Intervista agli Strani Giorni: “Portiamo avanti con impegno e leggerezza il nostro piccolo grande sogno”

 

Strani Giorni

Strani Giorni

Gli Strani Giorni compiono dieci anni di attività. Il sound del gruppo strizza l’occhio al rock d’autore e si esprime al massimo in occasione dell’attività live coinvolgendo il pubblico con grande energia. In quest’intervista la band presenta il proprio ultimo lavoro, intitolato “L’invisibile spazio”, raccontandosi ad ampio raggio.

 Ci raccontate, a grandi linee, questi 10 anni di musica e di vita vissuta insieme?
Per raccontare dieci anni di Strani Giorni bisognerebbe scrivere un libro di parecchie pagine. La nostra band è il frutto di una profonda amicizia e nasce con l’idea e la voglia di creare un proprio spazio virtuale dove poter condividere idee ed esprimersi senza nessuna forma di censura, emozioni, pensieri, stati d’animo. Dieci anni indimenticabili di musica condivisa in giro per l’Italia a far concerti e a partecipare a innumerevoli festival con la forza di rimanere sempre uniti e di portare avanti con impegno e leggerezza il nostro piccolo grande sogno. Al nostro attivo abbiamo un Ep  “Strani Giorni” (2008) e due LP  “Un Passo Avanti” (2010) e “L’invisibile spazio” (2014).

Come siete riusciti a ritagliarvi un vostro spazio all’interno della sconfinata realtà musicale romana?
Credendo molto in noi stessi, mettendo passione ed entusiasmo in quello che facciamo; la nostra forza crediamo risieda proprio nel sound, nell’energia, nella semplicità ma soprattutto nell’onestà artistica. Le persone sono esseri molto sensibili e capiscono sempre quando un messaggio viene trasmesso con trasparenza…poi ci vuole volontà, pazienza, coraggio e tanta, tantissima fortuna!

Strani Giorni

Strani Giorni

Qual è la vostra dimensione live ideale?
Diciamo che il live in generale è la nostra dimensione!!! Si tratta sicuramente della parte più eccitante e liberatoria del percorso musicale di una band; ogni concerto è unico e irripetibile, anche quelli che non riescono benissimo ti insegnano tantissime cose che, alla fine, contribuiscono a formare la tua coscienza artistica. Sinceramente non abbiamo preferenze, suoniamo ovunque anche perchè dopo tanti concerti abbiamo capito che la differenza importante non la fa mai il posto nel quale ti esibisci ma la gente presente, attraverso la partecipazione attenta e la contagiosa voglia di divertirsi!

Che differenze ci sono tra “Un passo avanti” e “L’invisibile spazio”?
Con “L’Invisibile Spazio”, rispetto al precedente lavoro, abbiamo assecondato l’esigenza spontanea di rinnovarci, metterci in discussione, sperimentando con grande libertà tutto quello che ci è passato per la testa. Significativo l’inserimento dell’elettronica, del computer e dei sintetizzatori; abbiamo curato con minuziosa attenzione ogni piccolo dettaglio, parole, arrangiamenti, sonorità e grafica senza mai perdere di vista però la naturalezza e l’essenzialità che alla fine sono risultati essere i punti di forza dell’intero album

La vostra è una poesia urbana?
Questa è una domanda alla quale dovete rispondere voi. Amiamo semplicemente raccontare tutto quello che percepiamo intorno a noi in modo diretto, sincero, col nostro linguaggio!

cover cd

Quali tematiche affrontate in questo vostro ultimo lavoro?
“L’invisibile Spazio”, fondamentalmente è un concept album. Tutte le canzoni sono sempre in stretta connessione tra di loro,  alimentandosi in un rapporto di continuità. Ci siamo ispirati al concetto “l’essenziale è invisibile agli occhi”, tema centrale e ricorrente nel meraviglioso e famosissimo libro “Il Piccolo Principe”. I testi affrontano temi come il senso della vita, il significato dell’amore della fede e dell’amicizia…volevamo mettere in evidenza tutte quelle emozioni e cose astratte che non possono essere delineate e definite da uno spazio fisico e visivo ma che allo stesso tempo occupano un posto fondamentale nella nostra vita!

Il singolo intitolato “La speranza” racchiude un messaggio di rivoluzione concretamente realizzabile?
“La Speranza” è il brano che, in assoluto, focalizza e racchiude in sé il concetto di rivoluzione interiore: un inno alla gioia, al cambiamento…un vero e proprio canto di liberazione! La storia ci insegna che le rivoluzioni hanno sempre accompagnato e condizionato la vita degli uomini, noi crediamo che ci saranno ancora tantissime rivoluzioni e si manifesteranno in altrettante evoluzioni, in questo mondo niente è impossibile, “chi vivrà… vedrà!”

 Dove e quando potremo ascoltarvi dal vivo?
È appena iniziato il nostro tour invernale in giro per il nostro bel paese ma potete trovare il calendario delle date completo e sempre aggiornato sul nostro sito ufficiale www.stranigiorni.org o sulla nostra pagina www.facebook.com/ stranigiorniband

Avete altri progetti paralleli di cui vi occupate, anche singolarmente?
Per il momento gli Strani Giorni sono il nostro unico credo. Abbiamo realizzato un album nuovo di zecca che ci emoziona e ci rappresenta a pieno e sinceramente non vediamo l’ora di salire sul palco per trasmettere a più persone possibili tutte le nostre “strane vibrazioni”. Vi aspettiamo, veniteci a trovare e sempre buona musica!

Raffaella  Sbrescia

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Video: “La speranza”