I 40 Sepe’s Angels sul palco di Piazza Dante a Napoli a sostegno della classe operaia

Concerto a sostegno della classe operaia - Napoli ph Roberta Gioberti

Concerto a sostegno della classe operaia – Napoli ph Roberta Gioberti

Musica e parole in Piazza Dante per i cassintegrati.  Il «primo maggio» organizzato dal  musicista napoletano Daniele Sepe, tenutosi lo scorso 7 luglio, è stato un grande evento solidale pensato a sostegno della cassa di resistenza del comitato di lotta. La massiccia partecipazione, sia da parte del pubblico che degli artisti della scena musicale campana, è stata veramente notevole, una dimostrazione tangibile della grande attenzione e dell’intensa sensibilità nei riguardi dei diritti dei lavoratori e delle tematiche sociali più delicate. 

Concerto a sostegno della classe operaia - Napoli ph Roberta Gioberti

Concerto a sostegno della classe operaia – Napoli ph Roberta Gioberti

Fittissima la schiera dei musicisti che hanno preso parte all’evento: Foja, Lamaschera, Tartaglia&Aneuro, Nelson, Shaone, ‘O Rom, Ar Meitheal, Calatia, Demonilla, Marcello Coleman, Aldolà Chivalà, Napoli Extracomunitaria, Mc Mariotto, Maldestro, Gnut plus Guappecartò, Pier Macchié, Pepp-Oh, Dolores Melodia, Gatos do mar, Piero Gallo, Massimo Ferrante, Antonino Iuorio, Probabilecoda, Jah Farmer & Nah Deal Band, Matteo Marolla e Zumpinária Banda, Delucao + Laye Ba, Bisca, Voodo Miles, Blindur, Mario Insenga, Antonello Cossia, Maurizio Capone, Captain Sepe & funky crew e Dj Rallo.

Photogallery a cura di: Roberta Gioberti

Concerto a sostegno della classe operaia - Napoli ph Roberta Gioberti

Concerto a sostegno della classe operaia – Napoli ph Roberta Gioberti

Concerto a sostegno della classe operaia - Napoli ph Roberta Gioberti

Concerto a sostegno della classe operaia – Napoli ph Roberta Gioberti

Concerto a sostegno della classe operaia - Napoli ph Roberta Gioberti

Concerto a sostegno della classe operaia – Napoli ph Roberta Gioberti

Concerto a sostegno della classe operaia - Napoli ph Roberta Gioberti

Concerto a sostegno della classe operaia – Napoli ph Roberta Gioberti

Concerto a sostegno della classe operaia - Napoli ph Roberta Gioberti

Concerto a sostegno della classe operaia – Napoli ph Roberta Gioberti

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Concerto a sostegno della classe operaia - Napoli ph Roberta Gioberti

Concerto a sostegno della classe operaia – Napoli ph Roberta Gioberti

Concerto a sostegno della classe operaia - Napoli ph Roberta Gioberti

Concerto a sostegno della classe operaia – Napoli ph Roberta Giobert

Concerto a sostegno della classe operaia - Napoli ph Roberta Gioberti

Concerto a sostegno della classe operaia – Napoli ph Roberta Gioberti

Concerto a sostegno della classe operaia - Napoli ph Roberta Gioberti

Concerto a sostegno della classe operaia – Napoli ph Roberta Gioberti

Concerto a sostegno della classe operaia - Napoli ph Roberta Gioberti

Concerto a sostegno della classe operaia – Napoli ph Roberta Gioberti

Concerto a sostegno della classe operaia - Napoli ph Roberta Gioberti

Concerto a sostegno della classe operaia – Napoli ph Roberta Gioberti

Concerto a sostegno della classe operaia - Napoli ph Roberta Gioberti

Concerto a sostegno della classe operaia – Napoli ph Roberta Gioberti

Concerto a sostegno della classe operaia - Napoli ph Roberta Gioberti

Concerto a sostegno della classe operaia – Napoli ph Roberta Gioberti

Concerto a sostegno della classe operaia - Napoli ph Roberta Gioberti

Concerto a sostegno della classe operaia – Napoli ph Roberta Gioberti

Concerto a sostegno della classe operaia - Napoli ph Roberta Gioberti

Concerto a sostegno della classe operaia – Napoli ph Roberta Gioberti

Concerto a sostegno della classe operaia - Napoli ph Roberta Gioberti

Concerto a sostegno della classe operaia – Napoli ph Roberta Gioberti

Concerto a sostegno della classe operaia - Napoli ph Roberta Gioberti

Concerto a sostegno della classe operaia – Napoli ph Roberta Gioberti

 

Marigliano in Jazz 2015: il fotoreportage della IX edizione

Marigliano in Jazz 2015 ph Luigi Maffettone

Marigliano in Jazz 2015 ph Luigi Maffettone

Ottimi riscontri per la IX edizione del festival Marigliano in jazz grazie alle attese performance di musicisti di grande rilievo  internazionale. Passione, talento ed emozione si sono alternate sul palco del festival gratuito venerdì 10, sabato 11 e domenica 12 Luglio 2015. La tre giorni di concerti ha visto il prevalere della cultura musicale afroamericana con  le sonorità mediterranee di Sandra Carrasco e il chitarrista napoletano Giacinto Piracci, che ha presentato in anteprima l’ultimo album dal titolo “Persistence”. Sabato 11 il pubblico ha acclamato l’ospite più atteso, Ravi Coltrane, figlio del leggendario sassofonista mentre domenica 12 la rassegna si è chiusa con un talento del jazz internazionale, la newyorchese di origine cilena, Melissa Aldana.

Programma del Marigliano in Jazz Festival 2015

Venerdì 10 luglio

Sandra Carrasco “al Sur”
Sandra Carrasco – voce,
Daniel Jiménez “Melòn” – chitarra

Giacinto Piracci “Persistence”
Giacinto Piracci – chitarra
Mario Nappi – pianoforte
Francesco Galatro – contrabbasso
Sergio Di Natale – batteria

Sabato 11 luglio

Ravi Coltrane Guitar Quartet
Ravi Coltrane – sassofono tenore
Adam Rogers – chitarra
Scott Colley – contrabbasso
Nate Smith – batteria

Domenica 12 luglio

Melissa Aldana “Crash” Trio
Melissa Aldana – sassofono tenore
Pablo Menares – contrabbasso
Jochen Rueckert – batteria

Photogallery a cura di: Luigi Maffettone

Marigliano in Jazz 2015 ph Luigi Maffettone

Marigliano in Jazz 2015 ph Luigi Maffettone

Marigliano in Jazz 2015 ph Luigi Maffettone

Marigliano in Jazz 2015 ph Luigi Maffettone

Marigliano in Jazz 2015 ph Luigi Maffettone

Marigliano in Jazz 2015 ph Luigi Maffettone

Marigliano in Jazz 2015 ph Luigi Maffettone

Marigliano in Jazz 2015 ph Luigi Maffettone

Marigliano in Jazz 2015 ph Luigi Maffettone

Marigliano in Jazz 2015 ph Luigi Maffettone

Marigliano in Jazz 2015 ph Luigi Maffettone

Marigliano in Jazz 2015 ph Luigi Maffettone

Marigliano in Jazz 2015 ph Luigi Maffettone

Marigliano in Jazz 2015 ph Luigi Maffettone

Marigliano in Jazz 2015 ph Luigi Maffettone

Marigliano in Jazz 2015 ph Luigi Maffettone

Marigliano in Jazz 2015 ph Luigi Maffettone

Marigliano in Jazz 2015 ph Luigi Maffettone

Marigliano in Jazz 2015 ph Luigi Maffettone

Marigliano in Jazz 2015 ph Luigi Maffettone

Marigliano in Jazz 2015 ph Luigi Maffettone

Marigliano in Jazz 2015 ph Luigi Maffettone

Marigliano in Jazz 2015 ph Luigi Maffettone

Marigliano in Jazz 2015 ph Luigi Maffettone

Marigliano in Jazz 2015 ph Luigi Maffettone

Marigliano in Jazz 2015 ph Luigi Maffettone

 

Marigliano in Jazz 2015 ph Luigi Maffettone

Marigliano in Jazz 2015 ph Luigi Maffettone

 

Marigliano in Jazz 2015 ph Luigi Maffettone

Marigliano in Jazz 2015 ph Luigi Maffettone

 

Marigliano in Jazz 2015 ph Luigi Maffettone

Marigliano in Jazz 2015 ph Luigi Maffettone

 

Marigliano in Jazz 2015 ph Luigi Maffettone

Marigliano in Jazz 2015 ph Luigi Maffettone

 

Marigliano in Jazz 2015 ph Luigi Maffettone

Marigliano in Jazz 2015 ph Luigi Maffettone

 

Marigliano in Jazz 2015 ph Luigi Maffettone

Marigliano in Jazz 2015 ph Luigi Maffettone

 

Marigliano in Jazz 2015 ph Luigi Maffettone

Marigliano in Jazz 2015 ph Luigi Maffettone

 

Marigliano in Jazz 2015 ph Luigi Maffettone

Marigliano in Jazz 2015 ph Luigi Maffettone

 

Umbria Jazz ’15: Bad Plus Trio, Snarky Puppy, Antonio Faraò Quartet, Vijay Iyer. Le foto

Umbria Jazz 2015 ph Roberta Gioberti

Umbria Jazz 2015 ph Roberta Gioberti

Doppio concerto nella serata di lunedì al Santa Giuliana per Umbria Jazz ’15 con Bad Plus, trio (Reid Anderson al contrabbasso, Etahn Iverson al piano e David King alla batteria) noto per le sue rivisitazioni di musica rock e pop in chiave jazz, tra le più entusiasmanti novità musicali degli ultimi anni, si unisce a Joshua Redman, tenorsassofonista, figlio d’arte (il padre era Dewey Redman, importante esponente del free jazz e collaboratore di Keith Jarrett) con una luna carriera alle sue spalle. Insieme presentano il disco “The Bad Plus Joshua Redman” uscito quest’anno, con pezzi originali dei quattro musicisti. Subito dopo il palco è dello Snarky Puppy, ensemble elettrico che rappresenta una delle realtà musicali più entusiasmanti degli ultimi anni, interprete di una musica con influenze R&B, funk e fusion, già ammirato a Umbria Jazz lo scorso luglio.

Umbria Jazz 2015 ph Roberta Gioberti

Umbria Jazz 2015 ph Roberta Gioberti

Altro grande protagonista di questa edizione di Umbria Jazz è Antonio Faraò, uno dei più affermati jazzisti italiani sulla scena internazionale, l’ artista dallo stile inconfondibile ha presentato al pubblico il nuovo lavoro di brani inediti, intitolato “Boundaries”,  con impressionante energia e tecnica pianistica.

Dopo l’escursione nel terreno minato del quartetto d’archi e delle ambientazioni cameristiche del precedente lavoro per ECM (Mutations), risolta al solito brillantemente, Vijay Iyer ritorna allo storico trio acustico, con Stephan Crump e Marcus Gilmore, attivo da undici anni, qui al debutto per la prestigiosa etichetta bavarese, aggiunge ulteriori tasselli ad una personale interpretazione del piano trio che sembra aver raggiunto in Break Stuff una possibile quadratura del cerchio.

Photogallery a cura di: Roberta Gioberti ( inviata a Perugia)

Umbria Jazz 2015 ph Roberta Gioberti

Umbria Jazz 2015 ph Roberta Gioberti

Umbria Jazz 2015 ph Roberta Gioberti

Umbria Jazz 2015 ph Roberta Gioberti

 

Umbria Jazz 2015 ph Roberta Gioberti

Umbria Jazz 2015 ph Roberta Gioberti

 

Umbria Jazz 2015 ph Roberta Gioberti

Umbria Jazz 2015 ph Roberta Gioberti

 

Umbria Jazz 2015 ph Roberta Gioberti

Umbria Jazz 2015 ph Roberta Gioberti

 

Umbria Jazz 2015 ph Roberta Gioberti

Umbria Jazz 2015 ph Roberta Gioberti

 

Umbria Jazz 2015 ph Roberta Gioberti

Umbria Jazz 2015 ph Roberta Gioberti

 

Umbria Jazz 2015 ph Roberta Gioberti

Umbria Jazz 2015 ph Roberta Gioberti

 

Umbria Jazz 2015 ph Roberta Gioberti

Umbria Jazz 2015 ph Roberta Gioberti

 

Umbria Jazz 2015 ph Roberta Gioberti

Umbria Jazz 2015 ph Roberta Gioberti

 

Umbria Jazz ’15: la street parade live dei Funk Off con Paolo Fresu ed il Frank Zappa di Stefano Bollani

Paolo Fresu @ Umbria Jazz 15 ph Roberta Gioberti

Paolo Fresu @ Umbria Jazz 15 ph Roberta Gioberti

Musica nel centro storico da mezzogiorno a tarda notte, a pagamento e gratuita, al chiuso e all’aperto, Umbria Jazz 15 entra nel vivo e l’atmosfera, già calda fin dalle prime battute, è, se possibile, ancora più pregna di magnetismo ed autentica emozione.  Storia e contemporaneità mescolano il fascino antico e l’eleganza moderna attraverso le note e le opere di artisti tanto diversi tra loro quanto simili per l’accomunarsi di note e pensieri su pentagramma. Le strade di Perugia sono un continuo brulicare di volti, voci, strumenti ed è semplicemente magia. Angoli, scorci, vie, negozi, teatri, Chiese, l’Arena Santa Giuliana, Teatro Morlacchi, Piazza IV Novembre, Bottega del Vino, Giardini Carducci, Arena Santa Giuliana Restaurant Stage risplendono di rinnovata bellezza e, a noi, non rimane che goderne osservando ogni minimo dettaglio e ascoltando a cuore aperto.

Di seguito la photogallery a cura di : Roberta Gioberti (inviata a Perugia)

Gli scatti sono relativi ai live di Paolo Fresu & Funk Off e di Stefano Bollani in “Sheik Yer Zappa”

Umbria Jazz 15 ph Roberta Gioberti

Umbria Jazz 15 ph Roberta Gioberti

Umbria Jazz 15 ph Roberta Gioberti

Umbria Jazz 15 ph Roberta Gioberti

 

Umbria Jazz 15 ph Roberta Gioberti

Umbria Jazz 15 ph Roberta Gioberti

 

Umbria Jazz 15 ph Roberta Gioberti

Umbria Jazz 15 ph Roberta Gioberti

Umbria Jazz 15 ph Roberta Gioberti

Umbria Jazz 15 ph Roberta Gioberti

 

Umbria Jazz 15 ph Roberta Gioberti

Umbria Jazz 15 ph Roberta Gioberti

 

Umbria Jazz 15 ph Roberta Gioberti

Umbria Jazz 15 ph Roberta Gioberti

 

Umbria Jazz 15 ph Roberta Gioberti

Umbria Jazz 15 ph Roberta Gioberti

 

Umbria Jazz 15 ph Roberta Gioberti

Umbria Jazz 15 ph Roberta Gioberti

 

Stefano Bollani @ Umbria Jazz 15 ph Roberta Gioberti

Stefano Bollani @ Umbria Jazz 15 ph Roberta Gioberti

 

Stefano Bollani @ Umbria Jazz 15 ph Roberta Gioberti

Stefano Bollani @ Umbria Jazz 15 ph Roberta Gioberti

Tutte le informazioni per reperire regolarmente i biglietti di UMBRIA JAZZ 15 sono consultabili sul sito ufficiale www.umbriajazz.com.

Le Corde di Alessandro Mannarino intrecciano i cuori del CarroPonte per Emergency

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In una molle serata di inizio luglio, l’aria ferma ed afosa di Milano si anima di  felici brusii di voci, cuori palpitanti e caldi rivoli di sudore. L’occasione è di quelle preziose: il concerto di Alessandro Mannarino a completamento del primo dei due Emergency Days ospitati dal CarroPonte di Milano. Decine di piccoli stand rimpinguano la cornice creata da centinaia di piccole bandiere in cui il rosso, colore del sangue e della resistenza, la fa da padrone. Alle 21.30 una pediatra, attiva da anni al fianco di Emergency, riassume gli obiettivi della raccolta fondi da destinare alla Sierra Leone poi è Alessandro Mannarino a districare l’affascinante giungla di corde che compone il nuovo asset di questo nuovo “Corde 2015″, il tour estivo dell’artista romano.

Pezzi di legno, pelle, corde si incastrano solleticano, accarezzano, dilaniano i sentimenti  traducendo la più intima essenza dell’anima in suono. Le chitarre affidate a Tony Canto e Alessandro Chimienti contornano il contrabbasso suonato da Nicolò Pagani, affiancate dal violoncello, sega sonora, percussioni suonate da Francesco Arcuri e dalle seducenti  ritmiche del percussionista e polistrumentista Daniele Leucci. Al violino, tamburo battente e cori la splendida Lavinia Mancusi che, dopo  un crescente percorso artistico ed il successo dell’album “Semilla”, al fianco di Mannarino trova un pubblico nuovo e pronto ad applaudirla con sincera ammirazione.

Suoni vivi e potenti  si librano nell’aria affollata di sapori, odori e umori contrastanti. La voglia di sogno e sublimazione del pensiero si alterna a quella del sordido divertimento caciarone. Il concerto si apre con la cavalcante intro “Osso di seppia”, la profondità semantica de “Le cose perdute”, la vibrante energia di “Rumba magica”. Il pubblico è carico ed elargisce vivaci cariche di entusiasmo, Mannarino accoglie l’energia e la somatizza attraverso un’intensa interpretazione di canzoni che, seppur frutto del suo stesso pugno, acquisiscono di volta in volta una forza ed una pregnanza sempre maggiore. Voci sottili, gravi, ispirate, stonate, alterate cantano sogni, speranze, ricordi, illusione e delusioni. Alessandro Mannarino raccoglie le emozioni e le riversa nelle dita, nella voce e nello sguardo fiero. Particolarmente intensa la coda sussurrata di “Deija”, la verità carnale di “Maddalena”, la spietata violenza di “Scendi giù”, la truce bestialità di “Malamor” e il sempiterno fascino del “Bar della Rabbia”.

“La vita è come na bottiglia che se scola”, canta l’artista romano, in “Statte zitta”, suscitando un silenzio riflessivo sulle note di “Serenata silenziosa”. “L’amore nero”, “Gente”, “Quando l’amore se ne va” rappresentano il filone dell’amore doloroso eppure il pubblico è un insieme d’anime dannate in una bolgia di lacrime e sudore. Dopo una breve pausa Mannarino rientra sul palco inserendo nella scarna scenografia lo striscione di protesta con su scritto “No Muos”: “Visto che sono state lasciate da sole dalla sinistra, tutte le resistenze italiane sono ben accette, spiega il cantautore mentre, un attimo dopo, richiama l’attenzione del pubblico per una comunicazione di servizio: “ Due cani sono stati lasciati in auto al chiuso, ecco il numero di targa, andateli a recuperare”. Sarà, ma a noi è metaforicamente sembrato che le due comunicazioni fossero in qualche modo connesse tra loro.

A seguire due canzoni defaticanti: “Le stelle”, brano impreziosito dal suono demiurgico e spirituale della sega sonora e “Signorina”: “Bevi vino, bevi pioggia, parla amaro hai perduto ciò che avevi di più caro nelle vene per un somaro”. “Tever Grand Hotel”, “Serenata lacrimosa”, “Gli animali” scandiscono i minuti dell’ultima parte di uno spettacolo totalizzante. Bellissima la scelta di cantare “Fatte bacià”: una preghiera d’amore fatta ai tempi della “Generazione Boh”. “Quello di Emergency è l’unico rosso presente in Italia, spiega poi l’artista, tornando a parlare e toccando temi delicati come quello dell’immigrazione e delle frontiere europee, ammonendo il pubblico: “Non pensate che la sinistra ci ritenga tutti uguali. In fondo loro sono cattolici e, in quanto tali, ritengono che chi è battezzato sia migliore di chi non lo è” chiosando a suon di note con la meravigliosa “Vivere la vita”.

Ad uno ad uno i musicisti lasciano il palco per poi rientrare con la veracità carnale di “Scetate Vajò”, “Me so m’briacato” e l’eterea bellezza filosofica di “Al monte”, brano che Mannarino sceglie per chiudere il concerto seguendo una precisa linea di pensiero. Una scelta apparentemente controcorrente che, lascia l’amaro nella bocca dei carnascialeschi fan del cantautore ma che, invece, sancisce in maniera tangibile la forza, la sensibilità e la coerenza artistica di uno degli ultimi poeti della canzone italiana.

Raffaella Sbrescia

#TempoRealeExtraTour: bagno di folla per Francesco Renga live all’Estathè Market Sound

Francesco Renga @ Estathp Market Sound ph

Francesco Renga @ Estathp Market Sound ph

“Concedetevi il lusso di pretendere di essere felici, cercate la felicità e godetevi l’amore che vi circonda; è un vostro diritto”. Questo il file rouge che Francesco Renga ha seguito lungo tutta la durata del concerto tenutosi lo scorso 10 luglio sul palco dell’Estathè Market Sound a Milano. Presente nella line up della rassegna fin dal primissimo annuncio, il cantautore si è esibito per  due ore nell’ambito del suo #TempoRealeExtraTour, il naturale proseguo di un fortunatissimo tour che l’ha portato sui palchi di tutta Italia. Con una scaletta costellata di brani spesso autobiografici, impreziositi da energici arrangiamenti rock, l’artista non si è fermato nemmeno per un attimo. Accompagnato da Giorgio Secco e Stefano Brandoni alle chitarre, Enzo Messina alle tastiere, Fulvio Arnoldi chitarra e tastiere, Giorgio Cannarozzo al basso, Phil Mer alla batteria, il tenebroso e affascinante cantautore ha subito ammaliato la platea meneghina con “Un Giorno bellissimo”, “Favole”, “La tua bellezza”: amore scomodo, amore totalizzante, amore velenoso, amore profondo, amore, amore e ancora amore.

Francesco Renga incentra gran parte delle sue canzoni su un tema che, benchè trattato da secoli, riesce ancora a dire tanto, spesso troppo. Da “Vivendo adesso” a “Cambio direzione” passando per “Dove il mondo non c’è più”, “Come te” e “L’impossibile” Renga saltella sul palco con grinta, incita il pubblico con le braccia, scherza, sorride ed emoziona senza uscire dal contesto contemporaneo: “Questo che stiamo vivendo è un momento difficile per tutti; stasera cercheremo di rendervi felici e di farvi dimenticare, per un paio d’ore, i problemi di tutti i giorni. Quello che conta è essere felici e la felicità è una cosa che spesso facciamo fatica a riconoscere”. Il live  prosegue con una cavalcata di canzoni: “Un lungo inverno”, “Ora vieni a vedere”, “Almeno un po’” “Dimenticarmi di te”  ”Era una vita che ti stavo aspettando”, “Ci sarai”, “L’amore altrove” “Un’ora in più”. Il pubblico è caldo e Francesco sembra non voler lasciare il palco. Particolarmente intensi i bis con “Angelo”, “Meravigliosa (La Luna)”  e “A un isolato da te” con tanto di pubblico in piedi sulle sedie per omaggiare il proprio beniamino e cantare all’unisono quelle che sono diventate pietre miliari all’interno della musica leggera italiana. Amore e felicità sono i dardi scagliati da Francesco Renga  che, ancora una volta, fa breccia nei nostri cuori.

Raffaella Sbrescia

Chiara Civello & Nicola Conte jazz Combo live @ Castel Sant’Elmo: le foto del concerto

Chiara Civello live @ Castel Sant'Elmo ph Luigi Maffettone

Chiara Civello live @ Castel Sant’Elmo ph Luigi Maffettone

Una location inimitabile, una voce da ricordare e canzoni che solcano la tradizione italiana toccando le corde del cuore. Questo e molto altro racchiude l’essenza del concerto che Chiara Civello ha tenuto lo scorso 9 luglio al Castel Sant’Elmo di Napoli insieme a Nicola Conte jazz Combo. Ad aprire la calda serata è la voce di Sara Carrasco con il suo omaggio a Pino Daniele. Poco dopo il palco di Piazza d’Armi si anima con le parole e le note di  “Canzoni”, la raccolta di rivisitazioni di brani composti da grandi artisti della musica italiana e straniera, con l’aggiunta di splendidi tributi alla cinematografia. Bagaglio artistico, culturale e personale di Chiara Civello, canzoni che lei stessa“avrebbe voluto scrivere”.

Chiara Civello live @ Castel Sant'Elmo ph Luigi Maffettone

Chiara Civello live @ Castel Sant’Elmo ph Luigi Maffettone

Reinventando, ricostruendo, trasformando questi brani, l’artista li ha fatti propri donando loro una nuova veste ed un’inedita chiave interpretativa. Stiamo parlando di pagine di musica che hanno segnato la discografia italiana: “Via con me”, “Io che non vivo senza te”, “Que me importa el mundo”, “Con una rosa”, “Va bene così”, “Io che amo solo te” e poi, ancora, “Incantevole”,  ”Never never never”, “Senza fine”, “I mulini dei ricordi”, “Mentre tutto scorre”, “E penso a te”, “Resta”, “Metti una sera a cena”; questi i brani che Chiara ha interpretato con personalità e carisma lasciando per ultima una’appassionata interpretazione di “Arrivederci” di Mina, ulteriore tangibile testimonianza di grazia, eleganza e talento.

Photogallery a cura di: Luigi Maffettone

Chiara Civello live @ Castel Sant'Elmo ph Luigi Maffettone

Chiara Civello live @ Castel Sant’Elmo ph Luigi Maffettone

 

Chiara Civello live @ Castel Sant'Elmo ph Luigi Maffettone

Chiara Civello live @ Castel Sant’Elmo ph Luigi Maffettone

Chiara Civello live @ Castel Sant'Elmo ph Luigi Maffettone

Chiara Civello live @ Castel Sant’Elmo ph Luigi Maffettone

Chiara Civello live @ Castel Sant'Elmo ph Luigi Maffettone

Chiara Civello live @ Castel Sant’Elmo ph Luigi Maffettone

Chiara Civello live @ Castel Sant'Elmo ph Luigi Maffettone

Chiara Civello live @ Castel Sant’Elmo ph Luigi Maffettone

Chiara Civello live @ Castel Sant'Elmo ph Luigi Maffettone

Chiara Civello live @ Castel Sant’Elmo ph Luigi Maffettone

Chiara Civello live @ Castel Sant'Elmo ph Luigi Maffettone

Chiara Civello live @ Castel Sant’Elmo ph Luigi Maffettone

Chiara Civello live @ Castel Sant'Elmo ph Luigi Maffettone

Chiara Civello live @ Castel Sant’Elmo ph Luigi Maffettone

Chiara Civello live @ Castel Sant'Elmo ph Luigi Maffettone

Chiara Civello live @ Castel Sant’Elmo ph Luigi Maffettone

Chiara Civello live @ Castel Sant'Elmo ph Luigi Maffettone

Chiara Civello live @ Castel Sant’Elmo ph Luigi Maffettone

Chiara Civello live @ Castel Sant'Elmo ph Luigi Maffettone

Chiara Civello live @ Castel Sant’Elmo ph Luigi Maffettone

Chiara Civello live @ Castel Sant'Elmo ph Luigi Maffettone

Chiara Civello live @ Castel Sant’Elmo ph Luigi Maffettone

Chiara Civello live @ Castel Sant'Elmo ph Luigi Maffettone

Chiara Civello live @ Castel Sant’Elmo ph Luigi Maffettone

Chiara Civello live @ Castel Sant'Elmo ph Luigi Maffettone

Chiara Civello live @ Castel Sant’Elmo ph Luigi Maffettone

John Hiatt in concerto in Italia, il CarroPonte come Indianapolis. Il live report dell’evento

John Hiatt live @ CarroPonte - Sesto San Giovanni

John Hiatt live @ CarroPonte – Sesto San Giovanni

CarroPonte come Indianapolis per l’unica data italiana del leggendario cantautore statunitense John Hiatt. Sangue, sudore e passione strabordano dalle corde di chitarre che hanno girato il mondo per raccontare storie dal fascino eterno. Sessant’uno anni di vita e ventidue dischi in carriera fanno di Hiatt e della sua penna un punto di riferimento per  sognatori di tutte le età. La fascinazione insita nelle terre country bluesy a lui tanto care detiene un ampio margine di ricoscimento universale. In scaletta i successi storici, spesso rivisitati dalle più grandi leggende musicali al mondo, ma anche i brani contenuti nell’ultimo “Terms of my surrender”, la tangibile testimonianza di una passione che va oltre il tempo e le convenzioni. Accompagnato da The Combo, ensemble composto da Doug Lancio (chitarra, banjo e mandolino), Nathan Gehri (basso), Kenneth Blevins (batteria) e John Coleman (tastiere), Hiatt  dimostra di essere davvero in ottima forma.

La sua voce, graffiata e sottile arrotola storie, pensieri, gioie e guai mentre è la sua chitarra a dirci tutto quello che le parole non possono. Flussi di riff, ballate strappacuore e raffinati pezzi blues colorano ogni attimo di una notte speciale:  Perfectly good Guitar, Detroit Made, Let’s give this away, Face of God, Real fine love e, ancora, Tennessee Plates, Crossing muddy waters, Cry Love, Long time comin’, I want your love inside of me sono solo alcune delle canzoni che fondono pezzi di storia Americana e frammenti di vita vissuta. Lacrime e cicatrici, segni sul cuore e nella mente che, riportati alla luce, librano il bruciore del ricordo e la calda emozione che altera il flusso del sangue in circolo ed inumidisce gli occhi, troppo spesso inariditi dall’insipido tran tran quotidiano. Grazie John.

Raffaella Sbrescia

D’Angelo and The Vanguard live: il “Black Messiah” conquista Roma

D'Angelo and The Vanguard @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

D’Angelo and The Vanguard @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

Quella che stiamo vivendo, si conferma un’estate musicalmente incandescente. Ultimo, in termini di tempo, il concerto di D‘Angelo and The Vanguard, presso la cavea dell’Auditorium Parco della Musica di Roma lo scorso 6 luglio, (questa sera protagonista all’Estathe Market Sound di Milano) rende ancora più concreta questa intuizione. Giunto in Italia per presentare il nuovo disco di inediti “Black Messiah”, il geniale musicista e produttore statunitense, considerato tra i padri fondatori del movimento neosoul, vincitore con il precedente album “Voodoo” di 2 Grammy per “Miglior Album” R&B e “Best Male R&B Vocal Performance”, ha estasiato il pubblico romano insieme ad un’ottima line-up composta da Pino Palladino, Chris Dave, Jesse Johnson, Isaiah Sharkey, Kendra Foster, Cleo “Pookie” Sample.

D'Angelo and The Vanguard @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

D’Angelo and The Vanguard @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

Frutto di ben 15 anni di gestazione e attesa , “Black Messiah” racchiude un processo di ricerca e  contaminazione tra generi: pop, jazz, R&B soul, rock. Se a questo aggiungiamo i successi che hanno scandito il percorso di crescita artistica di D’Angelo nel tempo, il risultato è una dimensione autorale profonda e polistrutturata in cui l’artista intreccia le fitte trame black ai temi che, più di altri, rispecchiano il nostro oggi: sesso, affermazione di sé, questione razziale, crudeltà, ingiustizia sociale. Trent’anni di carriera e non sentirli: D’Angelo mantiene il piglio della pregnanza semantica dei testi senza rinunciare alla libertà creativa che, in tanti anni di carriera, non è mai venuta a mancare.

Photogallery a cura di: Roberta Gioberti

D'Angelo and The Vanguard @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

D’Angelo and The Vanguard @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

D'Angelo and The Vanguard @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

D’Angelo and The Vanguard @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

D'Angelo and The Vanguard @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

D’Angelo and The Vanguard @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

D'Angelo and The Vanguard @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

D’Angelo and The Vanguard @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

D'Angelo and The Vanguard @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

D’Angelo and The Vanguard @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

D'Angelo and The Vanguard @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

D’Angelo and The Vanguard @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

D'Angelo and The Vanguard @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

D’Angelo and The Vanguard @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

D'Angelo and The Vanguard @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

D’Angelo and The Vanguard @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

Sarah Jane Morris live: una “Bloody rain” di emozioni al Blue Note di Milano

Sarah Jane Morris (foto di repertorio) ph Tonino Bernardelli

Sarah Jane Morris (foto di repertorio) ph Tonino Bernardelli

Una “Bloody Rain” di emozioni si è abbattuta sul Blue Note di Milano con il grandioso live della celebre performer britannica Sarah Jane Morris. In Italia per presentare dal vivo i brani del suo ultimo lavoro di inediti intitolato, per l’appunto,” Bloody Rain”, l’artista, più volte paragonata a Nina Simone e Janis Joplin, ha conquistato la platea del noto club meneghino con un memorabile concerto unplugged. Accompagnata dai bravissimi e ormai fidati collaboratori Tim Cansfield e Tony Remy alle chitarre, la Morris entra in scena con un vistoso abito bicolore e la sua inconfondibile capigliatura. Istinto e passione, pena e dolore, gioia e condivisione sono i cardini lungo i quali si muove la sua voce calda e profonda.

Alle 21.00 di un incandescente sabato milanese, le vuote ed assolate strade lasciano nel cuore un sentimento di malinconica solitudine, il sole sembra non voler andar via e, al suo interno, il Blue Note, pieno di persone ed eccezionalmente aperto in occasione di Expo 2015, è ancora illuminato a giorno. Sarah Jane Morris fa il suo ingresso in scena con uno sguardo fiero ed austero al contempo, le sue movenze si fan via via sempre più pronunciate, così come i brani in scaletta si muovono con grazia tra le fibre di cuori stanchi e affaticati.

Sarah Jane Morris

Sarah Jane Morris

«Enjoy the journey», esordisce l’artista, introducendo il suo show e, in effetti, di viaggio si tratterà. Le canzoni del suo “Bloody Rain” richiamano correnti musicali e tematiche ascrivibili a tanti posti nel mondo. L’Africa, in particolare, è il continente più caro alla Morris che, attraverso la sua voce, dà spazio a persone, popoli, realtà altrimenti relegate nell’angolo più buio della nostra mente in perenne cerca di svago. Intensa, disinvolta, pronta a donarsi al pubblico senza remore, Sarah racconta dei suoi amori, della sua famiglia, ricorda sua madre, sua musa ispiratrice, senza tralasciare neanche la più intima delle sue riflessioni. Pensieri, parole, note, sguardi si sfiorano, s’incrociano, si evitano, si parlano; tutt’intorno c’è il silenzio rispettoso e reverenziale di un pubblico attento, emozionato e partecipe. La forte personalità della Morris trova un notevole sostegno nell’immensa bravura di Cansfield e Remy, pronti ad esaltare ogni sfumatura della sua voce ma anche a trarre il meglio dai propri strumenti.

Per il gran finale la rossa passionaria inglese chiama sul palco due ospiti per cantare con loro  rispettivamente “I shall be released” di Bob Dylan e  “Don’t leave me this way” di The Communards coinvolgendo il pubblico in un botta e risposta dal fascino ancestrale. Nel congedarsi, l’artista annuncia nuove date a dicembre, durante le quali si esibirà con la band ma a noi è sembrato che la sua voce fosse già sufficiente a regalarci tutto ciò di cui avevamo bisogno: l’energia di emozioni da incanalare per vivere sognando.

Raffaella Sbrescia

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