Renzo Rubino live a Milano: tra gioco, emozione e incanto

Renzo Rubino live @ Il Serraglio - Milano

Renzo Rubino live @ Il Serraglio – Milano

“Quando ero bambino, nella mia casa in Puglia c’era un pianoforte vecchio e scordato. Quello era per me il giocattolo più grande, qualcosa che potevo manipolare in maniera autonoma. All’inizio quel vecchio piano poteva generare solo 4 note ed erano proprio quelle quattro note a farmi compagnia. Nel tempo i miei genitori l’hanno aggiustato ma quelle quattro note mi sono rimaste nel cuore. Questo per dirvi: perché faccio musica? Lo faccio per gioco”. Così Renzo Rubino ha spiegato la scorsa notte al pubblico del Serraglio di Milano cosa significa per lui fare musica nell’ambito de “Il Gelato dopo il mare tour”. Gioco sì ma neanche poi tanto, le canzoni composte dal cantautore pugliese sono scritte seguendo il flusso dei pensieri e il battito del cuore. Nel corso di una serata fuori dal tempo, l’artista ha coinvolto i suoi musicisti e gli spettatori in un percorso avulso da scalette e siparietti costruiti a tavolino, anzi, si è sentito così a casa da lasciare da parte i costumi per un momento di autentica condivisione. Il suo racconto è partito dal caos per giungere ad una risoluzione logica e irreversibile, così come lo sono i ritornelli delle sue canzoni. Estroverso ma riflessivo, giocherellone ma attento ai dettagli, ironico ma sentimentalista, Renzo Rubino si è allontanato dai lustrini per dare spazio ai suoni e agli strumenti, almeno una trentina, avvalendosi, tra l’altro di una ricchissima sezione di fiati curata dal bravissimo Mauro Ottolini, che ha anche partecipato agli arrangiamenti dei brani contenuti nell’ultimo album di inediti di Rubino, prodotto da Taketo Gohara. L’atmosfera del club si rivela la più congeniale a Renzo che, attraverso la sua personalità variegata, le sue incursioni citazioniste, gli aneddoti di una vita e le parole più dolci possibili ha ipnotizzato lo spettatore all’interno di un contesto intimo traghettandolo in una dimensione leggera, ovattata, capace di mettere a proprio agio anche i meno convinti.

Raffaella Sbrescia

Thegiornalisti live a Milano: il trionfo del pop fatto in casa

Thegiornalisti live @Mediolanum Forum - Milano

Thegiornalisti live @Mediolanum Forum – Milano

Dopo mesi di attesa e tam tam mediatico, infinite attese sotto la pioggia alla cassa accrediti e al ritiro biglietti, si è consumato il concerto dei Thegiornalisti al Mediolanum Forum di Milano. Con un palazzetto strapieno in ogni ordine di posto, la band capitanata da Tommaso Paradiso si è goduta un punto di arrivo tanto importante quanto ineludibile. Emblemi di una generazione intera, quella che prova a trovare un baricentro in un contesto privo di certezze, i tre ragazzi si sono fatti strada nel cuore del pubblico italiano in modo radicato e profondo. Fenomeno di stagione, sicuramente, grazie al successo radiofonico dell’album “Completamente Sold out” ma forse anche qualcosa in più. L’accentratore delle attenzioni è il cantante e frontman della band Tommaso Paradiso che nell’arco di circa due ore è riuscito a mostrare tutta una serie di sfaccettature della propria personalità: sfrontato, brillante, caciarone, decadente, puntiglioso, ironico, emozionante, insofferente. Questo artista è un conglomerato di elementi che se da un lato affascinano, dall’altro disturbano. Le sue canzoni oscillano tra la disperazione e l’esaltazione, i sentimenti sono spesso estremizzati e in questa miscela liquida, priva di mezze misure, il pubblico ritrova la propria dimensione abbassando le difese. Tra synth di chiaro stampo anni ’80 ed emozioni millenial, il pubblico riconosce e abbraccia la band del momento che, però, ha tutto un pregresso da raccontare.

Thegiornalisti live @Mediolanum Forum - Milano

Thegiornalisti live @Mediolanum Forum – Milano

A metterlo agli atti è proprio Tommaso Paradiso che, nell’annunciare il momento acustico del concerto precisa: “Molti di voi ci seguono da tanto tempo, molti altri invece no. Ecco volevamo mostrarvi come siamo nati: tre seggiole di paglia a casa di mia madre e tanti sogni in tasca”, racconta Paradiso insieme ai soci Marco Primavera e Marco “Rissa” Musella. “E menomale”, “Autostrade umane”, “Io non esisto”, sono le canzoni scelte per il medley “dedicato al periodo in cui eravamo intelligenti”, spiega con pungente ironia Tommaso Paradiso, sempre pronto a puntualizzare contro gli haters e a sottolineare il successo dei propri brani mettendo in evidenza i cori con cui tutto il Forum ha cantato a squarciagola.

Thegiornalisti live @Mediolanum Forum - Milano

Thegiornalisti live @Mediolanum Forum – Milano guest. Elisa

Un’ampia parentesi va dedicata anche agli ospiti del concerto: si va dal djset di Calcutta in apertura, al set chitarra e voce degli Shazami (Federico Russo e Francesco Mandelli), all’autore sforna hit Dario Faini, al pianoforte per il nuovo brano “Senza”. Momento di scambio intergenerazionale con Luca Carboni sulle note di “Proteggi questo tuo ragazzo” e “Luca lo stesso”, scritto insieme a Tommaso. Breve ma intensa l’apparizione di Elisa per il bel pezzo “Tra la strada e le stelle”. Realmente esplosiva l’esibizione di Fabri Fibra con la hit estiva “Pamplona”. Il rapper ha travolto il Forum come un tornado, nessuno è riuscito a trattenersi per un tripudio di cori, braccia e coriandoli. Più che un concerto, quello dei Thegiornalisti è un mega party in casa: è lo stesso Tommaso Paradiso a spiegare che un posto così lo si può affrontare solo sentendosi come a casa propria e, in effetti, non si è smentito né con le parole né con i fatti. Tra i brani da segnalare in scaletta “Fatto di te”, “Io non esisto”, Il tuo maglione mio” ma soprattutto “Sold out” e la ormai celeberrima “Completamente”, la canzone che ha trainato i Thegiornalisti sull’olimpo della discografia italiana e che in qualche modo si fa manifesto di chi “senza una strada, senza una meta” prova ancora a credere nell’amore vero. A questo punto viva il pop e chi sa farlo bene.

 Raffaella Sbrescia

La scaletta

Senza (con Dario Faini)
Vieni e cambiami la vita
Mare Balotelli
Fine dell’estate
L’ultimo grido della notte
Disperato
Sbagliare a vivere
“L’importanza del cielo
Medley acustico: E menomale / Autostrade umane / Io non esisto
Proteggi questo tuo ragazzo (con Luca Carboni)
Luca lo stesso (con Luca Carboni)
Non caderci mai più
Fatto di te
Sold out
Per lei
Tra la strada e le stelle (con Elisa)
Il tuo maglione mio
Pamplona (con Fabri Fibra)
Non odiarmi

BIS:
Promiscuità
Completamente
Balla

Vietato morire tour: la consacrazione di Ermal Meta

Ermal Meta live @ Alcatraz - Milano ph Francesco Prandoni

Ermal Meta live @ Alcatraz – Milano ph Francesco Prandoni

La lunga attesa è valsa la resa. Il live di Ermal Meta all’Alcatraz di Milano si è felicemente consumato celebrando liturgicamente il rito della sacra condivisione di emozioni in musica. Con una scaletta energica, serrata e curata, il cantautore di origine albanese non ha lasciato nulla al caso riempiendo di entusiasmo e di gioia gli occhi delle migliaia di persone accorse al club meneghino per ascoltarlo. Accompagnato da Emiliano Bassi alla batteria, Andrea Vigentini alla chitarra e ai cori, Dino Rubini al basso, Marco Montanari alla chitarra e Roberto Cardelli alla tastiera e al pianoforte, Ermal Meta si è alternato tra chitarra e pianoforte mettendo in risalto non solo le sue doti canore ma anche la sua essenza di musicista. A scandire l’ottima performance dell’artista, una maniacale cura per il dettaglio e per la qualità del suono, due plus che hanno completato e arricchito un’offerta artistica di grande livello e di forte impatto emotivo.

Il concerto è iniziato subito con “Odio le favole”, il grande successo sanremese con cui Ermal Meta è ufficialmente uscito allo scoperto dopo l’esperienza con La Fame di Camilla e le tante collaborazioni in veste di autore. A seguire “Pezzi di paradiso”, l’intensa crudezza di “Lettera a mio padre” e la grinta di “Gravita con me”. Galvanizzato dalla fortissima e costante partecipazione del pubblico, l’artista non si è risparmiato un solo attimo: “Piccola anima”, “Ragazza paradiso”, “Bob Marley” e “Voodoo love” racchiudono il blocco che celebra la magia della normalità. Di gran classe l’intro di “Volevo dirti” con il sassofonista Luca Brizzi al sax soprano. Il momento topico del concerto è stata la parentesi acustica dedicata a “New York” ma soprattutto a “Amara terra mia” di Domenico Modugno che, cantata nella sublime versione con cui Ermal ha conquistato la serata delle cover dell’ultima edizione del Festival di Sanremo, rappresenta un’esperienza di ascolto che risulta difficile da poter descrivere a parole. L’intensità vocale ed interpretativa con cui l’artista canta questo brano può forse valere l’intero concerto; provare per credere. A stemperare i toni, “Umano” sulle cui note la band è rientrata sul palco. Gradita la scelta di mettere in scaletta anche dei brani risalenti ai precedenti con la band La fame di Camilla come “Buio e luce” e “Come il sole a mezzanotte”. Naturalmente immancabile il brano valso il terzo posto a Sanremo “Vietato morire”. A seguire “Rien ne va plus”, “Schegge” ma soprattutto la perla del suo ultimo disco, ovvero “Voce del verbo“: una ballad autentica, intensa e viva al punto di sapersi trasformare in un viaggio onirico grazie ad una fiammante coda strumentale, brillantemente riproposta anche dal vivo col supporto di visuals creati ad hoc. L’ultimo scorcio del concerto è dedicato a “La vita migliore”, “Bionda” e ad una nuova versione del brano “Straordinario” che Ermal aveva regalato a Chiara Galiazzo. Grato al punto di scendere ad abbracciare personalmente il proprio pubblico, Ermal Meta riscuote l’affetto e il successo meritato godendosi un coro unanime sulle note di “A parte te”, il bellissimo brano che chiude il concerto e sancisce un patto bilaterale basato su un mutuo scambio di emozioni sgorgate direttamente dal cuore.

Raffaella Sbrescia

 

Soul System: l’avventura live inizia ai Magazzini Generali. Il report

Soul System live @ Magazzini Generali - Milano

Soul System live @ Magazzini Generali – Milano

Avevamo lasciato i frizzanti Soul System mentre festeggiavano la vittoria di X Factor. Li abbiamo ritrovati sul palco dei Magazzini Generali di Milano dopo una manciata di mesi trascorsi a lavorare in studio insieme al produttore Antonio Filippelli. Leslie, Jiggy, Alberto, Joel e David sono quasi pronti a pubblicare il disco d’esordio ma nel frattempo hanno scelto di scaldare i motori con un live divertente ed energico. In scaletta, naturalmente, tutti i brani che hanno scandito il loro percorso nel talent targato Sky ma anche qualche inedito che ha reso molto bene l’idea di quello che andremo ad ascoltare tra poche settimane. Il sound dei Soul System unisce Hip Hop e R&B, Funk e Pop e, sebbene non inventi nulla di nuovo, riesce comunque a risultare fresco e convincente. I contenuti sono acerbi ma la chimica che unisce il gruppo è ben rodata e si sente. Il gruppo multietnico e multiculturale, formato da quattro elementi di origine ghanese affiancati da un batterista veronese, ha individuato i propri punti di forza grazie ad un rapporto di amicizia e di lavoro che dura da diversi anni. La stima, la forza di volontà e voglia di sudare donandosi sul palco sono gli elementi su cui si concentra il loro show. Bello sentirsi parte di un tutto, ora rimane da scoprire cosa avranno da dirci nel loro disco e cosa ne penserà il pubblico su larga scala. Nel frattempo potrete andare a sentirli dal vivo il 13 maggio – Torino, Piazza San Carlo; 10 giugno – Valdobbiadene (TV), Villa dei Cedri; 15 luglio – Asti, Astimusica; 17 luglio – Rimini, Rose & Crown Festival; 3 agosto – Pavullo nel Friganano (MO), Festa Provinciale ASOP; 20 agosto – Monopoli (BA ), Coccaro Beach. Il tour è prodotto da Massimo Levantini e Gaetano Puglisi per Live Nation.

Raffaella Sbrescia

Degni di nota: il Teatro Menotti ripropone l’ottimo spettacolo di Alberto Patrucco e Andrea Mirò

Mirò e Patrucco ph Isabella Ibba

Mirò e Patrucco ph Isabella Ibba

Dopo il successo ottenuto durante la scorsa stagione, il Teatro Menotti di Milano, riproporrà fino al 14 maggio lo spettacolo intitolato “Degni di nota. Tra Gaber e Brassens”. Un recital intenso, dal piglio graffiante che non basa la propria essenza su facilonerie e retorica bensì sulla forza dell’ironia intelligente e sulla musica di due giganti come Giorgio Gaber e George Brassens. Lo spettacolo, che vede protagonisti Alberto Patrucco e Andrea Mirò, con la partecipazione di Daniele Caldarini al pianoforte e tastiera, Francesco Gaffuri al contrabbasso e basso elettrico e Jacopo Pugliese alla batteria e percussioni, è diretto da Emilio Russo e riprende un lavoro che Alberto Patrucco aveva ideato nel 2014 in Segni (e) particolari, disco che riprendeva 13 musiche di George Brassens, tradotte dallo stesso Patrucco, inedite fino a quel momento in italiano. A tutto questo si aggiungono i monologhi dei testi di cui Patrucco è autore insieme ad Antonio Voceri nonché il contributo artistico della cantante e polistrumentista Andrea Mirò, che insieme a Daniele Caldarini ha firmato gli arrangiamenti dei brani proposti in scaletta. Il succo di questo spettacolo è cercare di ricreare un’occasione di incontro: tra generazioni, tra epoche, tra sensibilità, tra uomini e donne. Per farlo, Patrucco e Mirò hanno congiunto gli argomenti trattati da Gaber e Brassens innescando un geniale incastro tra prosa e musica, ironia e poesia, riflessione e leggerezza. Attuale e mai scontato, “Degni di nota” sbeffeggia il ciarpame di cu ci siamo circondati, esalta l’inutilità dei tuttologi privi di contenuto, ride dei nostri guai, sorride dei nostri difetti facendoci passare da sonore risate e nostalgici magoni in gola. Uno spettacolo strutturato, intelligente, che coinvolge lo spettatore, che lo incatena ad un flusso emotivo altalenante. Una lussuosa occasione per chi ha ancora voglia di provare a capire l’uomo contemporaneo lasciandosi coinvolgere dal fascino di storie e riflessioni senza tempo.       

Raffaella Sbrescia                                                                                                                      

BIGLIETTERIA

PREZZI SPETTACOLO

intero 26,50 € (25,00 € + 1,50 € prevendita)

ridotto over 60/under 14 – 14,00 € (12,50 € + 1,50 € prevendita)

TEATRO MENOTTI

Via Ciro Menotti 11, Milano – tel. 02 36592544 – biglietteria@tieffeteatro.it

ORARI BIGLIETTERIA

lunedì e mercoledì ore 15.00 | 18.00

martedì, giovedì, venerdì ore 15.00 | 19.00

sabato ore 15.30 | 19.00

domenica ore 15.00 | 17.00 solo per la vendita della replica pomeridiana

Acquisti online

con carta di credito su www.teatromenotti.org

ORARI SPETTACOLI

feriali ore 20.30

mercoledì ore 19.30

domenica ore 16.30

 

 

Primo Maggio Roma: le riflessioni del giorno dopo

Primo Maggio 2017 Roma ph Pixellmusic

Primo Maggio 2017 Roma ph Pixellmusic

Come ci si sente nel giorno del Primo Maggio in Italia? Quali sono i sentimenti e i pensieri che provano a farsi largo nella testa nel giorno in cui appare in maniera tanto, troppo vistosa la condizione di totale incertezza e precariato in cui siamo piombati ormai da anni? Ho provato a chiedermelo tutto il giorno. Ho provato a chiedermelo fin dal momento in cui mi sono alzata alle 5.45 per andare proprio a lavorare e ho continuato a farlo, come faccio ogni giorno, per tutto il giorno. Ad oggi, in Italia, non abbiamo proprio niente da festeggiare, i diritti sono sempre più un miraggio lontano, un ideale perduto. Le tutele dei lavoratori o aspiranti tali sono sempre meno e chi prova a tenerselo stretto un lavoro, è costretto a tenere la bocca chiusa in nome di una quotidianità sempre più priva di qualunque certezza. In un contesto umorale come quello appena descritto, si alternano in Italia manifestazioni, più o meno rilevanti, che vorrebbero ancora comunicarci dei messaggi ed esortarci a credere nel futuro. Tra tutte c’è il famoso “Concertone del Primo Maggio” a Roma che, per l’edizione 2017, ha visto tutto lo staff di iCompany e Massimo Bonelli impegnato a cercare di svecchiare un po’ tutto il programma. L’intenzione era quella di individuare le realtà musicali che nell’ultimo anno sono riuscite a conquistare l’interesse del pubblico attraverso dei contenuti di rilevanza socio-culturale e, sebbene nella pratica ci siano state diverse incongruenze, è importante evidenziare lo sforzo produttivo in un momento storico che invoglia a fare esattamente l’opposto. Sono stati in tanti a spalmare cemento sui cantanti ospiti sul palco di Piazza San Giovanni, altrettanto numerosi coloro che hanno sottolineato che il vero Primo Maggio è quello di Taranto ma la verità è che ormai è diventato troppo facile gettare fango sul prossimo. Certo, sono stati in pochi a spendere parole realmente significative e sensate dall’alto di quel palco: su tutti mi sento di mettere in evidenza il maestro Edoardo Bennato che, nella sua essenza di rocker, ha spiegato in maniera precisa e puntuale, lo stato delle cose nel nostro Paese, anche a dispetto della pubblicità mandata dalla Rai proprio durante la sua esibizione. I più contestati sul web sono stati i ragazzi de Lo Stato Sociale che, a dirla tutta, si sono resi protagonisti di un’esibizione troppo spettacolarizzata, a fronte di diverse imperfezioni tecniche. Deludente anche l’esibizione degli Ex –Otago e Luci della Centrale Elettrica per grossi problemi di intonazione. I riscontri migliori sono stati ottenuti da artisti come Bombino, Motta, Brunori Sas ed Ermal Meta, capaci di farsi strada nel cuore del pubblico solo con la forza delle loro parole. Discorso a parte per Francesco Gabbani, ormai artista dell’anno. Nonostante la sua ferma scelta di non entrare in discorsi politici, la sua “Occidentali’s Karma” ha un testo in grado di fotografare in modo arguto e intelligente il modus vivendi che ci ha portato alla deriva. Apprezzatissimi anche gli Editors, sfumati dalla tv e quindi molto penalizzati i Public Service Broadcasting sul palco romano in chiusura di concerto. Aldilà dei giudizi facili e delle congetture, il ragionamento che rimane da fare a luci spente è capire cosa riescono a lasciarci eventi come questo, cosa riesce a comunicarci la musica, come può aiutarci a trovare un barlume di speranza in un contesto politico, economico e sociale sempre più arido, sterile e incurante degli interessi dei più giovani. L’Italia ha bisogno di un nuovo slancio culturale, di un movimento di rivoluzione che parta proprio da chi, sentendosi sopraffatto dal sistema, ha rinunciato a lottare per i propri diritti e per il proprio futuro.

Raffaella Sbrescia

Primo Maggio 2017 Roma ph Pixellmusic

Primo Maggio 2017 Roma ph Pixellmusic

Primo Maggio 2017 Roma ph Pixellmusic

Primo Maggio 2017 Roma ph PixellmusicPrimo Maggio 2017 Roma ph Pixellmusic

 

Primo Maggio 2017 Roma ph Pixellmusic

Primo Maggio 2017 Roma ph Pixellmusic

 

 

Primo Maggio 2017 Roma ph Pixellmusic

Primo Maggio 2017 Roma ph Pixellmusic

Primo Maggio 2017 Roma ph Pixellmusic

Primo Maggio 2017 Roma ph Pixellmusic

Primo Maggio 2017 Roma ph Pixellmusic

Primo Maggio 2017 Roma ph Pixellmusic

Primo Maggio 2017 Roma ph Pixellmusic

Primo Maggio 2017 Roma ph Pixellmusic

 

 

 

 

 

Loving Ella: la lectio-concerto di Simona Molinari al Blue Note di Milano

Simona Molinari live @ Blue Note - Milano

Simona Molinari live @ Blue Note – Milano

Che cosa può spingere una cantante giovane, brillante e intraprendente come Simona Molinari a omaggiare un mito della musica jazz come Ella Fitzgerald? La risposta può essere una sola: la passione. Ecco che, allora, la versatile cantante nata a Napoli, aquilana d’adozione e residente a Milano, ha scelto di portare in scena il meglio del repertorio della “First Lady of Song” raccontandone la vita, i sogni, le sofferenze, le emozioni. Per farlo, la Molinari si è scelta degli eccellenti compagni di viaggio; su tutti l’irriverente Mauro Ottolini, vero surplus di questi nuovi spettacoli. A completare la band: Fabio Colella (batteria), Gian Piero Lo Piccolo (sax clarinetto), Claudio Filippini (pianoforte). Sul palco del Blue Note di Milano, Simona Molinari è subito apparsa in gran forma e perfettamente a proprio agio creando un’atmosfera rilassata. La delicatezza della sua voce potente e cristallina si è sposata con le melodie che hanno reso Ella celebre in tutto il mondo. Musa ispiratrice di Simona, Ella Fitzgerald è stata ricordata da tutti i media proprio negli ultimi giorni in occasione della ricorrenza del 100esimo anniversario dalla sua nascita. Di lei sono stati turbolenti gli inizi, gli amori, le passioni e persino la malattia che l’ha portata alla morte. Tutte le principali tappe della sua vita sono state raccontate dalla Molinari con cura e dovizia di particolari all’interno di quello che si è mostrato come un viaggio a ritroso nel tempo. Simpatici i siparietti costruiti ad arte con Mauro Ottolini che si è divertito a vestire i panni di Louis Armstrong. Suggestivo il momento in cui il noto trombonista si è rivelato anche un ottimo suonatore di conchiglie autentiche. In scaletta spazio ai più grandi successi delle 250 incisioni che hanno scandito la discografia di Ella ma anche ai più grandi compositori che hanno cesellato brani per lei; tra tutti George Gershwin e Duke Ellington. Destreggiandosi tra swing, bebop, blues, dixieland e scat, Simona Molinari ha omaggiato la versalitità di Ella Fitzgerald con grazia, eleganza, simpatia e competenza. Giusta la scelta di inserire alcuni dei suoi brani sul finire del concerto, che questo riuscito omaggio possa essere di ispirazione per un nuovo album ricco, travolgente e corposo.

 Raffaella Sbrescia

Lo Stato Sociale sovverte le regole del gioco e riempe di gente e di contenuti il Mediolanum Forum

Lo Stato Sociale live @Medolanum Forum - ph Melania Pavan

Lo Stato Sociale live @Medolanum Forum – ph Melania Pavan

Un bel concerto da mitomani. Così avevano intitolato il loro concerto al Mediolanum Forum di Assago, i tipi de Lo Stato Sociale, collettivo bolognese di estrazione indie con prospettive pop. Partiti dal basso, con le proprie forze e col sostegno incrollabile di uno zoccolo duro di fan, Albi, Bebo, Lodo, Carota e Checco sono riusciti a mettere su uno show autoprodotto in grado di divertire anche un pubblico più diversificato. «Non eravamo convinti ma speravamo che sareste stati in tanti questa sera – hanno spiegato i regaz de Lo Stato Sociale al pubblico – Senza ospiti, senza alte rotazioni in radio, senza multinazionali e sponsor e con il serio rischio di rimetterci un sacco di soldi, stasera avete ci dimostrato di essere il più grande “si può fare” della nostra storia». Segno dei tempi che cambiano, segno che i messaggi antimilitaristi, antifasciti, antisessisti e antileghisti del collettivo Made in Bologna sono riusciti ad attecchire in modo solido e duraturo. Uno dei punti di forza della discografia del gruppo è l’uso pungente, dirompente, massiccio e sorprendente dell’ironia. Per più di due ore di live, comprensive di siparietti comici, immancabile quello con i ragazzi di Lercio, nonché mini comizi anti Lega Nord, Lo Stato Sociale ha messo sul piatto tutti gli assi nella manica ma senza mai strafare. In scaletta i primi successi ma anche i brani tratti dall’ultimo album intitolato “Amore, lavoro e altri miti da sfatare” (Universal / Garrincha Dischi). Dopo anni di gavetta per il collettivo nato nella radio bolognese Fujiko nel 2009 e partito da feste e concerti auto organizzati, è arrivato il momento del salto di qualità, un nuovo punto di partenza da cui ripartire con una buona dose di consapevolezza e nuovi margini di crescita.

Raffaella Sbrescia

Videointervista:

Le date del tour:

 30 aprile – Cagliari (Poetto Fest), 1 maggio – Roma (Concerto del primo maggio), 20 maggio – Prato (A tutta birra), 1 giugno – Nerviano – MI (Big Bang Music Fest), 2 giugno – Pordenone (Deposito Festival), 9 giugno – Aosta (Garden Music Festival), 17 giugno – Settimo Torinese (Fuori Tutti Festival), 22 giugno – Cremona (Tanta Robba Free Music Festival), 23 giugno – Padova (Sherwood Festival), 24 giugno – Senigallia (Mamamia), 13 luglio – Monteprandone – AP (Cose Pop),  15 luglio – Genova (Arena del Mare), 29 luglio – Roma (Postepay Sound Rock in Roma), 9 agosto – Montalto di Castro – VT (Vulci Music Fest), 12 agosto – Melpignano – LE (So What Festival), 19 agosto – Brescia (Festa di Radio Onda d’urto), 25 agosto – Chieti (Arena Civitella), 26 agosto – Riolo Terme – RA (Frogstock), 27 agosto – Asolo – TV (Ama Music Festival).

Leggi la recensione di “Amore, lavoro e altri miti da sfatare”: http://www.ritrattidinote.it/recensioni/amore-lavoro-altri-miti-da-sfatare-lo-stato-sociale.html

LA SCALETTA

 Sessanta milioni di partiti

 La rivoluzione non passerà in tv

 Buona sfortuna

C’eravamo tanto sbagliati

 La musica non è una cosa seria

Nasci rockstar muori giudice ad un talent show

 In due è amore in tre è una festa

Mai stati meglio

La felicità non è una truffa

Forse più tardi un mango adesso

Per quanto saremo lontani

 Ladro di cuori col bruco

Amore ai tempi dell’Ikea

Magari non è gay ma è aperto

Sono così indie

Eri più bella come ipotesi

Niente di speciale

Amarsi male

 Mi sono rotto il cazzo

Abbiamo vinto la guerra

 Quasi liberi

 Io te e Carlo Marx

Cromosomi

Vorrei essere una canzone

Maldestro: il garante della continuità del cantautorato Made in Italy

Maldestro live ph Roberta Gioberti

Maldestro live ph Roberta Gioberti

Non è facile essere innovativi. E questo è un concetto che vale per tutte le epoche storiche e per tutti i contesti.
Si chiamano “geni”, quelli che intravedono nel mare di cose sentite e risentite, scritte e riscritte, dette e ridette, qualcosa di veramente nuovo che si stacchi da tutto ciò che in qualche maniera ha il pregio innegabile di esserne genitore. E’ che in questo mare di cose scritte e riscritte, dette e ridette, sentite e risentite, non è facile nemmeno essere originali. Essere originali ispirandosi a quanto già detto e ridetto, scritto e riscritto nell’ambito di un repertorio, e portare qualcosa di nuovo, di fresco, di qualitativamente pregiato e gradevole.
Questo ha fatto Maldestro nel panorama della canzone d’autore italiana.
Già tenuto d’occhio dai critici negli scorsi anni, che gli hanno conferito nel 2013 un Tenco e molti encomi, il cantautore partenopeo, con la partecipazione al festival di Sanremo, si è proposto al grande pubblico, con “Canzone per Federica”, ottenendo il secondo posto nella classifica delle nuove proposte, il premio Mia Martini, e ricevendo il maggior numero di riconoscimenti come il PREMIO LUNEZIA, il PREMIO ENZO JANNACCI, il PREMIO ASSOMUSICA e il premio conferito dalla REGIONE BASILICATA per il MIGLIOR VIDEOCLIP.

Maldestro live

Maldestro live

E così lo ascoltiamo, questo “I muri di Berlino”. E, dopo averlo ascoltato una volta, non possiamo fare a meno di farlo una seconda, ed una terza, e via dicendo, restando sempre più affascinati dalla freschezza di note che arrivano immediate alle orecchie ed al cuore, sulla reminiscenza di grandi classici cui sicuramente si ispirano, ma senza scimmiottare o clonare alcunché: tutto passato attraverso il filtro attento e caratterizzante della penna dell’autore. Certo, la mano di Maurizio Filardo si fa sentire, in arrangiamenti che riecheggiano fraseggi musicali dei primi anni ’90, quando si affacciavano alla ribalta artisti come Silvestri, Fabi, Carmen Consoli, dando nuovamente spinta e vigore ad un genere, quello della canzone d’autore, che nel corso degli anni ’80 aveva visto una fase di declino. Ed è proprio questo il segreto di una riuscita esperienza cantautoriale: non sottovalutare l’aspetto musicale, che deve costituire, al pari dei testi, un elemento caratterizzante ed articolato di ogni singolo repertorio.

Maldestro live ph Roberta Gioberti

Maldestro live ph Roberta Gioberti

Non annoiano, i Muri di Berlino. Scorrono uno dietro l’altro a indurci in riflessioni, a rievocare emozioni, a metterci di fronte a tanti piccoli fatti di vita quotidiana in cui ci riconosciamo, a guardarci, anche nei nostri difetti o fallimenti, con un occhio più indulgente e amorevole. Un cd pieno di poesia, di quella poesia delicata che porta il sorriso su un animo infantile e candido. Nulla di torbido o ridondantemente tormentato. Anche nell’affrontare temi dolorosi, come quello dell’immigrazione, che ogni giorno ci getta sotto gli occhi le vite straziate di migliaia di esseri umani, colpevoli solo di essere nati dalla parte sbagliata. Un cd che commuove, fino alle lacrime. Ma che non manca mai, nella sua poetica, di farci alzare gli occhi al cielo e farci raccogliere un messaggio di speranza.
Quello che possiamo augurarci è che Antonio Prestieri, in arte Maldestro, resti ancora a lungo così “maldestramente”, schietto e genuino, pur continuando in quello che è un percorso che riteniamo ben avviato di maturazione artistica e personale. E che continui ancora a lungo ad accompagnarci con parole e note che sicuramente, fanno bene al cuore.

Leggi l’intervista a Maldestro: http://www.ritrattidinote.it/interviste/i-muri-di-berlino-maldestro-album.html

Prossimamente il cantautore napoletano sarà a
26/04/17
Napoli – Teatro Bellini
11/05/17
Recanati – Teatro Persiani
12/05/17
Parma – Wopa
27/05/17
Vicenza – Festival
29/05/17
Napoli – Digital Music Forum (Conferenza)
30/05/17
Torino – Partita Nazionale Cantanti H 21,00
02/06/17
Battipaglia (SA) – Notte Bianca
25/06/17
Montesano sulla Marcellana (SA) – P.za F. Gagliardi
29/06/17
Salina – Salina Doc Fest
dot
10/07/17
Asti – Asti Musica
15/07/17
Odolo (BS) – Festival D-Skarika
21/07/17
Campo di Pietra (CB) – Jazz in Campo
28/07/17
Sant’Anna di Centobuchi (AP) – Piazza
03/08/17
Treviso – Suoni di Marca

e il Primo Maggio in Piazza San Giovanni.

Photogallery a cura di: Roberta Gioberti

Maldestro live ph Roberta Gioberti

Maldestro live ph Roberta Gioberti

 

Maldestro live ph Roberta Gioberti

Maldestro live ph Roberta Gioberti

 

Maldestro live ph Roberta Gioberti

Maldestro live ph Roberta Gioberti

 

Maldestro live ph Roberta Gioberti

Maldestro live ph Roberta Gioberti

Maldestro live ph Roberta Gioberti

Maldestro live ph Roberta Gioberti

Maldestro live ph Roberta Gioberti

 

 

Le Luci della Centrale Elettrica live a Milano. Il report del concerto

Le Luci della Centrale Elettrica live all'Alcatraz - Milano

Le Luci della Centrale Elettrica live all’Alcatraz – Milano

Dopo la recentissima pubblicazione di uno dei migliori album pubblicati ad inizio anno, quale è “Terra”, Vasco Brondi, meglio noto come Le Luci della Centrale Elettrica, ha fatto tappa all’Alcatraz di Milano per presentare, per l’appunto, questo suo nuovo lavoro ma anche per fare il punto sull’evoluzione della propria identità artistica. Pare ormai evidente che il cantautore abbia raggiunto una certa maturità nell’operare con la massima disinvoltura sia nella realizzazione dei testi che nella lavorazione dei suoni. I tratti peculiari convergono sulle fusioni sonore figlie di ascolti etnici e sperimentazioni strumentali. Completi, ricchi ed variegati sono, infatti, gli arrangiamenti che Vasco e i suoi hanno messo a punto per rendere dal vivo tutta la magia di testi intrisi di riflessioni e interrogativi che dal generale si focalizzano su processi analitici individuali. Vasco Brondi pesca a piene mani tra ritmi tribali e musica elettronica partendo dalla provincia italiana (Ferrara) e allargando il proprio raggio letterario agli angoli più remoti del mondo passando dalla solitudine alla moltitudine attraverso un mare di interrogativi. In scaletta i principali successi del suo “pop impopolare” ma anche e soprattutto i brani nuovi. Libero, fresco, disinvolto, il cantautore spazia tra passato e presente godendosi il calore del pubblico senza mai perdere impeto e concentrazione. Tra i brani più belli segnaliamo “A forma di fulmine”: possiamo correre o restare immobili, prenderci o perderci, vivere senza avere niente da perdere e tutto da vincere o magari navigare semplicemente a vista senza mai perdere di vista il valore delle cicatrici che il nostro vissuto ci ha lasciato sulla pelle. Da cantare a squarciagola anche la storia di una “sconfitta e contenta” di cui Brondi narra nel brano intitolato “Nel profondo Veneto”. “Vanno sempre bene i progressi, ma tu come ti senti?”, chiede l’artista nell’attualissima “Iperconnessi”. Sonorità intense e conturbanti animano il bel testo di “Stelle marine”. Altro brano intriso di frammentazioni è “Moscerini”, affresco estemporaneo del nostro morire tracciabili nei desideri e nei movimenti. Vasco Brondi ha imparato ad aggiungere per sottrarre è il frutto del suo lavoro artigianale di cesellatore di parole ha dato i suoi frutti anche dal vivo. Come lo sappiamo? In questo “conglomerato di eremiti” quale è Milano certe serate ci insegnano ad accettare ciò che c’è senza scappare. Anzi.

Raffaella Sbrescia

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