Proseguono all’insegna della classe e dell’eleganza gli appuntamenti musicali della nuova stagione del Blue Note a Milano. Lo scorso 15 ottobre il pubblico meneghino ha, infatti, potuto deliziarsi con il concerto dell’Antonio Faraò Quartet. Considerato dalla critica di settore come uno dei più interessanti pianisti jazz dell’ultima generazione, Antonio Faraò nasce in una famiglia dalle radici musicali ben salde. Ad accompagnarlo sul palco il bravissimo e particolarmente ispirato Mauro Negri al sax, il raffinato Marco Ricci al contrabasso e l’effervescente Gene Calderazzo alla batteria. I quattro musicisti hanno ipnotizzato gli spettatori con un concerto di circa due ore passando con disinvolta maestria da brani originali ed estrosi agli immancabili standard, ormai veri e propri ever green di settore.
Con un’ introduzione timida e sussurrata, il quartetto ha scelto di conquistare il pubblico muovendosi in punta di piedi, creando un vortice emotivo e strumentale realizzato in crescendo. Il ritmo veloce ed implacabile del piano di Faraò costruisce e ricama le strutture dei brani proposti in scaletta con veemente vigoria trovando nel sax di Mauro Negri un valido punto di riferimento. La potenza immaginifica dei brani è tanto forte da catapultare l’immaginario nei più disparati contesti. Si va dai bistrot parigini, ai quartieri di New Orleans. Uno battito di ciglia è più che sufficiente per balzare repentinamente da un luogo all’altro. Pathos, malinconia e romanticismo sono i cardini lungo i quali si muovono le fila strutturali di un concerto pensato per accarezzare l’anima smuovendola dall’interno.
Raffaella Sbrescia