Il tornado Loredana Bertè si è abbattuto sul palco del Teatro Acacia di Napoli in occasione della data campana del suo Bandabertè 1974-2004 tour. La ricorrenza è di quelle speciali, quest’anno ricorre, infatti, il quarantesimo anniversario di carriera della controversa artista, da sempre riconosciuta come uno dei talenti più originali e sovversivi dello scenario musicale italiano. Grande attesa tra il pubblico, che ha entusiasticamente riempito la platea del teatro, testimoniando un invariabile affetto nei riguardi della prolifica Loredana. Alla veneranda età di 63 anni l’artista si è mostrata serena e concentrata, accompagnata da Alberto Linari, Andrea Morelli, Alessandro de Crescenzo, Pier Mingotti, Ivano Zanotti e Aida Cooper, la Bertè ha cantato moltissimo senza, tuttavia, tralasciare interessanti aneddoti legati alla sua discografia ed un’esplicita polemica mirata al Festival di Sanremo, relativa alla puntuale mancata consegna del Premio della Critica, intitolato all’indimenticabile e amata sorella Mia Martini.
Ad inaugurare il concerto due videoclip, interpretati dall’attrice Asia Argento, hanno dato vita ai testi di “Io ballo da sola” e “Notti senza luna”. Da sempre interprete delle più intime riflessioni individuali, Loredana ha spesso beneficiato di testi scritti dai più grandi cantautori italiani mantenendo, in ogni caso, sempre intatto il suo riconoscibilissimo stile musicale. Con una voce più graffiata del solito, la Bertè ha proseguito la scaletta con “Re”, “Movie”, “Strade di fuoco”, “Il mare d’inverno” e “I ragazzi di qui”, la canzone ispirata ad una disavventura di Fossati in quel di Harlem. A seguire “Una sera che piove”, “Ragazzo mio”, “Così ti scrivo” e “Mufida”, dedicata al tanto odiato periodo natalizio in cui “le sciure lanciano anatemi sulla città”. Loredana lascia confluire le fitte ed indistruttibili trame della propria anima attraverso la sua voce, ancora pronta ad emozionare ed emozionarsi. Alle sue spalle due grandi schermi riempiti da video e immagini che raccontano la sua vita ma anche quella di Mimì, le memorabili gesta che destarono scalpore ma anche, e soprattutto, immagini oniriche, efficacemente selezionate per costruire un racconto visivo di ciò che è racchiuso nei memorabili testi dell’ampia discografia di Loredana.
Il concerto non concede pause, la Bertè continua a cantare passando da “Luna” a “Zona Venerdì” fino a “J’adore Venice” e “Angelo Americano”, tratto da “Io”, l’album prodotto da Corrado Rustici. Spazio anche a delle vere e proprie rarità come la versione, cantata interamente in portoghese, del brano del 1985, intitolato “Esquinas”, incisa per l’album “Carioca”. È Aida Cooper ad interpretare la bellissima ed intensa “Dillo alla luna” di Mia Martini. Subito dopo Loredana riprende in mano le redini del concerto mandando il pubblico in visibilio sulle note di “In alto mare”, seguito da “Indocina” e “Ma quale musica leggera”, il singolo scritto per lei da Edoardo Bennato, presente in platea insieme ad Enzo Gragnaniello.
“Fiume Sand Creek” di Fabrizio De Andrè, “Da queste parti stanotte”, scritta sul Mar Baltico, “E la luna bussò”, “Dedicato”, “Non sono una signora”, “Sei bellissima”, la riuscitissima versione di “Ma il cielo è sempre più blu”, in omaggio a Rino Gaetano, “Per i tuoi occhi” , “Ho chiuso con il rock’n roll” sono i grandi successi che scandiscono l’ultima parte di un vero e proprio concerto rock. Gli anni passano ma la grinta e voglia di essere se stessa, sopra e sotto il palco, sono sempre le stesse per Loredana che, forte del proprio sconfinato amore per la musica, sarà ancora in grado di offrirci numerose sorprese.
Raffaella Sbrescia
L’intervista a LoredanaBertè: