The Zen Circus live all’ Alcatraz di Milano: musica da combattimento vero per i “leoni da tastiera”

The Zen Circus live @ Alcatraz

The Zen Circus live @ Alcatraz

Sapete che c’è? Basta buonismo a tutti i costi. Diamo spazio al disagio, al cinismo, ai bassi istinti. Facciamolo e, per aiutarci a farlo, scegliamo le canzoni firmate The Zen Circus. Appino, Karim e Ufo ieri sera hanno riempito l’Alcatraz di Milano e l’hanno praticamente rivoltato come un calzino grazie alla dirompente potenza delle loro canzoni e della loro musica. Forti del grande riscontro ottenuto dal loro ultimo album “La terza Guerra Mondiale”, i tre hanno giocato a carte scoperte. Macerie, fiamme e desolazione in primo piano. Menegreghismo, violenza e perdizione sono i mali a cui tentano di sopravvivere attraverso la loro musica disillusa e provocatrice. Fatica, sudore e sforzo psico-fisico sono  i requisiti necessari per entrare veramente nello spirito e nelle viscere di brani che si distaccano con forza e veemenza dalle tendenze in auge. Chitarre e suoni distorti fanno strada in un panorama nebbioso per ritrovare il senso di una collettività perduta a colpi di punk-rock.  Figli sbadati, sballati e arroganti sono quelli accorsi al live milanese del trio che si sono divertiti a cantare e sudare fino allo spasmo sui toni di ritmi ossessivi e testi scivolosi, perennemente protesi alla provocazione. Musica da combattimento è quella del malandrino Circo Zen che rimanda a dormire nella foschia con una sola certezza: “Maledetto il giorno in cui mi son fidato di questo paese luridosperduto, imbarazzato, freddo, grigio, solitario, disastrato dove ho creduto di esserti vicino ma vicini eran solo i guai ed i tuoi”

Setlist

La terza guerra mondiale
Canzone contro la natura
Gente di merda
Vent’anni
Non voglio ballare
Andate tutti affanculo
Ilenia
L’amorale
Pisa merda
Zingara
I qualunquisti
L’anima non conta
Terrorista
Vecchi senza esperienza
Vai vai vai!
Postumia
Mexican Requiem
Ragazzo eroe
Figlio di puttana
Canzone di Natale

BIS

Nati per subire
L’egoista
Viva
Andrà tutto bene

 

Madeleine Peyroux live al Blue Note di Milano: sogni di note con i suoi “Secular Hymns”

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Metti una nebbiosa notte di dicembre al Blue Note di Milano, un pugno di spettatori e luci soffuse. Aggiungi una voce calda e senza tempo, un chitarrista ed un contrabbassista ed ecco l’atmosfera romantica per eccellenza. A fare tutto il resto è Madeleine Peyroux, cantautrice franco-americana originaria di Athens (Georgia) che, a vent’anni da suo album d’esordio, continua il suo viaggio musicale di esplorazione di territori e generi musicali con “Secular Hymns”, un prezioso portagioie sonoro in grado di spaziare tra  funk, blues e jazz. Con il trio, completato dal chitarrista Jon Herington e dal contrabbassista Barak Mori, Madeleine ha consolato le pene di anime dannate e tartassate dalla difficile quotidianità come solo lei è capace di fare. Genio e delicatezza, autenticità e poesia, carisma e semplicità sono le sue chiavi di accesso al cuore del pubblico.

Madeleine Peyroux

Madeleine Peyroux

Ad aprire il concerto è “Getting some fun out of life” seguita da “Bird on a wire” di Johnny Cash. Scenari d’oltreoceano prendono forma nella mente mentre in sottofondo si susseguono le note di “Tango till they’re sore” o la surreale “If the sea was Whiskey”. Anacronisticamente elegante “Our lady of Pigalle”, azzeccata la scelta di “Hard time come again no more”, perfette per risollevare le anime ormai intrise di malinconia “Getting Better” e “Dont wait too long”. Il momento più prezioso di questo sogno di note è il set acustico e solitario di Madeleine, comprensivo di “J’ai deaux Amours” e “Don’t cry Baby”. Il finale è sicuramente più vivace: si inizia con “Je cherche un Homme” di Eartha Kitt, il nuovo singolo “Everything I do gohn be Funky” e la spassosa “Shout sister Shout” delle sorelle Boswell. La canzone capolavoro è “Dance me to the End of Love”: la passione e la struggente bellezza delle parole forgiano la voce di Madeleine che riesce ad insediarsi fino in fondo all’anima fino a far scorrere le lacrime calde e lente sulle guance. Neanche il tempo di riprendersi che è già tempo dei saluti con “Keep me in your heart for a while”. Sì, tenete Madeleine nel vostro cuore almeno per un attimo, magari andate a sentirla stasera al Blue Note, ne verrà davvero la pena.

Raffaella Sbrescia

Video: Everything I do gohn be Funky

http://vevo.ly/k81LaY

Luca Carboni live al Teatro degli Arcimboldi: quando il pop diventa un evergreen

Luca Carboni - Teatro degli Arcimboldi ph Francesco Prandoni

Luca Carboni – Teatro degli Arcimboldi ph Francesco Prandoni

Avevamo lasciato Luca Carboni sul palco del Fabrique di Milano lo scorso inverno, lo ritroviamo oggi, all’indomani della data al Teatro degli Arcimboldi per l’ultimo stralcio del fortunato Pop-Up Tour. Il bilancio di questo anno per il cantante bolognese, è più che positivo: a giudicare dall’affluenza di pubblico e dalle decine di milioni di views collezionate dal brano “Luca lo stesso”, si può tranquillamente affermare che la formula musicale proposta dal cantautore è ancora vincente. Molti degli elementi presenti nello spettacolo pensato per questo tour riconducono l’immaginario collettivo ad un’ipotetica apologia degli anni ’80. Temi, colori, immagini, spunti, richiami trasudano un riferimento preciso ma anche tanta emozione e veracità. L’ultimo step, in ordine temporale, di questo viaggio musicale durato 32 anni, è la chiara dimostrazione che Luca Carboni ha capito come rendere il suo repertorio sempre verde. La sua capacità di piacere ad un pubblico ampio e variegato sta nel saper fare leva su tematiche di carattere universale in modo semplice e immediato. “ll futuro è stasera” ripete una voce robotica quando si spengono le luci ad inizio concerto ed è così: Luca Carboni e la sua band paiono viaggiatori venuti da un altro tempo a raccontarci la loro idea di futuro remoto attraverso l’uso di chitarre “sintetizzate”, tastiere, riverberi ed effetti speciali.

Luca Carboni - Teatro degli Arcimboldi ph Francesco Prandoni

Luca Carboni – Teatro degli Arcimboldi ph Francesco Prandoni

Accompagnato da Vince Pastano, Fulvio Ferrari Biguzzi, Mauro Patelli, Antonello Giorgi e Ignazio Orlando, Luca Carboni è capitano ma anche regista di un concerto godibile e sereno. Particolarmente apprezzati gli ospiti coinvolti a partire da Squalo Iaco, ideatore di una nuova versione de “Il mio cuore fa ciock”. A seguire un emozionantissimo Alessandro Raina (fondatore degli Amour Fou) guesta in “Bologna è una regola” e soprattutto Tommaso Paradiso, leader dei Thegiornalisti, protagonista di un ottimo duetto sulle note della super hit “Luca lo stesso”. Ecco questo anello di congiunzione generazionale è ciò che, più di ogni altra cosa, dà l’idea dell’influenza che la cifra stilistica di Carboni abbia avuto nel corso degli anni.  Certo ci sono successi intramontabili come “Silvia lo sai”, “Farfallina”, l’irrinunciabile “Mare Mare”, “Ci vuole un fisico bestiale” e “Fragole buone buone” ma la canzone pop in grado di raccogliere e fissare in modo indelebile frammenti di vita quotidiana è quella che di tanto in tanto sentiremo ancora suonare in qualche cameretta.

Raffaella Sbrescia

La scaletta del concerto:
Happy
I ragazzi che si amano
Virtuale
Chicchi di grano
Dio in cosa crede
Sarà un uomo
Invincibili
Chiedo scusa
La nostra strada
Solarium
Milano
Il mio cuore fa ciock
Silvia lo sai
Farfallina
Bologna è una regola
Inno nazionale
Mare mare
Luca lo stesso
10 minuti
Ci vuole un fisico bestiale
O è Natale tutti i giorni
Fragole buone buone
Vieni a vivere con me

Dieci anni bellissimi: il sacro fuoco della passione incendia il live de I Ministri a Milano

I Ministri live @ Magazzini Generali

I Ministri live @ Magazzini Generali

Un concerto celebrativo, una performance muscolare, un pubblico esplosivo. La seconda delle due date (sold out) ai Magazzini Generali di Milano de i Ministri è stata un concentrato di energia. Le premesse sono state quelle giuste fin dall’infuocato opening act de Il Fieno e Joe Victor poi alle 22.45 è iniziato il main show con una scaletta davvero molto speciale. “Ieri abbiamo fatto qualcosa, oggi faremo tutto, quindi su le mani!”, incita Davide “Divi” Autelitano. Manco a dirlo: l’infuocatissimo pubblico risponde entusiasta all’appello con una tangibile e suggestiva testimonianza che sì, il pogo selvaggio in Italia esiste ancora. Ma parliamo della scaletta: oltre ai dodici brani del disco, la band milanese ha riesumato inediti e chicche a partire dal fondamentale primo album “I Soldi sono finiti”. “La mia giornata che tace”, “I nostri uomini ti vedono” e “I Soldi sono finiti” sono i primi tre brani che mettono subito le cose in chiaro: questo concerto è stato pensato per lasciare il segno (e così è stato).

I Ministri live @Magazzini Generali

I Ministri live @Magazzini Generali

“Grazie a chi ha tirato tardi insieme a noi, a chi ha macinato davvero tanti, troppi chilometri con e per noi. Molti di voi li conosciamo di persona e a voi dedichiamo questi pezzi”, spiega Autelitano, particolarmente loquace. E via ancora con “I muri di cinta”, La sacra quiete della sera”, “Il mio compagno di stanza”, “Le mie notti sono meglio dei vostri giorni”, “Lo sporco della Grecia”. I Ministri picchiano duro, suonano con tutta la forza e la passione possibile e si vede. Il loro modo di suonare è impattante al punto da catalizzare l’attenzione non solo sulle parole che profumano di sangue, sudore e rabbia ma anche sui loro strumenti, così intensamente vissuti, così veracemente ipnotici. Il concerto è lungo e non lascia nulla al caso, si continua con “Sangue dal naso”, “Piano per una fuga”, “Non mi conviene puntare in alto”, “La piazza”. “Nasciamo come band schierata, fare musica richiede uno schieramento preciso e noi riteniamo che la cultura stia da una sola parte. Omaggiamo l’anarchia che un po’ ci manca, un po’ no”, racconta il frontman de i Ministri introducendo l’unica cover del concerto “Ma chi ha detto che non c’è” di Gianfranco Manfredi. Una breve pausa, poi il rush finale con “Meglio se non lo sai” e “Diritto al tetto”.

I Ministri live @Magazzini Generali

I Ministri live @Magazzini Generali

“Per molto tempo non suoneremo a Milano, anzi non suoneremo affatto perché ci dedicheremo ad altre cose. Questo è l’epilogo di qualcosa di importante, questi 10 anni non vengono dal nulla, sono 10 anni fatti di persone. I Ministri sono palco, sudore, sputi e sangue: grazie per non averci perso di vista, siamo convinti di non essere soltanto una band, bensì qualcosa di più ampio. Godiamoci questo abbraccio”; così i Ministri salutano il pubblico in visibilio, non senza aver cantato la significativa “Abituarsi alla fine” ed uno spettacolare stage diving da brivido. A presto ragazzi, sono stati 10 anni davvero bellissimi!

Raffaella Sbrescia

 

Ermal Meta: da autore a protagonista del palco. L’epopea di un artista a tutto tondo

Ermal Meta - Umano in tour

Ermal Meta – Umano in tour

Cos’è che fa la differenza quando gratifichiamo una persona al punto da definirla artista? Io credo che si tratti della capacità di arrivare dritti al cuore con una disarmante facilità. Questo è, ad esempio, il caso di Ermal Meta che, in qualità di autore, musicista e compositore, è riuscito ad insediarsi a pieno titolo tra gli artisti più amati sia dal pubblico che dagli addetti ai lavori nonché dai colleghi. Nel tempo abbiamo imparato ad apprezzare le sue canzoni, dapprima quando era nella band La Fame di Camilla, poi come firma di brani portati al successo da noti interpreti come Francesco Renga, Emma Marrone, Marco Mengoni e tanti altri. Oggi lo riscopriamo nelle vesti di solista e padrone del palco de La Salumeria della Musica a Milano. Quello che sorprende durante l’attesa del concerto, è la presenza di un pubblico decisamente eterogeneo, una tangibile dimostrazione del fatto che l’ultimo album di inediti pubblicato da Ermal, intitolato “Umano” e la sua partecipazione al Festival di Sanremo hanno decisamente ampliato la forbice di ascolto. La delicatezza delle parole, la cura degli arrangiamenti e l’empatia emotiva suscitata da una vocalità multisfaccettata sono i crismi che rendono ogni brano in scaletta passibile di emozione.

Ermal Meta - Umano in tour - Milano

Ermal Meta – Umano in tour – Milano

La setlist, suddivisa in tre parti, ha messo in piazza brani traghettati da La Fame di Camilla, tra cui Come il sole a mezzanotte, Buio e luce, Crescere, La rivoluzione ed una versione acustica di Due lacrime da brividi. Molti i pezzi estrapolati dal suo album “Umano,” a partire dalla titletrack all’attuale singolo in rotazione radiofonica Gravita con me passando per Pezzi di paradiso, Bionda, la toccante Lettera a mio padre e Volevo dirti. Ben fatto anche l’omaggio a Leonard Cohen con una versione intimista di Hallelujah. Spazio anche per qualche brano di cui conoscevamo solo l’Ermal autore come Straordinario (Chiara Galiazzo) e Occhi Profondi (Emma Marrone) scritto insieme all’amico e collega Dario Faini, presente al concerto insieme a Niccolò Agliardi. Il finale è tutto all’insegna delle hits: Odio le favole, cantata a squarciagola da tutti e la preziosa A parte te, il gioiello più bello tenuto da parte fino all’ultimo per concludere al meglio una serata da ricordare.

Raffaella Sbrescia

 

Il lungo e caldo abbraccio di Milano ai Tiromancino. Il report del concerto

Tiromancino

Tiromancino

Milano ha salutato i Tiromancino con un lungo e caldo abbraccio della durata di 140 minuti circa. Sulla scia del grande successo riscontrato dall’ultimo album di inediti intitolato “Nel respiro del mondo” (Sony Music), Federico Zampaglione, accompagnato da Francesco Stoia (basso), Marco Pisanelli (batteria), Antonio Marcucci (chitarra elettrica) e Fabio Verdini (tastiere) è salito sul palco del Teatro Nazionale per un concerto lungo, ricco e ben assortito. Spazi sonori e letterari si sono sapientemente alternati per dare spazio a emozioni e scenari eterogenei. Tra chitarra, mandolino, pianoforte, percussioni e quant’altro, Zampaglione si è divertito a suonare una decina di strumenti impreziosendo le vesti di successi più e meno recenti. Particolarmente suggestivo il medley acustico durante il quale i Tiromancino hanno fatto salire un pugno di fans sul palco per condividere a distanza ravvicinata brani come “Imparare dal vento”, “L’alba di domani” e “La descrizione di un attimo”.  Intense anche le interpretazioni dei singoli “Piccoli miracoli”, “Tra di noi”, “L’ultimo treno della notte” così come gli omaggi al maestro Califano con “Un tempo piccolo” e a Lucio Dalla con “Felicità”. Al centro delle canzoni dei Tiromancino ci sono sentimenti profondi, duraturi che resistono al mormorio degli anni, al peso delle aspettative, alle imprevedibilità della vita beffarda. Federico Zampaglione risulta particolarmente credibile nel parlarcene attraverso la sua voce calda e rassicurante e la sua genuina essenza di cantautore e musicista appassionato.

Tiromancino live - Milano

Tiromancino live – Milano

Tra i dettagli da evidenziare anche una frastagliata serie di assoli chitarristici che hanno messo in luce un’antica e radicata passione da parte di Federico nei riguardi del blues; la matrice primaria della sua passione musicale. Parole e spazi anche per gli ospiti della serata milanese: su tutti l’amato giovane cantautore Calcutta, che ha intonato il suo brano “Oroscopo”. Sorprendente il contributo di Saturnino che, per una sera, ha lasciato da parte il basso per imbracciare il violino elettrico e dare nuova vita a “Liberi” e “Due destini”, pietre miliari del repertorio dei Tiromancino, nonché ultimi brani di un concerto particolarmente ricco da ogni punto di vista.

Raffaella Sbrescia

 Video: L’ultimo treno della notte

La mia bela la mi aspetta: il concerto del coro dell’Associazione Nazionale Alpini di Milano

Coro A.N.A live a Milano

Coro A.N.A live a Milano

Sangue, sudore, sacrificio, patriottismo, amore e saldi ideali. Questo e molto altro c’è nei canti della tradizione alpina e militare. Questo è quanto è stato proposto sul palco dell’Auditorium Fondazione Cariplo di Milano in occasione della presentazione de “La mia bela la mi aspeta: canti degli alpini e militari dal 1896 al 1943 (Decca Classics), la nuova raccolta che ha messo insieme tutti i canti più rappresentativi dell’intero repertorio. Mentre ci apprestiamo a vivere gli ultimi stralci di un triste 2016, fa strano riscoprire le radici della storia italiana con episodi di vita vissuta, di sofferenze, espressione di ideali e di sentimenti forti, di tanti sacrifici dei nostri padri di cui possiamo e dobbiamo sentirci orgogliosi. Attraverso un excursus che va dalla fine dell’Ottocento (Mamma mia vienimi incontro), alla Grande Guerra, a tante missioni per arrivare alla fine della seconda guerra mondiale, episodio con cui per fortuna si conclude l’attività bellica di un corpo storico come quello degli Alpini, un coro storico e importante come quello dell’, diretto da Massimo Marchesotti, è riuscito a riportarci indietro con lo spirito e con la mente. Scenari di grande impatto “romantico” hanno emozionato il pubblico anche grazie alla grande cura per i dettagli di tutte le armonizzazioni. Brani come “La tradotta”, “Dove sei stato mio bell’alpino”, “Sul ponte di Perati”, “Da Udin siam partiti” e soprattutto “Il testamento del Capitano” nonché “Centomila gavette di Ghiaccio” ci hanno accompagnato per mano tra gelide vette e maledette trincee, hanno ricreato i tratti di volti segnati dal dolore e dalla speranza. In sala silenzio e raccoglimento in segno di stima e ammirazione nei confronti di tutti quei compatrioti destinati a combattere senza tregua e spesso senza speranza. Giovani vite spezzate che, grazie al loro sacrificio, hanno contribuito a lasciare intatta e salda la nostra identità di popolo e di nazione. Un motivo in più per salvaguardare i tratti peculiari del nostro inestimabile patrimonio culturale, prospettiva in cui si inserisce a pieno titolo anche questa nobile iniziativa.

Raffaella Sbrescia

Elisa live a Milano: il report e la scaletta del concerto

Elisa live @Mediolanum Forum

Elisa live @Mediolanum Forum

Spettacolo a tutto tondo per Elisa in occasione della prima delle due date al Mediolanum Forum di Assago. La cantautrice, sui pachi di tutta Italia per il suo nuovissimo On Tour, che prossimamente la porterà in Gran Bretagna e Irlanda con esibizioni a Glasgow, a Manchester, a Dublino e a Londra, si è mostrata in forma veramente smagliante. All’interno di una corposa scaletta, Elisa ha inserito non solo tutti i suoi più grandi successi ma anche alcuni brani contenuti nel suo ultimo album di inediti “On” senza tralasciare gli omaggi a Mimì Martini con “Almeno tu nell’universo” e a Leonard Cohen con “Hallelujah”, due brani in grado di mettere in particolare risalto tutte le peculiari sfaccettature della sua preziosa voce. L’aspetto più importante da mettere subito in evidenza è la fortissima partecipazione da parte del pubblico che non ha davvero smesso un attimo di cantare a squarciagola. La stessa Elisa si è lasciata più volte sopraffare dall’emozione di fronte a tanto affetto. La riprova sta nel fatto che la cantante ha ripetutamente messo da parte il microfono per godersi fino in fondo l’amore del suo pubblico; sul suo volto inequivocabili espressioni di pura felicita, nella bocca solo le parole delle canzoni ed innumerevoli “grazie”.

Elisa live @Mediolanum Forum

Elisa live @Mediolanum Forum

Libera, disinvolta, leggiadra Elisa ha dispiegato le sue ali con una performance energica ed incisiva: spaziando dal soul al sound pop toccando ritmiche elettroniche e riff hard rock, l’artista ha suonato dalla chitarra all’handpan senza soluzione di continuità. Accompagnata sul palco dai musicisti Andrea Rigonat (chitarra), Curt Schneider (basso), Victor Indrizzo (batteria), Cristian Rigano (tastiere), e le coriste Jessica Childress e Sharlotte Gibson, Elisa Toffoli ha voluto mettere sul banco tutto ciò che è riuscita a costruire durante la sua carriera. Il risultato è un insieme vincente: emozione, incanto e trasporto l’hanno fatta da padrone. In poco più di due ore di concerto Elisa  è riuscita ad entrare in profonda sintonia con il suo pubblico ed essendo, quest’ultima, la missione più importante per un artista, non c’è davvero nient’altro da aggiungere.

 Raffaella Sbrescia

Elisa live @Mediolanum Forum

Elisa live @Mediolanum Forum

La scaletta del concerto

Bad Habits

No Hero

Catch the Light

Ready Now

Stay

Bruciare per te

L’anima vola

Eppure sentire (un senso di te)

Qualcosa che non c’è

The Window

Broken

Ti vorrei sollevare

Almeno tu nell’universo

(Mia Martini cover)

Heaven Out of Hell

Luce (tramonti a nord est)

A modo tuo

Yashal

Hallelujah

(Leonard Cohen cover)

Love Me Forever

Peter Pan

Labyrinth

Together

Rainbow

Encore:

With the Hurt

Gli ostacoli del cuore

Cure Me

Thurston Moore e James Sedwards live in Campania. Le foto del concerto

Thurston Moore, chitarrista e compositore statunitense nonchè fondatore dei Sonic Youth, la leggendaria band newyorkese che senza dubbio deve essere considerata una delle formazioni più importanti degli ultimi 30 anni per lo sviluppo dell’alternative rock è tornato in Italia, per la prima volta in assoluto in Campania, dopo il successo dello scorso luglio al Siren Festival, questa volta in duo, accompagnato da James Sedwards, chitarrista e bassista inglese, apprezzato per il suo lavoro nella scena avant-rock, nell’ambito dei Linea D’Ombra -Festival Culture Giovani.

Ecco le foto a cura di: Anna Vilardi

Thurston Moore e James Sedwards ph Anna Vilardi

Thurston Moore e James Sedwards ph Anna Vilardi

 Thurston Moore e James Sedwards ph Anna Vilardi

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Thurston Moore e James Sedwards ph Anna Vilardi

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Thegiornalisti: la photogallery del concerto all’Alcatraz di Milano

Sono la band del momento, loro sono i Thegiornalisti. Qui la fotogallery del concerto Sold out all’Alcatraz di Milano tenutosi lo scorso 17 novembre  a cura di Carmine Arrivo.

Qui il link dell’intervista a Tommaso Paradiso: http://www.ritrattidinote.it/interviste/thegiornalisti-completamente-sold-out.html

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