali, ha pubblicato questo disco a sorpresa dopo averci lavorato in maniera spontanea e immediata. Il punto di forza di questo album è la capacità con cui Mecna è riuscito a raccontarsi in modo intimo e personale attraverso liriche autobiografiche ma mai autoreferenziali. La qualità del lavoro, registrato al Macro Beats Studio da Mirko Filice e Raffaele Giannuzzi, mixato e masterizzato da Gigi Barocco allo Studio 104 di Milano, sta nella ricerca di formule sonore evocative e sperimentali. Muovendosi sulla lunga scia di innovazione all’interno dello scenario rap italiano, Mecna sceglie di coniugare l’anima al suono grazie ad un linguaggio incisivo e concreto.

Mecna ph Mattia Buffoli

Mecna ph Mattia Buffoli

A dettare la trama del disco è il titolo “Lungomare paranoia”: un’immagine destabilizzante, ispirata a lungi viaggi in treno verso Foggia, che rimanda il pensiero ai concetti di desolazione e solitudine. Tra le tematiche affrontate spiccano i rapporti interpersonali: tra amici, tra parenti, tra partners. Fare i conti con la fine di un qualsiasi rapporto è doloroso, ci impone dei cambiamenti a cui non eravamo preparati, ci obbliga ad affrontare e metabolizzare il fallimento. La fallibilità si sa, fa male, sembra quasi vietata in quest’epoca di falsi vincitori. Come possiamo superare questo limite? Convivere con la consapevolezza che, sebbene i rapporti possano finire, quello che ci hanno lasciato sarà comunque una parte del nostro modo di essere per il resto della vita. Il merito di Mecna, in questo caso, è essere stato in grado di trasformare queste paranoie in canzoni, un atto di coraggio che trova i momenti migliori in “Infinito” e “Labirinto”. Schiacciati sotto strati di insicurezze e successo, ecco i nostri sentimenti sparsi dentro frasi consolazione: Mecna scrive per vedere cosa c’è e ce lo fa vedere.

Raffaella Sbrescia

Video: In tempo non ci basterà

TRACKLIST:

01. Acque profonde
02. Vieni via
03. Infinito
04. Malibu
05. 71100
06. Soldi per me
07. Labirinto
08. Nonostante sia
09. Superman
10. Non serve
11. Il tempo non ci basterà
12. Buon compleanno

INSTORE TOUR

lun. 16 gennaio - TORINO - Feltrinelli, Stazione Porta Nuova – ORE 17:00
mar. 17 gennaio - BOLOGNA - Feltrinelli, Piazza Ravegnana – ORE 17:00
mer. 18 gennaio - FIRENZE - Galleria Del Disco – ORE 17:00
gio. 19 gennaio - PERUGIA - Taboo – ORE 17.00
ven. 20 gennaio - ROMA - Discoteca Laziale – ORE 17:00
sab. 21 gennaio - NAPOLI - Feltrinelli, Stazione Centrale – ORE 16:00
dom. 22 gennaio - FOGGIA - Mondadori Bookstore Via Oberdan – ORE 16:00
lun. 23 gennaio - LECCE - Feltrinelli, Via Templari – ORE 15:00 + BARI - Feltrinelli Via Melo – ORE 18:30
mar. 24 gennaio - PALERMO - Mondadori Via Ruggero Settimo – ORE 16:00
mer. 25 gennaio - CATANIA - Feltrinelli Via Etnea – ORE 16:00
gio. 26 gennaio - COSENZA - Feltrinelli Corso Mazzini – ORE 16:00
ven. 27 gennaio - PADOVA - Mondadori, P.zza Insurrezione – ORE 15:00 + VERONA Feltrinelli Stazione – ORE 18.00
sab. 28 gennaio - GENOVA - Mondadori Via XX Settembre – ORE 16:00

“Lungomare Paranoia” TOUR con Lvnar e Alessandro Cianci

Dal 18 Febbraio MECNA tornerà in TOUR nei club della Penisola per presentare dal vivo il nuovo album, supportato dal dj e producer Lvnar e da Alessandro Cianci ai synth, chitarra elettrica e voci. Il nuovo show dalle atmosfere internazionali sarà ancora più trascinante, accompagnato da visual inediti che arricchiranno di nuove suggestioni i brani di “Lungomare Paranoia” e le hit di “Laska”, “Disco Inverno” e dei suoi primi Ep nuovamente riarrangiate per l’occasione.

Ecco le prime date confermate del “Lungomare Paranoia” TOUR:

18 Febbraio – Santeria Social Club - MILANO (prevendite: http://bit.ly/2jb1qa3)
03 Marzo – Hiroshima Mon Amour - TORINO (prevendite: http://bit.ly/2ismAlb)
04 Marzo – Casa della Musica - NAPOLI (prevendite: (http://bit.ly/2iWUhJA)
10 Marzo – New Age Club – Roncade, TREVISO (prevendite: http://bit.ly/2jjglkP)
11 Marzo – Locomotiv Club - BOLOGNA
18 Marzo – Afterlife Live Club - PERUGIA
25 Marzo – Fab - PRATO
31 Marzo – Quirinetta - ROMA
01 Aprile – Latteria Molloy - BRESCIA
08 Aprile – Casa delle Arti – Conversano, BARI

Ascolta qui l’album:

 

 

Apriti cielo: la recensione del nuovo album di Alessandro Mannarino.

Apriti cielo - cover album

Apriti cielo – cover album

Un’attesa lunga ma prontamente ripagata quella a cui Alessandro Mannarino ha sottoposto il suo pubblico. Con “Apriti cielo”, il suo nuovo album di inediti, il cantautore romano posa un altro importante tassello sul suo cammino lastricato di successi. Nel farlo, l’artista si serve come di consueto della sua potente scrittura evocativa e di quei suoni sempre più stratificati e corposi. Tra incroci, richiami, metafore e profezie, Mannarino ci apre le porte di un varco spazio- temporale in cui perdersi beati. Il disco, composto da 9 brani, si apre con “Roma”: un brano verace, spontaneo, cantato in romanesco e scandito da un intrigante piglio western. “Un brindisi con la cicuta ad una città che resta muta” e che avrebbe così tanto da dire da non poterlo dire a parole. Un amore al rovescio che sfocia in “Apriti cielo”, la preghiera laica che dà il titolo al disco in cui la scrittura di Mannarino si fa portatrice di amore, speranza, intelligenza. “Lasciateme passà che non ho tempo. Ho già dormito tanto, adesso ho un grande appuntamento. Il vento che passa, il cielo che vola. È una vita sola”, canta Alessandro. “Apriti cielo. Per chi non ha bandiera, Per chi non ha preghiera, Per chi cammina dondolando nella sera”; un monito, un grido, una richiesta di aiuto per la sopravvivenza collettiva.

Alessandro Mannarino ph Ilaria Magliocchetti Lombi

Alessandro Mannarino ph Ilaria Magliocchetti Lombi

Il discorso continua con “Arca di Noè”: ripartendo dall’epopea dei due protagonisti di “Al Monte”, ci si rimette in viaggio e si finisce in Brasile. “Un po’ d’amore è il carburante del motore dell’astronave”. E allora via, con pochi mezzi e ancora meno certezze, bisogna andare, comunque andare a camminare sulla terrazza con vista mondo dove ogni alba è anche un tramonto. Ritmiche latine trascinanti, basculanti, inebrianti affollano la nostra andatura sbandata su questa Arca di Noè che va perduta alla deriva. “Questa mia vita è tutto quel che ho, più breve lei sarà più forte io canterò”; impossibile resistere. Di grande impatto emotivo è “Vivo” il brano registrato tra Italia, New York e Rio de Janeiro trascrive nero su bianco un aggrapparsi alla vita: “porto scavata sulla fronte una poesia bellissima, riga su riga l’ho scritta me ne andrò senza averla capita”. Un melting pot autentico e completo che profuma di integrazione riuscita.

Video: Arca di Noè: http://vevo.ly/WMPZcN

Di stampo sarcastico è la complessa digressione di “Gandhi”, un brano di 7 minuti che attraverso un incedere country parla in modo controverso delle più infime dinamiche socio-politiche contemporanee. “Nei polmoni ciminiere, nella testa le preghiere”. Spazio ai mitici personaggi ideati dalla fantasia di Mannarino con “Babalù”, un personaggio immaginifico, l’ipotetico ex ragazzo di Marilù nonché capro espiatorio di una società ipocrita e superficiale. Molto suggestiva la trama di “Rane”, la ballad che Mannarino ha inciso insieme a Ylenia Sciacca, voce e anima di Scordìa, il paese in provincia di Catania legato a doppio filo con tutto il repertorio del cantautore romano. “Navigare è cosa dura, hai detto me ne vado per la mia avventura, ma dove sei arrivato? C’è solo spazzatura, ti scaldi con il fiato e c’è da aver paura”. Il nocciolo dell’album è racchiuso ne “La frontiera”, una camminata western di richiamo morriconiano e di stampo profetico: “Venne il tempo che questo paese fu di un solo colore, il sangue cadendo sembrò dello stesso colore”; un folk melò di bellezza botticelliana. L’album si conclude con un finale aperto, quello di “Un’estate”: uno spiraglio aperto per un ipotetico proseguo in cui il profumo di una vita vera fatta di sudore ci incita a cantare senza paura persi dentro al mondo. “Alessà n’do vai, vie qua, via qua: Guarda!” Guarda come le tue parole si trasformano in strumenti di rivalsa, guarda come le tue canzoni espongono le nostre nudità emotive tramutandole in risorse. Guarda e sentiti compiaciuto di questo nuovo importante traguardo che hai raggiunto.

Raffaella Sbrescia

 Ascolta qui l’album:

 

Le date di APRITI CIELO Tour: Pala Lottomatica di Roma (25 e 26 marzo), Estragon di Bologna (28 marzo), Nelson Mandela Forum di Firenze (31 marzo), Gran Teatro Geox di Padova (1 aprile), Fabrique di Milano (3 aprile), Teatro della Concordia di Torino (6 aprile), PalaSport Giovanni Paolo II di Pescara (8 aprile), Casa della Musica di Napoli (10 aprile).

“3460608524″: il nuovo album dei Nobraino risponde ai finti vincenti

Nobraino

Nobraino

Per noi che abbiamo imparato a convivere con questo amalgama misto di speranza e incertezza, il nuovo album dei Nobraino rappresenta un fedele specchio in cui guardare noi stessi. “3460608524″ è tra l’altro, il titolo di un album che nasce proprio con l’idea di interagire con il pubblico in modo diretto grazie ad un vero numero di un cellulare, a cui la band risponderà in giorni e orari precisi. Una dimensione bidimensionale fa da sfondo ad una scrittura ben diversa da quella a cui Kruger ci aveva abituati in precedenza. Toni eleganti e maturi ruotano intorno alle difficoltà esistenziali tra psicoanalisi, brillanti metafore ed encomiabili esercizi di stile. Dal punto di vista sonoro, i 13 brani che compongono la tracklist del disco sono scanditi da riff semplici dall’impatto immediato. Basso e batteria dominano le melodie a discapito di distorsioni e riverberi. Il disco si apre con i colpi di pugno e colpi di ingegno di “Statua” per poi proseguire con i drammi familiari di “Cambiata”: “mi son perso calpestando vetri e cuori”, canta Kruger, dando vita ad una ricerca vituperante. E poi, ancora, “tutti hanno un piano finchè non prendono un cazzotto in bocca”, scrive in “Mike Tyson”: ecco l’era dei finti vincenti. Quella che prende il largo in brani come “Vertigine” e “Soqquadro”. Conoscere il rischio spaventa,  lo sanno bene i Nobraino che scelgono di non ingraziarsi lo zoccolo duro della propria fanbase. La loro evoluzione nasce da un umore scuro che raggiunge l’acme in “Guinzaglio”: sono io che freno la mia felicità. Niente di più vero per noi che cerchiamo di farcela ma senza crederci. Bravi Nobraino, guardate in faccia la realtà e scaraventatecela addosso, così si fa.

Raffaella Sbrescia

TRACKLIST

01. La statua

02. Cambiata

3. Mike Tyson

04. Constatazione amorevole
05. Vertigine
06. Soqquadro
07. Il guinzaglio
08. Darty fuoco
09. Cerchi
10. Centesimo
11. Estate illusoria
12. Peraltro
13. Il tempio di Iside

Ascolta qui l’album:

“Tiamoforte”: coccole emozionali con l’esordio del pianista Andrea Benelli

“Tiamoforte” è il titolo dell’album d’esordio di Andrea Benelli. Dopo aver collaborato fino al 2013 con l’Orchestra, la Filarmonica e i Cameristi del Teatro alla Scala in qualità di organista, pianista e clavicembalista, questo giovane pianista ha deciso di mettersi in gioco con 13 brani strumentali registrati nel 2015 presso la Concert Hall Fazioli a Sacile (PN) e pubblicati con l’etichetta World Bc Music. Definendosi “il compositore della semplicità”, Benelli fornisce un’importante indicazione per l’ascolto del suo disco, del tutto associabile all’idea di coccola per lo spirito. In ogni singola composizione la parola è dettata dalla musica; un’infusione naturale di idee lontana dai frastuoni delle classifiche. Lunghi anni di transizione hanno forgiato la metamorfosi artistica di Benelli che, attraverso i suoi brani crossover, ci porta per mano attraverso le tappe più significative del suo percorso personale.

Andrea Benelli

Andrea Benelli

Il viaggio emozionale comincia con “Sogno D’amore”, figlio dell’improvvisazione di un pomeriggio. Dolci note struggenti si avviluppano in grovigli vorticosi di visioni ad occhi aperti. La morbida freschezza di “Always by my side” cede il passo all’intimismo minimale di “Spirit of my mind”. Sinuosa la linea vintage di cui è intrisa la melodia di “Waiting you”. Malinconia, speranza e rimpianto fanno capolino in “Teach me how to grow” mentre il racconto filmico di “Stronger than Before” è sicuramente il più avvincente del disco. Questo toccante brano è dedicato alla tenacia e alla caparbietà del padre di Andrea ed è ispirato ad un tragico episodio che ha profondamente segnato la sua vita. Enigmatico l’interrogativo posto da “Where are you going”, incoraggiante e solare l’input lanciato da “Musica, energia per la vita”. Il disco si chiude, infine, con “Remember me”, una richiesta che profuma di desiderio di rivalsa e di svolta più che meritata.

Raffaella Sbrescia

Video: Sogno d’amore

Ascolta qui l’album:

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