Valeria Vaglio è una cantautrice pugliese. Il suo percorso si avvicina alla musica fin dalla più tenera età. Attiva sostenitrice di Amnesty International e delle campagne contro l’omofobia, Valeria è anche direttrice dell’etichetta discografica Bobo Records. Da oggi, venerdì 28 marzo, è in rotazione radiofonica “Il mio vizio migliore”, il primo singolo estratto dal terzo omonimo album di inediti, disponibile in digital download e su tutte le piattaforme streaming.
Abbiamo raggiunto Valeria al telefono per raccogliere le sue impressioni su questo disco ma anche per imparare a conoscere la sua personalità forte e decisa.
“Il mio vizio migliore” è il titolo del tuo terzo album. In queste 10 tracce c’è tanta emotività e tanto spazio ai sentimenti. Quali sono i fatti a cui ti sei ispirata e con quale spirito hai lavorato a questo disco?
Questo non è nato come un disco completo, ho scritto man mano delle cose senza pensare che sarebbero finite in un album. I contenuti sono abbastanza eterogenei: si parla di tante cose che mi sono successe ma anche di fatti che non ho vissuto in prima persona. Per me scrivere è soprattutto il frutto di una necessità. Dopo 4 anni ho sentito che il momento di scrivere qualcosa di nuovo era arrivato senza pensare alla situazione attuale della discografia italiana. Nelle mie canzoni parlo non solo di me ma anche degli altri e questa cosa l’ho riscontrata anche negli altri due dischi precedenti. Per quanto differenti possano essere le vite che viviamo, le problematiche da affrontare sono le stesse e non c’è niente di più bello che ritrovarsi nelle parole di un’altra persona.
“Torna presto” è uno dei brani più toccanti del disco. Come mai hai scelto di dedicare spazio ai pensieri di un soldato?
Si tratta di un tema che mi tocca molto, non ho parenti in esercito ma c’è stato un periodo in cui questo era un argomento molto trattato, e anche se oggi non fa più notizia, lo stato delle cose è rimasto inalterato e il dramma della guerra continua a coinvolgere migliaia di famiglie.
Qual è il tuo “vizio” migliore?
Il mio vizio migliore è non parlare dei miei vizi ma fare in modo che si scoprano, elencarli diventerebbe una cosa triste! In ogni caso attraverso la mia musica e i mezzi di comunicazione, che utilizzo per essere sempre molto vicina alle persone che mi seguono, si può scoprire facilmente qualcosa della mia persona.
“Distesa” è una canzone di rinascita individuale?
Venivo fuori da un periodo buio poi, ad un certo punto, ho preso coscienza di quello che ero stata in grado di affrontare e, seppur con qualche graffio, ho ripreso in mano la mia vita…La frase più importante è “Nessuno è importante più di me”, sento tante volte dire “tu sei la persona più importante della mia vita”, secondo me, invece, se non ci vogliamo bene noi per primi, non possiamo amare nessun’altro.
Cos’è per te il viaggio?
Per me il viaggio rappresenta un momento di arricchimento, anche senza pensare necessariamente ad un viaggio lungo. Il viaggio sono soprattutto le persone che si incontrano! Ogni giorno, quando giro per Roma, mi guardo molto intorno, mi piace tanto vedere la gente cosa fa, cosa guarda… il confronto con il resto del mondo è importante quindi che un viaggio duri 10 minuti o un anno, per me ha lo stesso identico valore.
Che rapporto hai con la musica? C’è qualcosa di autobiografico ne “L’ultima canzone”?
Sì, sicuramente! Io e la musica siamo legate da un legame che non si è riuscito a spezzare neanche quando ci ho provato …è successo già un paio di volte ma, nonostante sia la cosa più bella che ho, per me la musica è una specie di condanna, questo mi fa sorridere perchè alla fine, forse, non riuscirei a vivere senza. Non ho mai avuto la frustrazione del foglio bianco, anzi, se non scrivo, pace. Tuttavia ci sono momenti in cui questa instabilità lavorativa ti mette davanti alla condizione di pensare ad altro ed ogni volta ci si trova davanti a qualche evento che riesce a farti continuare. “L’ultima canzone” è un brano che ho scritto un po’ pensando che fosse veramente l’ultimo, poi, però, mentre lo scrivevo, mi sono resa conto che quello era proprio un modo per ripartire.
Il sound di “ Sand like snow” si differenzia un bel po’ dagli altri brani…come mai?
Il brano è la colonna sonora di un’opera prima, cioè del film “Wax”. Suonavo questa canzone in acustico nel film poi ho deciso di farne una versione molto aggressiva ed è venuta fuori così.
Come hai vissuto la collaborazione con il regista Lorenzo Corvino per la colonna sonora di “Wax”?
Insieme abbiamo dapprima realizzato il videoclip del brano “Dio quanto sto bene senza te”, tratto dal mio secondo album, girandolo interamente con un Iphone 4. Da questo rapporto lavorativo è venuta fuori una bellissima amicizia. Sono stata una delle primissime persone che ha letto la sceneggiatura del film e ne sono rimasta così incantata da riuscire a scrivere un pezzo immaginandomi il film, quasi come avessi letto un libro. A Lorenzo questa cosa è piaciuta a tal punto da decidere non solo di inserire il pezzo dentro il film, ma anche di renderlo il punto cardine intorno a cui ruotano una serie di eventi. Sono molto onorata di questa cosa anche perchè il film è davvero molto bello.
Tra le tante cose di cui ti occupi, sei anche direttrice dell’etichetta Bobo Records. Come gestisci questa tua doppia veste?
Ho creato questa etichetta con degli amici per fare qualcosa che rispecchiasse per davvero i gusti miei e di quelli di molte altre persone che non trovano riscontro in quello che, invece, la discografia in questo momento propone. Stiamo lavorando a progetti non troppo difficili, la musica per me non deve essere di nicchia, deve essere qualcosa di fruibile subito e in qualsiasi momento. Il mio disco è quello a cui ho lavorato personalmente ma mi piace interagire con gruppi giovani di ragazzi, che magari hanno delle bellissime idee, ma hanno altrettanto bisogno di essere diretti. Quello della musica è un mare magnum e, se non si sa a chi rivolgersi, cosa fare e cosa dire, si rischia di essere inglobati in un sistema che finisce per buttarti via. Questo è proprio quello che voglio evitare cercando innanzitutto di valorizzare le risorse del territorio (Puglia). L’etichetta ha, infatti, sede a Bari e intende aiutare tanti artisti pugliesi che meritano di lavorare con tranquillità senza dover andar via come ho dovuto fare io.
Dove e quando potremo ascoltarti dal vivo?
Stiamo ancora definendo le date! Il 4 aprile sarò a Pila ( Valle D’Aosta), il 13 aprile a Bari il 26 aprile a Milano e il 18 maggio sarò a Genova in occasione della Fiera Internazionale della Musica. Ovviamente le date sono in continuo aggiornamento sia sul mio sito che sui canali social. Per quanto riguarda il concerto che intendo proporre, ho preferito pensare ad un acustico un po’ particolare: mi esibisco con una loop station con cui riesco a riprodurre grande parte del sound di una band. Questo perché muoversi con tante persone è molto più difficile sotto tanti aspetti ma anche perché mi piace esibirmi in posti intimi, dove la gente non è tantissima ed è attenta. Questa è la mia dimensione ideale, ho bisogno di sentire il contatto con le persone e di ascoltare il respiro della gente in platea.
Raffaella Sbrescia
Si ringraziano Valeria Vaglio e Roberta Ruggiero dell’Ufficio Stampa Parole e Dintorni per la disponibilità