Esce venerdì 25 gennaio “PARANOIA AIRLINES”, il nuovo album di Fedez. Il disco presentato in modo originale all’Aeroporto di Milano Linate, si compone di 16 brani inediti, in cui Federico Lucia ha voluto collaborare con artisti nazionali e internazionali: si va dal rap di Trippie Redd ed Emis Killa, alla dance pop di Zara Larsson, al cantautorato di LP passando per la trap di Tedua e la Dark Polo Gang fino al pop di Annalisa. Prodotto da Michele Canova Iorfida, il disco ha visto la luce tra Milano e Los Angeles riportando Fedez sulla strada da solista dopo la fine del connubio artistico con J-AX.
Già a partire dal titolo questo album vorrebbe mettere in luce gli aspetti meno noti di Fedez, gli sfregi e i difetti che molto spesso lo hanno messo in una condizione psicologica di paranoia, ansia, inquietudine, irrequietezza. Un aspetto personale, questo, che in realtà emerge ogni qual volta Federico Lucia decida di raccontarsi a cuore aperto, andando oltre quello che giorno per giorno sceglie di mostrare della propria vita.
Dal punto di vista musicale questo album ha portato Fedez a lavorare in modo diverso dal solito, d’altronde lo scambio umano e artistico con Canova è stato evidente nel corso degli ultimi mesi e, sebbene il risultato sia meno sperimentale di quanto si potesse pensare ascoltando il singolo dedicato a Leone “Prima di ogni cosa”, alcuni brani danno l’idea che Fedez sia sempre più lontano dal mondo rap e in ogni caso dai primi dischi pubblicati in passato.
Libero da logiche di vendita e da restrizioni discografiche, Fedez sceglie di fare come crede, con chi crede. Un pugno di jam sessions l’ha portato a interagire direttamente con gli artisti che ha invitato a lavorare con lui nel disco, un modo di lavorare istintivo, di pancia, che in qualche modo ha voluto esorcizzare gli aspetti più cupi della personalità del giovane artista, il cui background è già carico di esperienze all’attivo.
L’obiettivo di Fedez è recuperare leggerezza e spontaneità, la voglia è quella di fermarsi un attimo a respirare, imparare a godersi quanto si è fatto finora. Godersi la neo-famiglia, ristabilire il centro delle priorità. A breve ci sarà ovviamente un atteso tour nei palazzetti italiani, un’esperienza che, fatta da solo, sarà ben diversa da quella fatta in coppia per “Comunisti col Rolex”. Per lo stesso volere di Fedez non ci sarà un tour estivo perché verosimilmente questo disco non avrà una vita molto lunga, aldilà dei risultati che porterà. Una delle ragioni di questo annuncio controtendenza, fatto dallo stesso Fedez, sta nel fatto che sono tanti gli spunti e le velleità che l’artista sta portando avanti grazie alla potente sinergia privata e professionale che si è venuta a creare con sua moglie Chiara Ferragni.
Video: Holding out for you:
Tra gli aspetti più interessanti di Fedez c’è l’evidente capacità di ricordare ogni singolo avvenimento passato. Tra i passaggi più significativi della conferenza stampa milanese c’è il momento in cui Federico parla della sua collaborazione e storica amicizia con Emis Killa: “Ci conosciamo da quando avevamo 13 anni, siamo cresciuti nel centro nevralgico della cultura hip hop milanese. Quando avevo 18 anni avevamo la stessa etichetta amatoriale, io me ne andai perché non mi consideravano, lui esplose con il suo mix tape. Poco dopo ci siamo persi, poi ritrovati, spesso sentiti al telefono, mai riusciti a rivederci fino a quando ci siamo ritrovati entrambi genitori ed è stato davvero stranissimo. Ci siamo sempre supportati e invidiati a vicenda sviscerando la cosa in modo trasparente, la sana competizione tra noi non si spegnerà mai”. Bello anche il modo che Fedez trova per parlare della sua amicizia con Martin Garrix, spesso frequentato durante le lunghe permanenze a Los Angeles con Chiara: “Martin ha ottenuto il successo a 15 anni, vive in tour da 5 anni, fa 200 date all’anno, vive su un aereo e nonostante tutto ha dormito sul mio divano. Martin è di una umiltà incredibile, credo sia nato esattamente per fare questo tipo di vita. Mi ha colpito davvero molto”.
Tanti gli argomenti toccati durante l’incontro stampa, dalle sorti di Newtopia alla paura di cantare in tv: “Newtopia non è mai cambiata – spiega Fedez – sono sempre stato io il fulcro della direzione artistica, ho semplicemente acquisito delle quote. Siamo partiti in 3 ora siamo più di 10 persone, gestiamo una ventina di talenti da sportivi a youtubers ma non sento di dovermi esporre. Non sono un burattinaio. Tutti pensano che io mi esponga perché sono sempre sui social ma credetemi se vi dico che non è così. Il mio personaggio coincide con la mia persona. Per esposizione io intendo essere in tour, fare tv, fare dischi. Pubblicare stories non mi costa fatica, mi viene spontaneo e non pubblico quello che non mi piace. Le mie paure sono le stesse che accomunano tante persone: dalla mera ipocondria alla paura di non essere all’altezza di tante cose nella vita. Chiara vede sempre il bicchiere mezzo pieno, io lo vedo sempre mezzo vuoto, siamo l’antitesi l’uno dell’altra, sarà per questo che ci apparteniamo. Stare sul palco non mi pesa ma cantare in tv è uno dei miei punti deboli, mi fa davvero paura. Sarà per questo che non so se riuscirei a cantare a Sanremo. Ho fatto vedere tanti lati deboli di me, spesso ho detto troppo rispetto a quello che dovevo dire, tante volte mi sono rammaricato di non essermi espresso con la chiarezza che volevo. In questo momento però vivermi il presente è il mio rimedio primario e la mia unica prerogativa”.
Raffaella Sbrescia