Francesca Michielin: un tour nei club, gli studi da compositrice e nuove canzoni nel cassetto

Francesca Michielin ph Francesco Prandoni

Francesca Michielin ph Francesco Prandoni

Continua l’evoluzione artistica di Francesca Michielin. La giovane cantautrice ha inaugurato il nuovo tour nei club di20areLIVE al Fabrique di Milano con un concerto in grado di evidenziare nuove e più coinvolgenti sfumature della sua voce e della sua personalità. Accompagnata da Gianluca Ballarin e dai Blastema, Francesca ha modellato la scaletta del “Nice to meet you” tour aggiungendo diverse cover opportunamente riarrangiate in modo personale ma soprattutto sorprendente: «In “Nice to meet you” avevo stravolto il repertorio rendendolo più scarno. Essere da soli sul palco ti fa avere un feedback diverso, gli strumenti diventano una sorta di coperta di Linus. Questo nuovo tour è l’ultima prova di un anno molto ricco. Quello che ho fatto in questi mesi mi ha dato molta sicurezza, esibirmi nei club significherà avere un’attitudine più rock e più immediata», aveva raccontato Francesca ai giornalisti poco prima dell’inizio del concerto, ed effettivamente è proprio questa la più grossa novità. Finalmente disinvolta, libera e sicura, la Michielin ha dato prova di una evidente crescita; il risultato è uno show molto fruibile e senza momenti fermi.

Il concerto inizia con “Battito di ciglia”, con tanto di occhiali da sole e verve ironica; il messaggio è chiaro: mai prendersi troppo sul serio. Intensità in crescendo con “Amazing” e “L’amore esiste”, delicatezza ed intimismo con “È con te” e “Tutto questo vento”. Con il sopraggiungere della combo “Sola” e “Distratto”, la Michielin ha voluto ringraziare Elisa, autrice dei brani in questione: «I prossimi due brani li ha scritti per me Elisa, sono quelli con cui ho iniziato la mia carriera e li dedico a colei che per prima ha creduto in me». L’aspetto più interessante della scaletta proposta è racchiuso nella scelta e nel brillante rimaneggiamento delle cover. Nessuno stravolgimento eccessivo, sia chiaro, eppure la nuova veste di brani come “Sweet Dreams” degli Eurythmics o la già nota versione de “Il mio canto libero” di Battisti o, ancora, “Volcano” di Damien Rice” fanno proprio un bell’effetto.

Francesca Michielin ph Francesco Prandoni

Francesca Michielin ph Francesco Prandoni

Di grande impatto emotivo “Almeno tu”, colonna sonora del film in concorso al Festival del Cinema di Venezia “Piuma”: «A novembre inizierà il conservatorio, sarò lì a studiare composizione. La Francesca sognatrice vorrebbe lavorare come compositrice per musiche da film. Dopo l’esperienza di “Spiderman”, mi sono divertita con “Piuma”; trovo che sia un film intelligente. Quando compongo mi immagino sempre un film, il progressive mi piace in tutte le sue declinazioni», ha spiegato la Michielin alla stampa e, in effetti, i frutti di tanto impegno cominciano ad essere tangibili. L’ultima parte del concerto scorre veloce tra “Tutto è magnifico”, la hit portata al successo con Fedez, “Ho Heydi The Lumineers e l’immancabile successo sanremese “Nessun grado di separazione”.

Gran finale a sorpresa con “Whola Lotta Love” dei Led Zeppelin; Francesca spiazza il pubblico dopo averlo commosso e divertito. La missione è compiuta non rimane che lanciarsi di cuore, di pancia e di testa verso una nuova avventura in studio: «In questo periodo sto scrivendo molto, più sto in giro, più scrivo. Il prossimo album sarà incentrato intorno ad un’idea organica e seguirà un determinato filo conduttore. Per quando riguarda il discorso collaboratori, mi trovo benissimo con Canova, mi capisce alla perfezione. Per il resto so esattamente cosa voglio fare e ci sono persone che penso possano darmi ciò che cerco; li andrò a cercare». Noi la aspetteremo.

Raffaella Sbrescia

Ben Harper and The Innocent Criminals live a Milano: il connubio perfetto

Ben Harper and The Innocent Criminals

Ben Harper and The Innocent Criminals live al Mediolanum Forum – Assago

Ben Harper & The Innocent Criminals live al Mediolanum Forum di Assago: la celebrazione di un incantesimo perfetto. Complice la recente pubblicazione di un nuovo album in studio ‘Call It What It Is’, Ben ritrova l’alchimia giusta con la super band grazie ad un set musicale variegato e potente. Muri di suoni ricchi e strutturati hanno catalizzato l’attenzione del pubblico, sempre partecipe e concentrato. Il concerto, della durata di due ore, inizia con “Oppression”: l’atmosfera si fa subito calda con una trascinante sessione ritmica guidata da Oliver Charles alla batteria e dal percussionista Leon Mobley. Eclatante la performance dell’eccellente bassista Juan Nelson, protagonista, tra l’altro, del rifacimento di un vecchio brano funky Blues di Buddy Miles, ‘Them Changes’.

Ben Harper, dal suo canto, sprigiona tutto il suo carisma in ogni istante: sia seduto chino sulla sua chitarra suonata in slide e in tapping, sia da solo e senza microfono sul pezzo ‘Where Could I Go’, estratto dall’album con i Blind Boys Of Alabama ‘Where The Light Is’. Lunghe sessioni strumentali, su tutte, quella pensata per il brano ‘Faded’ e trasformata in un autentico viaggio della durata di ben oltre dieci minuti, hanno offerto al pubblico il lussureggiante piacere di lasciarsi sedurre da suoni nitidi e fortemente evocativi. Con una scaletta poco scontata, Ben Harper ha voluto offrire al pubblico la possibilità di compiere un excursus conoscitivo della propria evoluzione artistica. Pochi cavalli di battaglia ma tanta vibrante energia. Immancabile ‘Diamonds On The Inside’, azzeccata la scelta di ‘With My Own Two Hands’ per salutare calorosamente il pubblico e mettere il sigillo su un connubio artistico davvero imponente.

 Raffaella Sbrescia

La scaletta del concerto

Oppression (Ben Harper song)
Diamonds on the Inside (Ben Harper song)
In the Colors
Don’t Take That Attitude to Your Grave (Ben Harper song)
Finding Our Way
Shine
Morning Yearning (Ben Harper song)
Roses From My Friends (Ben Harper song)
Fight for Your Mind (Ben Harper song) / Them Changes (Buddy Miles cover)
Call It What It Is
Faded (Ben Harper song)
How Dark Is Gone
Burn One Down (Ben Harper song)
Where Could I Go (Ben Harper and The Blind Boys of Alabama cover)
Steal My Kisses
With My Own Two Hands (Ben Harper song)

 

 

Buon Compleanno Mimì 2016: i big della canzone italiana insieme ai giovani in nome di Mia Martini

 

Buon Compleanno Mimì 2016

Buon Compleanno Mimì 2016

Mia Martini: un nome, una certezza. La certezza di trovarsi di fronte ad un’artista che, a tanti anni dalla sua scomparsa, riesce ancora a riempire il cuore di vecchie e nuove generazioni. Una donna che ha saputo lasciare il segno grazie alla sua personalità, alla sua sensibilità e soprattutto grazie alla sua inimitabile voce. Quel graffio, quel pathos, quel coinvolgimento impossibile da dimenticare per chi c’era, impossibile da ignorare per chi la scopre oggi. Ci ritroviamo a parlare di lei all’indomani di “Buon Compleanno Mimì”, la grande festa tenutasi al Teatro Nuovo di Milano, organizzata dall’Associazione Minuetto Onlus – Mimì Sarà. Presente in prima linea Leda Bertè, la terza di un trio di sorelle veramente speciale. Condotta da Luisa Corna, coinvolta sia in qualità di conduttrice che di cantante, la lunga serata musicale ha voluto rappresentare un’occasione di festa ma è stata molto utile per lanciare una serie di messaggi declinabili in diversi modi. Il primo aspetto da sottolineare è l’ampio spazio che la direzione artistica dell’Associazione ha voluto dedicare non solo ai giovani dell’Associazione ma anche a tanti altri talenti reduci dalle passate edizioni di svariati talent show televisivi dimostrando una particolare attenzione nei confronti dei giovani. In scaletta tutti i più bei brani del repertorio di Mia Martini, classici senza tempo, frutto della penna dei più noti cantautori italiani, pietre miliari della musica leggera italiana che, ad oggi, acquisiscono nuove sfaccettature interpretative senza perdere lo smalto originario. Ad arricchire la nutrita line up selezionata per l’evento, un gruppo di artisti decisamente variegato e prestigioso: Stadio, Ron, Enrico Ruggeri, Toto Cutugno, Syria, Pierdavide Carone, Loredana Errore, Irene Fornaciari si sono avvicendati sul palco del Teatro Nuovo offrendo nuove interpretazioni dei propri successi ma soprattutto misurandosi con le più belle canzoni di Mia Martini all’insegna del rispetto e del ricordo di un artista che ancora oggi rimane ineguagliabile.

Raffaella Sbrescia

 

 

Paola Turci: emozione, incanto e leggerezza in “Mi amerò lo stesso”

Paola Turci ph Magliocchetti

Paola Turci ph Magliocchetti

Non c’è niente di più difficile che mettersi a nudo mostrando la propria anima senza filtri. Ci è riuscita, e con grande stile, la cantautrice romana Paola Turci e lo ha fatto sul palco del Teatro Menotti di Milano con il monologo (realizzato con Alessandra Rucco, con la regia di Emilio Russo), intitolato “Mi amerò lo stesso”, in scena fino a domani 30/09. Paola porta in scena fragilità, gioie, sogni, paure, esattamente come aveva fatto quando trovò il coraggio di scrivere l’omonima autobiografia che racconta la sua storia. Se è vero che le storie degli altri ci insegnano la nostra, allora vale davvero la pena fermarsi ad ascoltare, commuoversi, emozionarsi, divertirsi immedesimandosi nella ricerca della bellezza o di quel je ne sais quoi che possa renderci unici e speciali. Paola Turci ci rende il compito molto naturale attraverso la sua genuinità, attraverso le sue movenze delicate, attraverso la sua voce così unica e così coinvolgente. Racconta di aver rifuggito a lungo la normalità, di ricercare il bello, di non saper gestire i rapporti amorosi, di aver cercato nuovi stimoli e di averli trovati non solo nella musica ma anche nella recitazione.

Paola Turci Ph. Virginia Bettoja

Paola Turci Ph. Virginia Bettoja

Il momento più intenso dello spettacolo è il dettagliato racconto di quel terribile incidente, spartiacque della propria esistenza, avvenuto nel 1993: una randellata all’altezza del sopracciglio destro, il cofano accartocciato, il parabrezza in frantumi, sangue sul viso, la bocca piena di detriti. Ogni dettaglio raffiora nitido, sembra quasi di vivere la tragedia attimo per attimo. La compartecipazione è ai massimi livelli. Poi le fasi successive: la disperazione, l’impotenza, la consolazione, il desiderio della normalità, la ricostruzione, la rinascita. Leggerezza e la pesantezza di compenetrano e si completano creando una profonda empatia con il pubblico. Paola Turci si muove tra una miriade di specchi, volteggia e proprio agio in un fulgido abito rosso di seta, incanta la platea cantando prima a cappella, poi accompagnata dalla sua fida chitarra ed è incanto. Il messaggio che si evince alla fine è solo uno: Cerchiamo sempre di vivere con leggerezza, di ridimensionare i nostri problemi e di mostrarci per quello che siamo senza paura.

 Raffaella Sbrescia

 

 

Ornella Vanoni: un compleanno speciale al Pomigliano Jazz Festival. Le foto del concerto

Gioco e passione, classe e carisma. Sono queste le caratteristiche che fanno di Ornella Vanoni garanzia di qualità. Lei, emblema leggendario di un modo di fare musica sempre più raro, è stata protagonista di uno degli ultimi appuntamenti del Pomigliano Jazz Festival con uno straordinario concerto all’Anfiteatro Romano di Avella. Questa sua ultima avventura live s’intitola “Free soul” e racchiude un pò tutti i momenti fondamentali della carriera e della vita personale di Ornella. Un’occasione di incontro con l’artista senza alcun filtro, forse per questo ancora più preziosa e gradevole.

La photogallery del concerto a cura di : Anna Vilardi

Ornella Vanoni - Pomigliano Jazz Festival ph Anna Vilardi

Ornella Vanoni – Pomigliano Jazz Festival ph Anna Vilardi

Ornella Vanoni - Pomigliano Jazz Festival ph Anna Vilardi

Ornella Vanoni – Pomigliano Jazz Festival ph Anna Vilardi

 

Ornella Vanoni - Pomigliano Jazz Festival ph Anna Vilardi

Ornella Vanoni – Pomigliano Jazz Festival ph Anna Vilardi

 

Ornella Vanoni - Pomigliano Jazz Festival ph Anna Vilardi

Ornella Vanoni – Pomigliano Jazz Festival ph Anna Vilardi

 

Ornella Vanoni - Pomigliano Jazz Festival ph Anna Vilardi

Ornella Vanoni – Pomigliano Jazz Festival ph Anna Vilardi

 

Ornella Vanoni - Pomigliano Jazz Festival ph Anna Vilardi

Ornella Vanoni – Pomigliano Jazz Festival ph Anna Vilardi

Ornella Vanoni - Pomigliano Jazz Festival ph Anna Vilardi

Ornella Vanoni – Pomigliano Jazz Festival ph Anna Vilardi

 

Ornella Vanoni - Pomigliano Jazz Festival ph Anna Vilardi

Ornella Vanoni – Pomigliano Jazz Festival ph Anna Vilardi

 

Ornella Vanoni - Pomigliano Jazz Festival ph Anna Vilardi

Ornella Vanoni – Pomigliano Jazz Festival ph Anna Vilardi

 

Ornella Vanoni - Pomigliano Jazz Festival ph Anna Vilardi

Ornella Vanoni – Pomigliano Jazz Festival ph Anna Vilardi

 

 

Liga Rock Park: il popolo di Ligabue risponde alla chiamata del pifferaio magico ed è una festa senza fine a Monza

Luciano Ligabue - Liga Rock Park - Parco di Monza

Luciano Ligabue – Liga Rock Park – Parco di Monza

Luciano Ligabue rinnova l’incantesimo. Allo stesso modo di come farebbe un pifferaio magico l’artista ha chiamato a raccolta centinaia di migliaia di persone al Parco di Monza per la speciale maratona rock da lui stesso denominata #Ligarockpark. Un doppio appuntamento sold out che ha messo un’intera cittadina in mobilitazione per accogliere al meglio il popolo di Ligabue che, anche stavolta, non ha esitato a rispondere con entusiasmo alla chiamata del rocker di Correggio. Organizzazione impeccabile per quello che ha voluto rappresentare un vero e proprio rito di conciliazione con la più autentica bellezza umana. Il Liga Rock Park è un percorso fatto a tappe, un viaggio psico-emotivo in grado di annullare le differenze, un’esperienza in cui le parole di Ligabue sono come i fari e i suoni della sua band sono il dolce miele prodotto da un alveare in continuo fermento.

Luciano Ligabue - Liga Rock Park - Parco di Monza

Luciano Ligabue – Liga Rock Park – Parco di Monza

Ad aprire la scaletta del secondo dei due concerti di Monza è “Urlando contro il cielo”: uno squarcio nel cielo di Monza per ribadire che ci siamo. Ci hanno creati tutti sbagliati eppure non ci stanchiamo di cantare “Libera nos a Malo”: giù le mani, giù i pensieri (almeno per una volta, se ci riusciamo). Il terzo brano in sequenza è “Il giorno dei giorni”. Ligabue è concentrato, attento ad ogni dettaglio; solo dopo le prime tre canzoni, comincia a sciogliersi: «Siamo felicissimi di essere qui. Stasera fa un freddo boia, proviamo a scaldarci insieme perché se c’è una cosa che non possiamo fare è avere paura (sia del freddo che in generale)»; l’intro perfetta per una versione calda e vibrante di “Niente paura”, per l’appunto. “Guai a chi ci sveglia”, canta Ligabue in “Sogni di rock’n’roll” svelando il nostro più recondito desiderio di una vita sempre più viva, sempre più piena mentre “cerchiamo solo di non morire”.

Noi, particolari di un quadro generale che vorrebbero ma non possono ignorare, siamo la vergogna che fingiamo di provare. Luciano Ligabue mette insieme i tasselli dell’identità socio-culturale contemporanea in modo assolutamente lucido ed incontrovertibile; un mosaico perfetto in cui ciascuno di noi può tranquillamente ritrovarsi. Con il sopraggiungere di “Questa è la mia vita”, il rocker scende in passerella arrivando oltre la metà del Pit Bar Mario per potersi godere ogni sorriso, ogni squardo, ogni lacrima spesa per lui. Liga Rock Park è anche l’occasione per conoscere tre degli inediti che faranno parte di “Made In Italy”, il nuovo album che Ligabue pubblicherà il prossimo 18 novembre. Il primo proposto in scaletta è “La vita facile”, un attento bilancio esistenziale tra aspettative e rimpianti. Occhi arrossati e volto teso per “Lettera a G”: «Questa è una canzone che per me non è mai facile cantare, spero che mi aiuterete cantandola insieme a me»; così è stato.

Luciano Ligabue - Liga Rock Park - Parco di Monza

Luciano Ligabue – Liga Rock Park – Parco di Monza

Molto intenso il secondo inedito “Ho fatto in tempo ad avere un futuro (che non fosse soltanto per me): nonostante le ripetute delusioni politiche ed esistenziali, il protagonista del brano è comunque felice di averci creduto fino alla fine. L’arrangiamento della canzone in questione rivela una nuova ricerca sonora da parte di Ligabue: una elegante intro al piano, un mood jazzato accompagnato da una batteria funky e da un imponente giro di basso rende l’impianto strutturale dell’arrangiamento molto personale. “C’è sempre una ragione per brindare, per restare o continuare o scivolare sempre sugli stessi sbagli al limite dei sogni”, canta Ligabue, trovando, ancora una volta, il pieno consenso dei fan stupiti ed ammaliati dalla sua capacità di saper raccontare di se stesso ma anche di ciascuno di noi.

La rivisitazione più bella è quella di “Piccola stella senza cielo”: citazioni delle più grandi pietre miliardi del rock mondiali e inserti strumentali ai fiati sono i momenti che hanno impreziosito ancora di più uno di quei brani di cui non ci stancheremo mai. Molto particolare il set acustico durante il quale Ligabue, insieme a tutta la sua band (Federico Poggipollini e Max Cottafavi alle chitarre, Luciano Luisi alle tastiere, Davide Pezzin al basso, Michael Urbano alla batteria) ha voluto cucire una nuova veste chitarristica ad alcune delle sue canzoni: “Metti in circolo il tuo amore”, “Non è tempo per noi”, “Lambrusco & Pop Corn” sono stati i brani designati. Di grande impatto il matrimonio strumentale tra le chitarre acustiche ed i fiati di Massimo Greco (tromba e flicorno), Corrado Terzi (sax baritono) ed Emiliano Vernizzi (sax tenore e sax soprano). Apparentemente goliardico il testo del terzo inedito in scaletta, intitolato “Dottoressa” è, invece, la richiesta di aiuto di un uomo alla deriva. La classic hard-rock version de “Il muro del suono” è sempre vincente, straziante come di consueto “Il giorno di dolore che uno ha”, liberatoria e necessaria “Balliamo sul mondo”.

Luciano Ligabue - Liga Rock Park - Parco di Monza

Luciano Ligabue – Liga Rock Park – Parco di Monza

Il finale si districa tra classici irrinunciabili come “Tra palco e realtà” e “Certe notti” lasciando spazio al nuovo “G come Giungla”. Il cerchio si chiude con una magica versione acustica di “Urlando contro il cielo”: l’istantaneo fotogramma di un’umanità sempre più confusa eppure sempre più aggrappata alla vita. Il viaggio di Ligabue si conclude con una solenne promessa: «Grazie di cuore per esserci stati. So che molti di voi si sono fatti il mazzo per venire fino a qui. Tenetevi pronti perché l’anno prossimo verrò a trovarvi casa per casa. Non è una minaccia è un appuntamento». Ancora una giro di saluti e via tra i sentieri oscuri del meraviglioso Parco di Monza per una nuova avventura tutta da vivere.

 Raffaella Sbrescia

Luciano Ligabue - Liga Rock Park - Parco di Monza

Luciano Ligabue – Liga Rock Park – Parco di Monza

Scaletta

Urlando contro il cielo

Libera nos a malo

Il giorno dei giorni

Niente Paura

Sogni di rock’n’ roll

Con la scusa del Rock’n’ roll

C’è sempre una canzone

Il sale della terra

Questa è la mia vita

Leggero

Ho perso le parole

La vita facile

L’odore del sesso

Quella che non sei

Lettera a G

Happy Hour

I ragazzi sono in giro

Ho fatto in tempo ad avere un futuro

Piccola stella senza cielo

Il meglio deve ancora venire

Metti in circolo il tuo amore

Non è tempo per noi

Lambrusco & pop corn

Dottoressa

Un colpo all’anima

Il muro del suono

Il giorno di dolore che uno ha

Balliamo sul mondo

Tra palco e realtà

Bis

G come Giungla

Certe notti

Urlando contro il cielo

The Who live a Milano: quando la leggenda diventa realtà anche per chi non c’era

The Who - Back to the Who tour - Mediolanum Forum

The Who – Back to the Who tour – Mediolanum Forum

Pietre miliari del rock, creatori della colonna sonora di una generazione di giovani ribelli, pionieri del movimento punk, fautori di un’identità per i giovani britannici, nonchè creatori della rock opera, i mitologici Who tornano a Milano a distanza di 49 anni da quel lontanissimo 25 febbraio del 1967 al Palalido in occasione del “Back to The Who tour”, ovvero l’imperdibile avventura live che celebra il cinquantennale dei primi cultori di quel caos ribelle di cui avremmo tanto bisogno oggi. L’atmosfera al Mediolanum Forum era di quelle celebrative fin dalle prime ore del pomeriggio, il  concerto, iniziato con dieci minuti di anticipo alle 20.53, è stato subito ricco e vibrante. Muri di suono, pose iconiche, grafiche e visuals hanno ridisegnano per filo e per segno i tratti peculiari della storica band inglese che, ad oggi, schiera la mente, il chitarrista Pete Townshend,  la voce, Roger Daltrey, con una sezione ritmica composta da Pino Palladino al basso e da Zak Starkey, figlio di Ringo Starr, alla batteria.

The Who - Back to the Who tour - Mediolanum Forum

The Who – Back to the Who tour – Mediolanum Forum

Con un concerto della durata di due ore, i The Who hanno idealmente ripercorso tutte le tappe miliari della loro storia passando dagli album più venduti come Tommy, Quadrophenia e Who’s Next a gioielli singoli come The Kids Are Alright o la struggente  Behind Blue Eyes ma soprattutto di essere ancora in grande forma. Il finale è davvero incendiario con le potentissime Baba O’Riley e Won’t Get Fooled Again. Nessun bis, così come da tradizione, ma tanta tanta emozione e gratitudine per aver avuto il privilegio di poter conoscere dal vivo artisti di una pasta che forse non esiste più.

Raffaella Sbrescia

Video: presentazione della band e saluti finali

Setlist

“Can’t Explain”
“The seeker”
“Who Are You”
“The Kids Are Alright”
“I Can See For Miles”
“My Generation”
“Behind Blue Eyes”
“Bargain”
“Join Together”
“You Better You bet”
“5:15″
“I’m One”
“The Rock”
“Love Reign O’er Me”
“Amazing Journey”

“Tommy”

“The acid Queen”

“Pinball Wizard”

“See Me Feel Me”

“Baba O’Riley”,

“Won’t Get fooled Again”.

 

“Adesso tour”: stavolta Emma Marrone fa proprio sul serio. Live report e intervista

Emma @ Mediolanum Forum ph Luisa Carcavale

Emma @ Mediolanum Forum ph Luisa Carcavale

Essere un artista con il cuore fa la differenza e, in effetti, Emma Marrone è proprio questo: cuore, grinta, energia, genuinità e impegno. La seconda data milanese al Mediolanum Forum di Assago, in occasione del suo nuovissimo “Adesso tour”, targato F&P, ha messo in luce ogni singola sfaccettatura della sua identità personale ed artistica grazie ad uno spettacolo ben strutturato e curato in ogni dettaglio. «Credo che questo tour per la prima volta accomuni tutte le mie anime: l’anima pop, l’anima rock, l’anima cantautorale e, perché no, anche quella indie. Grazie a questa nuova avventura live potrete vedere tutte le mie sfaccettature. Sono arrivata ad un punto della mia carriera in cui le cose devo farle come si deve e, se questo significa prendersi del tempo, io me lo prendo. Ho voluto riarrangiare quasi due dischi e progettare ogni minima cosa per cercare di trasmettere tutte le emozioni che volevo al mio pubblico attraverso le immagini, i suoni, le luci. Lavoro a questo tour da gennaio scorso e per la prima volta mi sento sicura e serena con me stessa per quello che riesco a dare sul palco», ha spiegato la cantante alla stampa poco dopo il concerto, mostrandosi più in forma che mai.

La scaletta, concettualmente divisa in quattro blocchi, non conosce momenti di stallo. Emma si destreggia con sicurezza su 18 mq di palco, mostrandosi in una veste completamente nuova: su e giù per un piano inclinato, grintosa come di consueto sui successi più rock, dolce e sensuale nel coreografie ideate da Macia Del Prete, ulteriormente arricchite dal contributo del corpo di ballo composto da Daniele Sibilli, Gabriele Esposito, Antonhy Donadio, Jonathan Gerlo. «La mia prestanza fisica sul palco è resa più empatica dalla presenza dei ballerini – spiega Emma. Il piano inclinato del palco rispecchia un po’ la mia anima – continua – Sono fatta di punti fermi ma anche di concetti in continua evoluzione. Allo stesso modo il palco vive di continui cambiamenti attraverso l’uso di molta tecnologia. Si tratta di un salto produttivo veramente importante». E, in effetti, è difficile rimanere indifferenti di fronte all’esplosione creativa che Emma ed il suo staff hanno messo in atto.

Emma @ Mediolanum Forum ph Luisa Carcavale

Emma @ Mediolanum Forum ph Luisa Carcavale

Tra i fiori all’occhiello dello show c’è senza dubbio la band:  Alex Torjussen (batteria), Ryan Haberfield (chitarra), Luca Visigalli (basso), Roberto Angelini (chitarra), Massimo Greco (tastiere), Arianna Mereu (cori) ed il direttore musicale Luca Mattioni (tastiere e synth). La forte alchimia tra i musicisti ha certamente contribuito ad esaltare la nuova veste scelta per i più grandi successi di Emma che, proprio ieri, ha conquistato il tredicesimo disco di platino in carriera: «Sono felice di poter lavorare con persone serie e veramente appassionate. Nessuno di loro vive manie di protagonismo, lavoriamo tutti insieme allo stesso modo ed è stato meraviglioso creare nuovi arrangiamenti con persone realmente preparate».


 

Dentro Emma, tutto è davvero acceso e si vede: da “Occhi profondi” a “Schiena”, dall’intensa “Io di te non ho paura” alla nuova versione di “Calore”, passando per la sorprendente cover (completamente rivisitata) di “You don’t you love me” di Dawn Penn” e le immancabili “Arriverà l’amore”, “Amami”, “Non è l’inferno”, “Cercavo amore”, la cantante salentina si erge ad emblema di forza e determinazione: «Ho sempre detto che non mi sarei fatta cambiare da questo mestiere e dalle persone. Voglio essere una persona onesta perché ritengo che la sincerità non abbia prezzo, sarò per sempre me stessa», promette Emma al pubblico sempre molto attivo e partecipe.

A questo proposito, veramente impattante ed utile l’iniziativa con cui Emma ha voluto supportare Valentina Pitzalis, vittima di una grave violenza, e le attività di Fare x Bene Onlus, un’associazione che sostiene promuove e tutela i diritti inviolabili della persona, soprattutto delle categorie sociali più deboli e soggette a discriminazioni come donne, bambini e persone disabili: «Tempo fa ero a Milano e ho ricevuto la chiamata di Valentina che ha voluto raccontarmi la sua storia ed essere aiutata; a me non è rimasto che dirle semplicemente di sì e fare squadra con lei. L’ ho invitata sul palco perché queste storie raccontate di persona hanno un effetto molto diverso. Se ci sarà modo di partecipare ad altri progetti, lo farò sicuramente. Valentina sarà anche a Verona per il concerto di Loredana Bertè “Amici non ne ho ma amiche sì”» – spiega Emma.

Video: La testimonianza di Valentina Pitzalis

Confermandosi seriamente intenzionata ad impegnarsi su più fronti, Emma ha anche deciso, in accordo con SIAE, di dare spazio a tanti giovani cantautori in occasione delle aperture dei suoi prossimi concerti: «Ci saranno Antonino Spadaccino ed Elodie (che sono prodotti da me e che hanno bisogno di cantare esattamente come me), poi ci saranno tanti bravi autori che stimo molto come Zibba, Diego Mancino, Ermal Meta, Giovanni Caccamo, Amara, Dario Faini, La Rua, Lele e la mia amica Loredana Errore». Proprio nei riguardi di Loredana, Emma ha voluto spendere qualche parola in più: «Sono la prima persona ad aver ascoltato i provini dei suoi nuovi brani, oltre al suo entourage. L’ho sempre stimata molto e ora che è tornata con grande coraggio e con un nuovo bellissimo disco, ho voluto invitarla a Roma con molto piacere».

«Se mi avessero chiesto, anni fa, se immaginavo di poter esser qui oggi, avrei risposto sicuramente di no» – ha raccontato Emma al pubblico. «In ogni cosa che faccio penso sempre agli occhi dei miei genitori, non posso fare altro che essere grata a loro e a voi», ringrazia la cantante che, interrogata a questo proposito spiega: «Ringrazio perché ci credo, perché è giusto, perché è normale, perché le persone che mi seguono mi danno davvero tanta forza».

Emma @ Mediolanum Forum ph Luisa Carcavale

Emma @ Mediolanum Forum ph Luisa Carcavale

Infine un commento su quella che la stessa Emma ha definito, e a ragione, la “doppietta più bella della sua vita”: «Mi sono rilassata soltanto sulle note dell’ultimo brano in scaletta “Poco prima di dormire”. Erano mesi che lavoravo sodo, ci tenevo a fare tutto al meglio e, nonostante qualche piccola sbavatura, ritengo che sia andata veramente bene. La chiusura di questa scaletta, che ho costruito in maniera molto veloce, è affidata ad una riflessione e rispecchia esattamente il mio modo di essere: sono dura ma finisco sempre per ammorbidirmi, vivo dei picchi in cui mi scateno e poi, dopo la sfuriata, mi metto a riflettere».

                                                                                                                                                                          Raffaella Sbrescia

 

 

Queste le prossime date dell’Adesso Tour” (prodotto e organizzato da F&P Group): il 20 settembre al 105 Stadium di Genova,  il 21 settembre a Firenze al Nelson Mandela Forum,  il 23 e il 24 settembre a Romaal PalaLottomatica, il 26 settembre al Pala Evangelisti di Perugia, il 28 settembre ad Ancona al Pala Prometeo, il 30 settembre e l’1 ottobre a Bari al Pala Florio, il 3 ottobre al Palacalafiore di Reggio Calabria, il 4 ottobre al Palasele di Eboli,  il 6 ottobre a Pescara al Pala Giovanni Paolo II, l’ 8 ottobre al Palasport di Acireale, il 10 ottobre a Napoli al Pala Partenope, il 12 ottobre a Livorno al Modigliani Forum, il 14 ottobrealla Zoppas Arena di Conegliano (Treviso), il 15 ottobre al Kioene Arena di Padova, il 17 ottobre al Pala George di Montichiari, il 19 ottobre al 105 Stadium di Rimini, il 21 ottobre all’Unipol Arena di Casalecchio di Reno (Bologna), il 22 ottobre a Torino al Pala Alpitour.

Patty Pravo chiude il suo “Eccomi tour” al Carroponte. Il report del concerto

Patty Pravo live @ Carroponte

Patty Pravo live @ Carroponte

Il Carroponte 2016 si è appena concluso con ben 300mila presenze all’attivo ed un ultimo grande concerto; quello della inimitabile Patty Pravo che ha scelto proprio il palco di Sesto San Giovanni per chiudere il fortunato “Eccomi tour”, scandito da numerosi ed inattesi sold out. Emblema di libertà e punto di riferimento, l’artista è reduce dal successo riscontrato dal suo ultimo ventiseiesimo album in studio “Eccomi” (Warner Music), ulteriormente impreziosito dal contributo delle migliori penne in circolazione (Sangiorgi, Ferro, Nannini, Zibba, Bastreghi, Emis Killa).

Patty Pravo e Zibba live @ Carroponte

Patty Pravo e Zibba live @ Carroponte

A testimonianza delle grandi alchimie createsi in studio, Nicoletta Strambelli ha voluto invitare Rachele Bastreghi per un raffinato duetto sulle note del brano “Ci rivedremo poi” ed il cantautore ligure Zibba per un’appassionata versione di “Qualche cosa di diverso”, canzone che Patty ha più volte menzionato come una delle sue preferite di questo suo ultimo lavoro discografico.

Patty Pravo e Rachele Bastreghi live @ Carroponte

Patty Pravo e Rachele Bastreghi live @ Carroponte

Sorpresa, entusiasta, divertita, a tratti emozionata, Patty Pravo ha spesso interagito con il pubblico, godendosi ogni singolo applauso ed ogni singolo sorriso che l’affettuoso pubblico ha voluto donarle senza risparmiarsi un attimo.

Video: Patty Pravo live al Carroponte

Con una scaletta ricca ed esaustiva, la cantautrice veneziana, ha ripercorso tutte le tappe salienti del proprio percorso artistico senza tralasciare i grandi successi del suo vastissimo repertorio. Con una voce ora sommessa e calda, ora vibrante e potente, Patty ha accompagnato il pubblico lungo i sentieri della sua incredibile carriera: La vita è qui, A parte te, Il vento e le rose, il magico medley comprensivo di Se perdo te, Pazza idea, Ragazzo triste, Sentimento e Il paradiso ma soprattutto Pensiero Stupendo e l’eterna “E dimmi che non vuoi morire” lasciano sull’epidermide la sensazione di una piacevole carezza e la certezza di essere stati al cospetto di una delle ultime grandi dive italiane.

Raffaella Sbrescia

 

Radio Popolare festeggia 40 anni di libertà sul palco del Carroponte insieme a Afterhours, Daniele Silvestri e altre 7000 anime

40 anni Radio Popolare - Afterhours + Daniele Silvestri

40 anni Radio Popolare – Afterhours + Daniele Silvestri

«Quarant’anni dopo, crescere liberi è una necessità, ma rimane soprattutto un nostro desiderio: la nostra grande ambizione», scriveva il direttore di Radio Popolare Milano Michele Migone sul sito della più longeva emittente privata italiana pochi giorni fa. Oggi, all’indomani del grande doppio concerto tenutosi al Carroponte di Sesto San Giovanni e che ha visto sullo stesso palco gli Afterhours e Daniele Silvestri, possiamo tranquillamente affermare che questi intenti troveranno certamente un seguito coerente.

40 anni Radio Popolare - Afterhours + Daniele Silvestri

40 anni Radio Popolare – Afterhours + Daniele Silvestri

Dopo 40 anni di intensa attività, Radio Popolare si conferma una realtà preziosa, una fucina di idee e di spunti non solo per chi ama essere informato ma anche per chi di informazione vorrebbe occuparsi. La testimonianza tangibile della voglia di nuove sfide da affrontare sta nel constatare l’incredibile successo riscontrato dall’evento a cui abbiamo avuto il piacere di partecipare. Circa 7000 anime hanno preso parte alla grande festa che ha infiammato il Carroponte e l’hanno fatto partecipandovi a cuore aperto e senza riserve.

40 anni Radio Popolare - Afterhours + Daniele Silvestri

40 anni Radio Popolare – Afterhours + Daniele Silvestri

Se di libertà stiamo parlando, nessuno più degli Afterhours poteva rispondere meglio a questo invito. Manuel Agnelli e compagni sono da sempre baluardo di espressività priva di restrizioni, le loro canzoni arrivano dritte al fulcro dell’anima e la loro performance è stata, ancora una volta, impattante ed ispiratrice. Il loro ultimo lavoro “Folfiri o Folfox” rappresenta proprio questa ritrovata energia, una rinascita ed un lustro che non può passare inosservato.

40 anni Radio Popolare - Afterhours + Daniele Silvestri

40 anni Radio Popolare – Afterhours + Daniele Silvestri

Il secondo invitato di prestigio, Daniele Silvestri, è uno dei cantautori più creativi e attenti all’uso della parola che ci siano in Italia. Nel suo ultimo disco “Acrobati”, infatti, convergono idee, richiami e riferimenti ma soprattutto messaggi ben chiari e definiti. La sua performance è stata, ora intima e struggente, ora viva e divertente, senza mai rinunciare a spassosi ed irriverenti interventi mirati.

Video: “Heroes” Afterhours + Daniele Silvestri

È stato veramente bello vedere come due personalità forti e spiccate come quelle di Manuel Agnelli e di Daniele Silvestri siano riuscite a convergere su un unico binario, ancora più bello poter godere dei suoni prodotti dalle band al gran completo. Dopo aver trascorso un intero giorno a provare e riprovare insieme i rispettivi brani, i due artisti hanno trovato una speciale alchimia che non è sfuggita a nessuno dei presenti. Tra le canzoni cantante insieme, la più bella è stata “Riprendere Berlino” anche se la conclusiva “Heroes” di Bowie ha inderogabilmente sancito una lucida presa di coscienza: riuscire ad essere liberi, oggi, significa davvero essere una sorta di “eroi”. Lunga vita a Radio Popolare Milano.

Raffaella Sbrescia

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