Venerdì d’Autore all’Intra Moenia: l’energia di Milena Setola e la presentazione di “Bene o Male”

Venerdì d'Autore: Milena Setola Ph Luigi Maffettone

Venerdì d’Autore: Milena Setola Ph Luigi Maffettone

Si è tenuto lo scorso 18 luglio il terzo Venerdì d’Autore, nell’ambito della rassegna ideata e moderata dalla giornalista musicale Raffaella Sbrescia, in collaborazione con il Caffè Letterario Intra Moenia di Piazza Bellini a Napoli. Protagonista dell’incontro la cantautrice napoletana Milena Setola. Accompagnata dal chitarrista Giuseppe Mellone, la giovane artista, insegnante di tecnica vocale Vocal Power presso la sua scuola “Music &Art” e direttrice dell’Accademia Musicale Lizard, ha presentato il suo album d’esordio intitolato “Bene o Male”, distribuito dall’etichetta indipendente Suono Libero Music.

Venerdì d'Autore: Milena Setola Ph Luigi Maffettone

Venerdì d’Autore: Milena Setola Ph Luigi Maffettone

Frutto di un percorso durato circa due anni, questo lavoro si avvale degli arrangiamenti e della direzione artistica di Nevada, un musicista e cantautore che, come ha raccontato la stessa Milena durante l’incontro, ha creduto nelle potenzialità della cantautrice sin da quando, nel lontano 2008, la coinvolse nel progetto “Emozionart”, promosso dall’Associazione culturale Giovani del Sud ottenendo ottimi riscontri.

Fresca, vivace, padrona del palco e della sua voce, Milena ha inondato di energia il centro storico di Napoli, anche grazie ad un repertorio incentrato sulla lunga ed apprezzatissima tradizione della musica latina. Ad inaugurare la scaletta della serata, “La Flaca” di Jarabe De Palo, seguita da “Corazon Espinado” e “Oye como Va” di Carlos Santana, una scelta musicale e testuale che ben si sposa con la grande passione e l’approfondita conoscenza della lingua spagnola che Milena ama e studia con fervente passione all’istituto Cervantes di Napoli.

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Venerdì d’Autore: Milena Setola Ph Luigi Maffettone

L’incontro entra nel vivo con l’interpretazione live di “Bene o Male” il primo singolo estratto dall’omonimo album, trasmesso da tante radio, su tutte Radio Margherita, e presente nella compilation estiva di Radio CRC.  Attraverso lo sprint di un arrangiamento veloce e coinvolgente, il singolo si concentra su una ferma intenzione ed un messaggio immediato: “Ma è in questo mare che io voglio viaggiare ed è questa terra che io voglio baciare, che è piena di amore ed è piena sole, che è piena di vita che io voglio rubare”; l’intraprendenza e la tenacia di Milena sono le sue armi migliori per andare avanti nonostante le difficoltà imposte da un periodo storico decisamente complesso.

Durante il botta e risposta con la moderatrice dell’incontro, Milena ha raccontato molto di sé: dalle esperienze di ballerina e attrice, tra tutte quella nel musical di Alan De Luca, al progetto parallelo con il Trio/Quartetto Latin spagnolo con cui l’artista è solita tenere i suoi concerti, fino al suo libro, pubblicato nel 2011 ed edito dalla Book Sprint Edizioni, intitolato “Qualcosa di più”. Un volume che Milena ha scritto in un periodo particolarmente pieno di cose a cui pensare, ispirato alle vicende di una giovane impegnata a districarsi tra l’amore per il canto e quello per un uomo e che alla fine si rivelerà profetico per la sua stessa autrice.

Venerdì d'Autore: Milena Setola Ph Luigi Maffettone

Venerdì d’Autore: Milena Setola Ph Luigi Maffettone

Sguardo sognante e voce potente, il carisma di Milena raggiunge il suo apice con: “Un futuro da giocare”, a metà strada tra riflessione ed augurio e “Invece no”, un brano dotato di una veste musicale diversa e che rappresenta un’occasione di dialogo con se stessi per capirsi e riscoprirsi in qualche modo. “Dime si” è l’inedito, interamente scritto in lingua spagnola: un’appassionata richiesta d’amore, interpretata da Milena con particolare trasporto. Amatissima e sostenuta, non solo dai suoi amici e dalle persone più care, ma anche dai suoi allievi, Milena ha parole di gratitudine e affetto per tutti e, rispondendo ad una domanda relativa alla sua esperienza di canto durante un concerto dedicato a Papa Giovanni Paolo II, la giovane artista ha colto l’occasione per dare una personale interpretazione del concetto di bene e male, asserendo che una piccola dose di energia peperina ci è indispensabile per la lotta quotidiana che la vita ci impone.

Venerdì d'Autore: Milena Setola Ph Luigi Maffettone

Venerdì d’Autore: Milena Setola Ph Luigi Maffettone

Grande emozione con un cenno, cantato rigorosamente a cappella, di “Alleria”, l’intenso brano di Pino Daniele che Milena ha voluto interpretare a suo modo e includere nel suo album d’esordio, testimoniando un particolare legame con la propria terra d’origine ed una particolare sensibilità per i temi che, da sempre, racchiudono l’essenza di una territorialità fuori dal comune. Ancora emozioni forti con “Voglia ‘e turnà”, la seconda delle due cover incluse in “Bene o Male”. Il brano di Teresa De Sio, rivive con gli occhi e la voce di Milena Setola che, cantando una “terra addò abbrucian ‘e parole”, s’illumina di luce e di potenza. L’incontro a viso scoperto si conclude con il bis di “Bene o Male” che, per l’occasione, Milena si è divertita ad eseguire insieme a due sue piccolissime allieve, come sempre all’insegna della condivisione.

Fotogallery a cura di: Luigi Maffettone

Venerdì d'Autore: Milena Setola Ph Luigi Maffettone

Venerdì d’Autore: Milena Setola Ph Luigi Maffettone

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Venerdì d'Autore: Milena Setola Ph Luigi Maffettone

Venerdì d’Autore: Milena Setola Ph Luigi Maffettone

Venerdì d'Autore: Milena Setola Ph Luigi Maffettone

Venerdì d’Autore: Milena Setola Ph Luigi Maffettone

Venerdì d'Autore: Milena Setola Ph Luigi Maffettone

Venerdì d’Autore: Milena Setola Ph Luigi Maffettone

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Venerdì d’Autore: Milena Setola Ph Luigi Maffettone

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Summer Live Tones: l’Orchestra Acustica del Pausilypon in Afrocubatà

Orchestra Acustica del Pausilypon Ph Luigi Maffettone

Orchestra Acustica del Pausilypon Ph Luigi Maffettone

Protagonista del concerto tenutosi lo scorso 17 luglio nel cortile del Maschio Angioino a Napoli, nell’ambito della rassegna Summer Live Tones, diretta da Alberto Bruno ed organizzata da Ornella Falco, con il Patrocinio dell’Assessorato Cultura e Turismo del Comune di Napoli e dell’Unesco, l’Orchestra Acustica del Pausilypon, diretta dal musicista Francesco Capriello, con la stretta collaborazione di Paolo Batà Bianconcini, ha offerto al pubblico una speciale esperienza artistica e culturale.

Orchestra Acustica del Pausilypon Ph Luigi Maffettone

Orchestra Acustica del Pausilypon Ph Luigi Maffettone

Nata da una consistente costola del progetto Bata’ Ngoma, gruppo afroreggae beat, che come una famiglia si allarga ed esplora sonorità nuove, l’Orchestra gode del patrocinio del C.S.I Gaiola Onlus e, anche per questa ragione, l’ensemble veicola un messaggio molto importante, ovvero il contatto dipendente e compartecipato con la natura. Il nucleo del repertorio offerto dall’Orchestra, composta da 14 elementi per lo più giovani e provenienti dal conservatorio di Napoli, si concentra sulla ricerca e lo studio di pratiche rituali e cerimonie afrocubane.

Orchestra Acustica del Pausilypon Ph Luigi Maffettone

Orchestra Acustica del Pausilypon Ph Luigi Maffettone

Pianoforte, contrabbassi, sezione di ottoni, percussioni e coro hanno dato vita ad uno spettacolo che, partendo da preghiere afrocubane, giunge al flusso tipico del reggae giamaicano senza, tuttavia, trascurare il cuore di Partenope. Al centro della coinvolgente scaletta proposta al pubblico, i canti tradizionali della Santeria dedicati agli Orichas, semidivinità appartenenti originariamente alla mitologia del popolo Yoruba dell’Africa occidentale, personificazioni di forze della natura: il destino Obatala, la purezza e l’intelligenza Changò, il fuoco e la musica Osain, il curandero Ochun, le acque dolci e l’amore Yemaya, il mare, la madre universale ed infine Inle: il medico. Un viaggio extrasensoriale che, grazie alla fusione tra musica e spiritualità, è in grado di offrirci nuovi orizzonti culturali ed un’inedita visione del mondo.

Fotogallery a cura di: Luigi Maffettone

Orchestra Acustica del Pausilypon Ph Luigi Maffettone

Orchestra Acustica del Pausilypon Ph Luigi Maffettone

Orchestra Acustica del Pausilypon Ph Luigi Maffettone

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Orchestra Acustica del Pausilypon Ph Luigi Maffettone

Orchestra Acustica del Pausilypon Ph Luigi Maffettone

Orchestra Acustica del Pausilypon Ph Luigi Maffettone

Orchestra Acustica del Pausilypon Ph Luigi Maffettone

Orchestra Acustica del Pausilypon Ph Luigi Maffettone

Orchestra Acustica del Pausilypon Ph Luigi Maffettone

Orchestra Acustica del Pausilypon Ph Luigi Maffettone

Orchestra Acustica del Pausilypon Ph Luigi Maffettone

Orchestra Acustica del Pausilypon Ph Luigi Maffettone

Orchestra Acustica del Pausilypon Ph Luigi Maffettone

 

Orchestra Acustica del Pausilypon Ph Luigi Maffettone

Orchestra Acustica del Pausilypon Ph Luigi Maffettone

Orchestra Acustica del Pausilypon Ph Luigi Maffettone

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Orchestra Acustica del Pausilypon Ph Luigi Maffettone

Orchestra Acustica del Pausilypon Ph Luigi Maffettone

 

Orchestra Acustica del Pausilypon Ph Luigi Maffettone

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Orchestra Acustica del Pausilypon Ph Luigi Maffettone

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Orchestra Acustica del Pausilypon Ph Luigi Maffettone

Orchestra Acustica del Pausilypon Ph Luigi Maffettone

 

 

 

 

 

 

 

Pomigliano Jazz: Campanella e Girotto in anteprima assoluta per “Musiques sans frontières”

Michele Campanella e Javier Girott Ph Errico Sarmientos

Michele Campanella e Javier Girotto Ph Errico Sarmientos

Continuano i prestigiosi appuntamenti della XIX ma edizione del Pomigliano Jazz Festival. I protagonisti del concerto, tenutosi lo scorso 17 luglio nel cortile del Palazzo Mediceo di Ottaviano (NA), sono stati due musicisti di grandissimo spessore: si tratta del pianista partenopeo Michele Campanella e del sassofonista argentino Javier Girotto i quali, per la prima volta in assoluto, hanno presentato il loro inedito progetto musicale intitolato “Musiques sans frontières”. Un lavoro nato da un’idea di Girotto che, seguendo il desiderio di avvicinarsi alla musica classica, attraverso un lavoro di improvvisazione, aspetto più tipico del jazz, si è rivolto a Campanella, tra i massimi esponenti del contesto musicale classico italiano, per cercare, elaborare, affrontare insieme un territorio nuovo ed emozionante.

Michele Campanella  Ph Errico Sarmientos

Michele Campanella Ph Errico Sarmientos

In un contesto assolutamente unico e veramente adatto per lasciarsi andare a nuove ed inedite suggestioni, i due artisti hanno proposto al nutrito pubblico dello storico Festival, un repertorio strumentale costituito da alcuni grandi successi di Claude-Achille DebussyMaurice Ravel, due tra i massimi esponenti dell’impressionismo musicale francese. Musiche, quelle dei due compositori, che si prestano meglio di altre a spazi di intervento perché fatte più di colore che di melodie, brani, questi ultimi che, come preziosi tessuti, sono basi perfette per pregiati ricami di note.

Javier Girotto Ph Errico Sarmientos

Javier Girotto Ph Errico Sarmientos

Come quelle calde, fluttuanti e carismatiche suonate da Javier Girotto e dai suoi strumenti, accompagnato, sentiero dopo sentiero, da Michele Campanella e dalle sue abili mani che, come velluto, accarezzano i tasti del pianoforte con rispetto ma anche con decisa personalità. Il risultato di questa proposta è un repertorio tanto inedito per il jazz, quanto controverso per la musica classica; elementi ritmici e armonici seguono il flusso creativo spostando l’attenzione dell’ascolto su più livelli, spesso posti ai confini tra i due mondi. Ecco perché “musica senza frontiere” è un titolo quanto mai adatto per un progetto che è già stato inciso per Cam Jazz e che, sebbene sia diverso dall’interpretazione live, possiede i presupposti e l’ardire di girare in Italia e nel mondo per proporre una nuova esperienza sensoriale al pubblico contemporaneo.

Javier Girotto Ph Errico Sarmientos

Javier Girotto Ph Errico Sarmientos

Attraversati da uno spirito di libertà fedele, Campanella e Girotto, hanno dunque inaugurato una nuova parentesi della propria carriera artistica i cui tratti più interessanti risiedono nella Suite di Debussy “Children’s Corner”, scritta per pianoforte solo e dedicata alla figlia Chouchou, che allora aveva solo 5 anni. I brani descrivono il mondo visto dalla parte dei bambini:  “Gradus ad Parnassum” (ovvero la “salita al paradiso”), che tutti i pianisti devono affrontare negli anni di studio al conservatorio, “Jimbo’s Lullaby”, la ninna-nanna di Jimbo (L’elefantino di Peluche della figlia) e poi, ancora, “Serenade for the Doll”, una specie di filastrocca estemporanea che la bambina canta alla bambola, imitandone i movimenti meccanici, la lenta e poetica “The Snow is Dancing” e “The Little Shepherd”, in cui i grandi spazi e i suggestivi silenzi che accompagnano la vita di un pastore, vengono evocati da Debussy attraverso un’unica linea senza una direzione melodica precisa né ritmica. Un lungo momento creativo che Campanella e Girotto hanno proposto a loro modo, cercando di stimolare il fanciullino pascoliano che vive dentro ciascuno di noi, tra sguardi d’intesa e sorrisi entusiasti.

Michele Campanella   Ph Errico Sarmientos

Michele Campanella
Ph Errico Sarmientos

Una scommessa artistica che non possiamo spiegarvi semplicemente a parole perché, una delle magie della musica risiede proprio nella sua essenza, capace di creare ed individuare una dimensione emotiva ed interpretativa sempre nuova e sempre diversa. Il nostro plauso va, dunque, a Michele Campanella e Javier Girotto per aver scelto di mettersi ancora una volta in gioco, in nome di una passione senza frontiere.

Raffaella Sbrescia

Michele Campanella e Javier Girotto Ph Errico Sarmientos

Michele Campanella e Javier Girotto Ph Errico Sarmientos

Mercoledì Note: una notte di festa con i Rua Port’Alba

Rua Port'Alba Ph Luigi Maffettone

Rua Port’Alba Ph Luigi Maffettone

In occasione della recente uscita del loro nuovo album, intitolato “Storia di uno”, i Rua Port’Alba hanno tenuto un concerto al Caffè letterario Intra Moenia di Napoli nell’ambito dei seguitissimi appuntamenti della rassegna Mercoledì Note. Marzia del Giudice (voce), Massimo Mollo (chitarra e voce), Martina Mollo (piano, fisarmonica e voce), Caterina Bianco (violino e voce) e Gianluca Mercurio (percussioni) hanno conquistato il centro storico di Napoli grazie alle loro canzoni, il cui nucleo centrale rimangono le storie e le leggende che, dopo tanti anni, ancora ci appassionano.

Rua Port'Alba Ph Luigi Maffettone

Rua Port’Alba Ph Luigi Maffettone

Non solo tradizione italiana però, i Rua Port’Alba ci prendono per mano e ci traghettano oltre le sponde a noi note, alla volta  di luoghi e vicende apparentemente distanti, eppure vicine. Ispirati dai contenuti del loro album, edito dalla nuova etichetta musicale di Scampia, la Marotta&Cafiero Recorder e finanziato attraverso la rete del crowdfounding, i Rua Port’Alba si approcciano con leggerezza e trasparenza alla vita, raccontandoci il senso del coraggio, la lotta quotidiana  e la cultura del lavoro a suon di note.

Fotogallery a cura di: Luigi Maffettone

Rua Port'Alba Ph Luigi Maffettone

Rua Port’Alba Ph Luigi Maffettone

Rua Port'Alba Ph Luigi Maffettone

Rua Port’Alba Ph Luigi Maffettone

Rua Port'Alba Ph Luigi Maffettone

Rua Port’Alba Ph Luigi Maffettone

Rua Port'Alba Ph Luigi Maffettone

Rua Port’Alba Ph Luigi Maffettone

Rua Port'Alba Ph Luigi Maffettone

Rua Port’Alba Ph Luigi Maffettone

Rua Port'Alba Ph Luigi Maffettone

Rua Port’Alba Ph Luigi Maffettone

Rua Port'Alba Ph Luigi Maffettone

Rua Port’Alba Ph Luigi Maffettone

Rua Port'Alba Ph Luigi Maffettone

Rua Port’Alba Ph Luigi Maffettone

Rua Port'Alba Ph Luigi Maffettone

Rua Port’Alba Ph Luigi Maffettone

Rua Port'Alba Ph Luigi Maffettone

Rua Port’Alba Ph Luigi Maffettone

Rua Port'Alba Ph Luigi Maffettone

Rua Port’Alba Ph Luigi Maffettone

Rua Port'Alba Ph Luigi Maffettone

Rua Port’Alba Ph Luigi Maffettone

Rua Port'Alba Ph Luigi Maffettone

Rua Port’Alba Ph Luigi Maffettone

Rua Port'Alba Ph Luigi Maffettone

Rua Port’Alba Ph Luigi Maffettone

Rua Port'Alba Ph Luigi Maffettone

Rua Port’Alba Ph Luigi Maffettone

Rua Port'Alba Ph Luigi Maffettone

Rua Port’Alba Ph Luigi Maffettone

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Luglio suona bene: Stefano Bollani e Hamilton de Holanda in concerto a Roma

Stefano Bollani e Hamilton de Holanda Ph Massimiliano Natale

Stefano Bollani e Hamilton de Holanda Ph Massimiliano Natale

Continuano gli appuntamenti di “Luglio Suona Bene”, la rassegna di concerti organizzata dalla Fondazione Musica per Roma e ospitata dall’Auditorium Parco della Musica di Roma. Lo scorso 16 luglio si è esibito in concerto il noto e apprezzatissimo Stefano Bollani, pianista di impareggiabile talento, accompagnato da Hamilton de Holanda, brillante e carismatico mandolinista brasiliano, con cui Bollani ha realizzato l’album intitolato “O que será”, registrato dai due artisti live al Middelheim Festival nel 2012,  per la prestigiosa etichetta tedesca ECM.

Stefano Bollani e Hamilton de Holanda Ph Massimiliano Natale

Stefano Bollani e Hamilton de Holanda Ph Massimiliano Natale

Brani tratti dal repertorio della musica sudamericana insieme alle composizioni inedite dei due musicisti riempiono i tasselli di uno spettacolo appassionante, che non ammette distrazioni. Un concerto, quello proposto dai due artisti colti e creativi, in grado di stupire il pubblico sia attraverso la proposta di brani noti di grandi maestri della musica mondiale come Jobim, Piazzolla, Chico Buarque, Baden Powell, Ernesto Nazareth, rivisitati in modo originale, sia attraverso inedite composizioni strumentali che coniugano l’istrionismo del jazz ed il calore del bamdolim, mandolino a 10 corde.

Stefano Bollani  Ph Massimiliano Natale

Stefano Bollani Ph Massimiliano Natale

Come è ormai noto, nel corso delle sue performance Bollani ama dialogare e improvvisare col pubblico e, se a questo aggiungiamo la sua straordinaria tecnica, che gli è valsa il soprannome di “piccola orchestra Bollani”, l’idea di unire queste sue particolari qualità con i ritmi latino americani di Hamilton de Holanda, soprannominato il “Jimi Hendrix del bandolim”, senza mai dimenticare il proverbiale citazionismo e i momenti lasciati all’improvvisazione,  risulta sicuramente vincente .

Fotogallery a cura di: Massimiliano Natale

Hamilton de Holanda Ph Massimiliano Natale

Hamilton de Holanda Ph Massimiliano Natale

Stefano Bollani e Hamilton de Holanda Ph Massimiliano Natale

Stefano Bollani e Hamilton de Holanda Ph Massimiliano Natale

Stefano Bollani e Hamilton de Holanda Ph Massimiliano Natale

Stefano Bollani e Hamilton de Holanda Ph Massimiliano Natale

Stefano Bollani e Hamilton de Holanda Ph Massimiliano Natale

Stefano Bollani e Hamilton de Holanda Ph Massimiliano Natale

Stefano Bollani Ph Massimiliano Natale

Stefano Bollani Ph Massimiliano Natale

Stefano Bollani  Ph Massimiliano Natale

Stefano Bollani Ph Massimiliano Natale

Stefano Bollani e Hamilton de Holanda Ph Massimiliano Natale

Stefano Bollani e Hamilton de Holanda Ph Massimiliano Natale

Stefano Bollani Ph Massimiliano Natale

Stefano Bollani Ph Massimiliano Natale

Stefano Bollani Ph Massimiliano Natale

Stefano Bollani Ph Massimiliano Natale

Stefano Bollani Ph Massimiliano Natale

Stefano Bollani Ph Massimiliano Natale

Stefano Bollani e Hamilton de Holanda Ph Massimiliano Natale

Stefano Bollani e Hamilton de Holanda Ph Massimiliano Natale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pomigliano Jazz Festival: pubblico in visibilio per Kenny Garrett

Kenny Garrett Quintet Ph Errico Sarmientos

Kenny Garrett Quintet Ph Errico Sarmientos

Il pubblico delle grandi occasioni ha affollato l’area antistante le Basiliche Paleocristiane di Cimitile in Campania, lo scorso 16 luglio, in occasione dell’unica data italiana del noto sassofonista Kenny Garrett, organizzata nell’ambito della XIX edizione del Pomigliano Jazz Festival. On stage con Garrett, musicisti di elevatissimo pregio, dotati di una carica ed una tecnica davvero impressionante; stiamo parlando di Vernell Brown al pianoforte, Corcoran Holt al contrabbasso, Rudy Bird alle percussioni e McClenty Hunter alla batteria.

Kenny Garrett Quintet Ph Errico Sarmientos

Kenny Garrett Quintet Ph Errico Sarmientos

On stage alle 21.07, l’integerrimo sassofonista di Detroit, spesso al fianco di altri nomi stellari come Miles Davis, Art Blakey e Chick Corea, ha bypassato presentazioni e convenevoli di rito per catapultarsi subito tra le onde del groove. L’artista ha presentato il suo ultimo lavoro discografico intitolato “Pushing the World Away”, un album nato proprio da un temporaneo allontanamento dal resto del mondo per lasciare che le sue pulsioni creative, intuitive e compositive confluissero all’interno dei brani che, alla fine di questa lunga genesi, sono diventati  i tanti piccoli gioielli che compongono l’album. Nominato ai Grammy Awards per miglior album strumentale dell’anno, “Pushing the World Away” presenta una particolarità unica nel suo genere: si tratta, infatti, di un progetto studiato per dare voce a mutevoli stati d’animo ed è , per questo, adattabile ai più svariati contesti.

Kenny Garrett Quintet Ph Errico Sarmientos

Kenny Garrett Quintet Ph Errico Sarmientos

Metodico e rigoroso nei suoi spostamenti, sul palco Garrett diventa versatile, duttile, indomabile. Pause, colpi di scena, botta e risposta, improvvisazioni sorprendono, catturano, coinvolgono il pubblico senza mai farlo sentire soltanto un semplice spettatore. La verve carismatica di Rudy Bird alle percussioni, l’instancabile potenza di Mc Clenty alla batteria, l’incredibile padronanza al piano di Vernell Brown e la personalità di Corcoran Holt al contrabbasso rappresentano il vero surplus ultra del concerto che, attraverso le note di “Pushing the World Away” pone omaggio a grandi amici e miti di Garrett: Chick Corea, Chucho Valdés, Sonny Rollins, Donald Brown. Il brano più travolgente in assoluto è “J’Ouvert”, il termine creolo utilizzato per il Carnevale, una composizione ispirata da uno dei viaggi di Garrett nelle Antille; un brano fresco, frizzante, bello da ascoltare e da vedere, una fine prelibatezza dalla bellezza extrasensoriale.

Kenny Garrett Quintet Ph Errico Sarmientos

Kenny Garrett Quintet Ph Errico Sarmientos

Sempre elegante, concentrato e professionale, Garrett si sbottona durante l’ultima parte del concerto: un lungo richiamo ancestrale rompe le righe, gli spettatori seguono il fascino delle note e, uno dopo l’altro, si avvicinano sotto palco. Le vibrazioni entusiaste non sfuggono a Garrett che, sulla scia di una eccellente perfomance di tutto il gruppo, chiama sul palco piccoli gruppi di spettatori, li incita a ballare a ritmo di groove, la sua voce, le sue mani, il suo strumento dettano il ritmo delle anche, delle gambe, della testa di ciascuno di essi.

Kenny Garrett Quintet Ph Errico Sarmientos

Kenny Garrett Quintet Ph Errico Sarmientos

La formula perfetta di un incantesimo, una festa destinata a durare fino alle 23.00 in punto, quando Kenny e colleghi salutano, implacabili, il pubblico ancora affamato di sorrisi. Nel cuore rimane la certezza che un simile calore avrà lasciato anche a Garrett e colleghi la voglia di tornare ancora una volta a farci ballare all’ombra del Vesuvio.

Raffaella Sbrescia

San’t Elmo Estate: la poesia degli Avion Travel a Napoli

Avion Travel Ph Luigi Maffettone

Avion Travel Ph Luigi Maffettone

Sant’Elmo Estate, la rassegna di concerti ideata e diretta da  Michele Solipano, ambientata nella suggestiva Piazza d’Armi di Castel Sant’Elmo a Napoli, è entrata nel vivo con il concerto degli Avion Travel tenutosi lo scorso 15 luglio. Di nuovo insieme nella storica formazione il gruppo casertano composto da Peppe Servillo, Fausto Mesolella, Mario Tronco, Mimì Ciaramella, Ferruccio Spinetti, Peppe D’Argenzio si è, infatti, esibito all’interno della manifestazione in occasione della tappa partenopea del Retour 2014, il viaggio attraverso il quale gli Avion Travel ripercorreranno i momenti salienti del loro percorso artistico. I grandi successi e i brani più amati dal grande pubblico compongono, infatti, la scaletta proposta da una delle realtà più apprezzate dello scenario musicale italiano.

Avion Travel Ph Luigi Maffettone

Avion Travel Ph Luigi Maffettone

La cura, la passione e l’artigianalità dei testi e degli arrangiamenti che compongono il repertorio degli Avion Travel rappresentano la garanzia di qualità della loro musica e se, a tutto questo aggiungiamo l’espressività scenica del frontman Peppe Servillo, possiamo stare certi del fatto che un concerto degli Avion Travel rappresenta un vero e proprio viaggio tra gli ingranaggi del nostro stesso cuore. Proprio così come è accaduto la scorsa notte sotto le stelle del Vomero: “Dormi e sogna”, “L’Atleta ritrovato”, “La cena difficile”, “Il trovatore”, “L’amante improvviso”, “Il giocatore”, “Tigri”, “La famiglia”, “Aria di te”, “Leggera” sono i primi tasselli del puzzle musicale composto dagli Avion Travel: storie, passioni, emozioni vissute e raccontate a 360 gradi, attraverso voci e strumenti che, come magici scalpelli d’avorio, intagliano e cesellano piccoli capolavori da condividere.

Avion Travel Ph Luigi Maffettone

Avion Travel Ph Luigi Maffettone

La forte sintonia, la fraterna complicità che si evince dagli sguardi e dal reciproco cercarsi sul palco, da parte dei musicisti, testimonia il ritrovato spirito di un tempo. “Cuore grammatico”, “Vivere forte”, “Piccolo tormento”, “Primo amore”, “Dalle stazioni al mare”, “Un’altra vita”, “Abbassando” e “Sentimento” completano, infine, il ritratto di una serata da ricordare ogni qual volta si avrà voglia di pensare ad una canzone che viene dal cuore.

Fotogallery a cura di: Luigi Maffettone

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Villa Ada incontra il mondo: Dawn Penn & The Shanty Band in concerto

Dawn Penn Ph Roberta Gioberti

Dawn Penn Ph Roberta Gioberti

Dawn Penn, riconosciuta come una delle regine della musica reggae e nativa di Kingston, in Giamaica, è stata la protagonista di uno dei concerti organizzati nell’ambito di “Villa Ada incontra il mondo”, la rassegna che si tiene in uno dei più bei parchi di Roma con l’obiettivo di offrire ai cittadini uno spazio che possa riempire tutti i momenti della giornata, all’insegna della qualità. Cresciuta in una famiglia già completamente immersa nella musica, Dawn Penn ha studiato pianoforte, violino classico e canto, esibendosi anche con sua sorella. Forte di una lunga carriera, iniziata nel lontano 1967, l’artista ha conosciuto anche un periodo di allontanamento dalla musica ma, nonostante ciò, ha saputo riprendersi lo scettro che le apparteneva ottenendo riscontri, riconoscimenti ed attestati di stima a livello globale. La sua forte e magnetica personalità, unita ai contenuti di interesse socio-culturale delle sue canzoni, l’hanno resa gradita e seguitissima ospite dei più importanti Festival musicali, sia in Europa che Oltreoceano, a ulteriore testimonianza della valenza iconica della sua importante figura artistica.

 Fotogallery a cura di: Roberta Gioberti

Dawn Penn Ph Roberta Gioberti

Dawn Penn Ph Roberta Gioberti

 Dawn Penn & The Shanty Band Ph Roberta Gioberti

Ph Roberta Gioberti

Dawn Penn Ph Roberta Gioberti

Dawn Penn & The Shanty Band Ph Roberta Gioberti

Ph Roberta Gioberti

Dawn Penn & The Shanty Band Ph Roberta Gioberti

 

 

 

 

Jovine in concerto all’ Arenile Reload: una festa di note e parole

Jovine Ph Luigi Maffettone

Jovine Ph Luigi Maffettone

Dopo la grande avventura a The Voice, il talent show che l’ha visto brillare nella squadra di J-Ax, Valerio Jovine è tornato a Napoli con un affollatissimo concerto all’ Arenile Reload, tenutosi lo scorso 12 luglio, all’interno di Drop, la rassegna di concerti che racchiude il meglio della musica italiana ed internazionale. Con una serratissima scaletta, il  cantante partenopeo ha conquistato ancora una volta la platea grazie alla sua verve energetica che, nel corso degli anni, gli ha permesso di essere riconosciuto come una delle realtà musicali più apprezzate non solo dal pubblico ma anche dai colleghi. Jovine vanta, infatti, tante collaborazioni importanti, prima delle quali quella con il fratello, JMR dei 99 Posse, gruppo in cui anche lui milita dal 2010.

Jovine Ph Luigi Maffettone

Jovine Ph Luigi Maffettone

L’atmosfera festosamente reggae del suo live è stata il contesto in cui l’artista ha cantato molte e famose canzoni, prima tra tutte “Napulitan”, manifesto di cosmopolitismo e pacifica fratellanza, scritta in collaborazione con O’ Zulù e che, mai quanto oggi, accomuna  i nostri pensieri, le nostre emozioni, le nostre suggestioni.

Jovine Ph Luigi Maffettone

Jovine Ph Luigi Maffettone

Lo stile innovativo e sovversivo di Jovine rappresenta la valvola di sfogo del fervore, l’entusiasmo e la grinta con Valerio rivisita, crea e manipola testi e arrangiamenti con duttile creatività. Un travolgente “contrabbandiere” di note che, privo di schemi, etichette, pregiudizi, dispensa sorrisi in nome di un’indomita passione.

Fotogallery a cura di: Luigi Maffettone

Jovine Ph Luigi Maffettone

Jovine Ph Luigi Maffettone

Jovine Ph Luigi Maffettone

Jovine Ph Luigi Maffettone

Jovine Ph Luigi Maffettone

Jovine Ph Luigi Maffettone

Jovine Ph Luigi Maffettone

Jovine Ph Luigi Maffettone

Jovine Ph Luigi Maffettone

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Jovine Ph Luigi Maffettone

Jovine Ph Luigi Maffettone

Jovine Ph Luigi Maffettone

Jovine Ph Luigi Maffettone

Jovine Ph Luigi Maffettone

Jovine Ph Luigi Maffettone

Jovine Ph Luigi Maffettone

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Venerdì d’Autore all’Intra Moenia: Katres incanta il centro storico di Napoli

Venerdì d'Autore: Katres Ph Luigi Maffettone

Venerdì d’Autore: Katres Ph Luigi Maffettone

Si è svolto lo scorso 11 luglio il secondo Venerdì d’Autore, l’incontro musicale ideato dalla giornalista Raffaella Sbrescia in collaborazione con il Caffè Letterario Intra Moenia di Piazza Bellini a Napoli. Protagonista della serata, la cantautrice siciliana Teresa Capuano, in arte Katres che, ad un anno di distanza dalla pubblicazione del suo primo ed apprezzatissimo album intitolato “Farfalla a Valvole”, ha cantato non solo alcuni brani estratti dal disco, di cui è autrice e produttrice artistica, ma anche deliziato i presenti con ben due brani che ascolteremo nel prossimo album, attualmente in lavorazione.

Venerdì d'Autore: Katres Ph Luigi Maffettone

Venerdì d’Autore: Katres Ph Luigi Maffettone

Riconosciuta come una delle penne e delle voci più promettenti d’Italia, Katres ha preso parte a numerosi Premi riservati ai più talentuosi cantautori della penisola, riscuotendo, spesso, non solo l’apprezzamento degli addetti ai lavori, ma anche prestigiosi riconoscimenti. Tra i suoi numerosi pregi, spicca una vocalità calda, morbida, potente e vellutata che, associata alla padronanza strumentale della chitarra e ad una personalità forte e decisa, determina il ritratto perfetto di un artista da tenere assolutamente in considerazione.

Venerdì d'Autore: Katres Ph Luigi Maffettone

Venerdì d’Autore: Katres Ph Luigi Maffettone

L’incontro a tu per tu con Katres si è svolto attraverso un incalzante botta e risposta, tra curiosità legate alle canzoni, agli ascolti, ai trascorsi e alle preferenze artistiche di un artista che ama scrivere di e per le donne. Proprio un percorso al femminile è quello che Katres racconta in “Farfalla a Valvole” ed è forse anche per questo che il primo brano in scaletta, eseguito rigorosamente dal vivo, voce e chitarra, è “Coiffeur”, il primo singolo estratto dall’album che tratta ironicamente dei cambiamenti e dei colpi di testa che, nelle donne, spesso implicano svolte esistenziali in atto.

Venerdì d'Autore: Katres Ph Luigi Maffettone

Venerdì d’Autore: Katres Ph Luigi Maffettone

A seguire “Conto e canto”, un susseguirsi di idee che si confrontano, che si scontrano, si smontano e poi cadono fino ad alleggerirsi come sogni in dissolvenza. Spazio anche al doppio legame di Katres alla Sicilia a e alla Campania: nata e cresciuta tra due grandi vulcani, Teresa racconta se stessa in “Madre Terra”, un brano agrodolce che ben si sposa con la metaforica immagine madre-figlia. Dedicato a Bianca d’Aponte, cantautrice e figura femminile a cui Katres dimostra di essere molto legata, attraverso una costante e fortunata partecipazione al premio musicale a lei dedicato, “Farfalla a valvole” è un album davvero molto ricco di parole, di poesia, di storie. Una di queste è “Via dalla mia vita”, un brano forte, intimo e adatto a rispecchiare lo stato d’animo di tutte quelle donne che, per colpa di un cuore troppo debole, si arrendono ad una vita in compagnia di un uomo che non le ama per davvero.

Venerdì d'Autore: Katres Ph Luigi Maffettone

Venerdì d’Autore: Katres Ph Luigi Maffettone

La musica, respiro del mondo di Katres, rappresenta lo spunto per tornare anche indietro nel tempo, ecco, dunque, spuntare in scaletta “Cu ti lu dissi”, un appassionato canto d’amore in siciliano, frutto della speciale penna di Rosa Balistreri. Piazza Bellini, in costante fermento, cede all’incanto della voce di Katres che, sulle note del brano intitolato “Non ho bisogno”, spicca il volo tra nuvole di leggiadri gorgheggi.

Venerdì d'Autore: Katres Ph Luigi Maffettone

Venerdì d’Autore: Katres Ph Luigi Maffettone

Come accennato in apertura, Teresa omaggia il pubblico del centro storico di Napoli con ben due brani che faranno parte del suo nuovo album, il primo s’intitola “Bla bla bla”: un brano ironico e pungente, incentrato sulla sostanza delle cose che ci circondano, mentre il secondo è “Ormai ho deciso”, una testimonianza caratteriale che non ammette repliche e che rappresenta un’ulteriore prova di maturazione autoriale dell’artista. In concomitanza con l’arrivo dell’estate, Teresa si è anche divertita ad interpretare “Spensierati giorni”, il racconto di un’avventura amorosa di quelle tipicamente estive vissute al mare. In chiusura, ancora un bis, con “Coiffeur”, un brano che, come la voce di Katres, nel cuore e nella testa, resta, resta, resta.

Raffaella Sbrescia

Fotogallery a cura di: Luigi Maffettone

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Venerdì d’Autore: Katres Ph Luigi Maffettone

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Venerdì d’Autore: Katres Ph Luigi Maffettone

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