Ancora una serata di grande prestigio musicale per Sant’Elmo Estate. La rassegna musicale organizzata da Michele Solipano ha visto salire sul palco di Piazza d’Armi di Castel Sant’Elmo a Napoli il gruppo musicale denominato Elements. Un ensemble composto da alcuni dei musicisti più apprezzati del panorama musicale italiano. Stiamo parlando di Enzo Gragnaniello voce e chitarra, Rino Zurzolo al contrabbasso elettrico, Ciccio Merolla alla batteria e percussioni, Elisabetta Serio al pianoforte e sintetizzatore, Riccardo Veno sax, Piero Gallo mandolina, Valentina Crimaldi al flauto.
Vere e proprie eccellenze provenienti da esperienze artistiche diverse che, in questo nuovo progetto, svolgono un ruolo ben preciso, finalizzato alla fluida e godibile fusione di stili e generi anche lontani tra loro. Il risultato è un’ inedita miscela musicale, arricchita da molteplici ed eterogenee sfumature semantiche amalgamate in un unico flusso di note e melodie.
Molteplici sono state le tappe proposte dal viaggio musicale pensato dagli artisti in questione: atmosfere tipicamente mediterranee, particolarmente vicine alle sponde del Vesuvio, si sono alternate a percorsi jazz e richiami etnici, attraverso inaspettate improvvisazioni e cambi di registro, ritmi incalzanti e melodie inedite.
Ad inaugurare la scaletta alcuni brani tratti dal lavoro discografico di Rino Zurzolo dal titolo “Live in concert” come “Alkindi”, “Kanta Nou”, “Porta di Mare” (di Valentina Crimaldi), seguiti da “Afrika” (di Elisabetta Serio) “Fluu” e “Sinavis”, singolarmente rivisitati e supportati dal creativo contributo dei musicisti coinvolti. Struggente e carico di pathos il tratto del concerto durante il quale Enzo Gragnaniello ha ammaliato il pubblico interpretando “Uocchie”, “Song’io”, “Balia”, “Chiove”. Inedita e particolare la versione andalusa de “La città delle razze”, seguita dalle intense vibrazioni regalate da “Senza Voce”, il brano eseguito in duo da Gragnaniello e Zurzolo. Un cenno particolare va fatto alla performance di Ciccio Merolla che, come di consueto, ha travolto il pubblico con la verve e la carica energetica che lo contraddistinguono. Gran finale con l’immortale “Cu’mme”e “Indifferentemente”, due grandi classici in grado di spiegare i segreti più reconditi dell’anima partenopea meglio di cumuli di libri e parole.
Fotogallery a cura di: Luigi Maffettone